La nascita delle nuove imprese procede in controtendenza rispetto ad uno scenario economico complesso, dove tassi di interesse (che rendono ancora difficoltoso l’accesso al credito) e tensioni belliche prolungano incertezza e sfiducia. Su Movimprese, infatti, si sono iscritte 312mila aziende contro 270mila cessazioni. Il saldo è positivo, seppur con alcune differenziazioni settoriali: salgono le costruzioni e i servizi non commerciali, scendono il manifatturiero e il commercio.
Positivo è anche l’andamento delle imprese artigiane: 4mila unità in più. Il conto è subito fatto: se consideriamo le 260 giornate all’anno in cui è possibile registrare un’impresa, nel corso del 2023 sono nate 320 imprese artigiane al giorno.
Nel contesto geopolitico attuale, a sopravvivere però sono le realtà più forti. Lo dicono gli ultimi dati Istat sugli effetti occupazionali della demografia d’impresa: delle 296mila imprese nate nel 2016, dopo cinque anni, nel 2021, ne sopravvivono meno della metà. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni è del 46,4%. Un fenomeno di selezione che determina un rafforzamento della struttura delle imprese con un effetto positivo sull’economia.