Cosa è
L'apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato volto alla formazione e all’occupazione dei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni.
L’apprendistato in Italia
Esistono tre tipologie di contratto di apprendistato:
- Apprendistato di 1° livello, per la qualifica o il diploma professionale. Per i giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Rivolto principalmente a chi è impegnato in percorsi scolastici, è adatto per conciliare l’esperienza di studio (nei sistemi regionali di istruzione) con quella pratica, affine all’inserimento nel mondo del lavoro. Questa forma contrattuale porta il giovane apprendista al conseguimento del titolo di studio previsto nel proprio contratto di lavoro. Fondamentale la collaborazione tra aziende e istituzioni formative.
- Apprendistato professionalizzante di 2° livello, anche detto “contratto di mestiere”. Per i destinato a giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Con questa forma contrattuale si apprende una specifica professionalità attraverso l’attività lavorativa e la formazione professionalizzante svolta interamente in azienda (on the job o in aula). Questa tipologia di apprendistato prevede l’obbligo, per gli imprenditori con più di 50 dipendenti, di proseguire a tempo indeterminato il rapporto di lavoro con almeno il 20% degli apprendisti presenti in azienda, pena l’impossibilità di assumere ulteriori apprendisti.
- Apprendistato di alta formazione e ricerca di 3° livello. Per i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Permette di conseguire i titoli di studio universitari e dell'alta formazione, compresi i dottorati di ricerca, i diplomi relativi ai percorsi degli istituti tecnici superiori, per attività di ricerca nonché per il praticantato per l'accesso alle professioni ordinistiche.
Cosa deve fare l’azienda
L’azienda versa un corrispettivo per l’attività svolta ed eroga la formazione prevista nel Piano formativo allegato al contratto, nel quale si definiscono i contenuti formativi e le competenze che l’apprendista acquisirà alla fine del percorso. Al termine dell’apprendistato, il giovane potrà essere assunto dall’impresa con un contratto a tempo indeterminato proseguendo la sua attività all’interno dell’azienda.
Sgravi contributivi per l’azienda
La Legge di Bilancio 2022 ha confermato lo sgravio contributivo del 100%, per tre anni, a favore delle microimprese con meno di 9 dipendenti per i contratti di apprendistato di primo livello sottoscritti da under 25. A questo fine sono stanziati 1,2 milioni di euro per l’anno 2022, 2,9 milioni per l’anno 2023, 4 milioni per il 2024, 2,1 milioni di euro per l’anno 2025 e 0,5 milioni di euro per l’anno 2027.
Durata del contratto di apprendistato
- Apprendistato di 1° livello: la durata è determinata dal titolo di studio da conseguire: 3 anni per la qualifica, 4 anni per il diploma professionale quadriennale. I datori di lavoro hanno la facoltà di prorogare fino ad un anno il contratto, per il consolidamento e l’acquisizione di ulteriori competenze tecnico-professionali e specialistiche o nel caso l’apprendista non abbia superato l’esame per il conseguimento del titolo di studio.
- Apprendistato di 2° livello: la durata va da un mino di 6 mesi ad un massimo 3 anni, con estensione a 5 anni per le professioni artigiane (per esempio orafo e falegname). Può essere ridotta dall’azienda in base all’esperienza professionale già maturata dal giovane o alla sua partecipazione a percorsi formativi.
- Apprendistato di 3° livello: la durata è stabilita dagli accordi tra le Regioni e le associazioni datoriali e sindacali, le università, gli istituti tecnici superiori e le altre istituzioni formative o di ricerca coinvolte.
Cosa accade dopo il periodo di apprendistato
Imprenditore e giovani possono decidere liberamente di recedere dal contratto, purché con preavviso. Se nessuna delle parti recede, il rapporto di lavoro proseguirà come rapporto ordinario di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Quanto può guadagnare un apprendista
Il livello d’inquadramento contrattuale e la retribuzione in apprendistato non possono essere inferiori di due livelli rispetto a quello di un lavoratore qualificato che svolge una stessa mansione all’interno dell’azienda. Alcuni Ccnl definiscono la retribuzione dell’apprendista attraverso un sistema percentuale a scaglioni crescenti.
Ferie, permessi e contributi
Gli apprendisti hanno diritto a ferie e permessi ROL (in base al Ccnl), Tfr e contributi Inps ai fini assistenziali e pensionistici. In caso di malattia si applica la disciplina generale dei lavoratori subordinati.