Il Salone del Mobile sfida la guerra a punta allo stile ecosostenibile con l'edizione del rilancio

Dopo il coraggioso Supersalone di settembre, questa è la fiera al completo: quasi 200mila metri quadrati di superficie netta espositiva e 2.083 espositori, di cui circa 600 i designer del SaloneSatellite. Esclusi questi ultimi, parliamo di un 25% di aziende estere. Tanta attenzione alla sostenibilità

Salone del Mobile

Un passo indietro, con il mercato nuovamente frenato, questa volta dalla guerra. Eppure anche la voglia e la necessità di correre avanti con prodotti che sappiano interpretare i cambiamenti della casa e del lavoro dopo la pandemia.

Il Salone del Mobile di Milano, presentato con forte impatto simbolico nel rinato Teatro Lirico “Giorgio Gaber” della metropoli, vede convivere questi e altri aspetti nella sua sessantesima edizione, rimandata da aprile a giugno (dal 7 al 12) per avere più certezze sulla presenza della clientela straniera a Rho. Sarà una vetrina al gran completo: il Salone Internazionale del Mobile, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e Workplace3.0 – suddivisi negli stili Classico, Design e xLux – schiereranno le biennali EuroCucina (più l’evento Technology For the Kitchen) – e Salone Internazionale del Bagno. Inoltre ritorna S.Project che si propone come uno spazio trasversale. Il SaloneSatellite, dedicato ai talenti under 35, darà il benvenuto: questo a rimarcare la sua importanza.

ALTALENA DEI NUMERI

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Partiamo dai numeri della speranza. Dopo il coraggioso Supersalone di settembre, questa è la fiera al completo: quasi 200mila metri quadrati di superficie netta espositiva e 2.083 espositori, di cui circa 600 i designer del SaloneSatellite. Esclusi questi ultimi, parliamo di un 25% di aziende estere.

Di ben altro tenore le cifre d’affari, almeno quelle che si affacciano ora. Perché il 2021 – ha rilevato FederlegnoArredo – era stato un anno rigenerante per le nostre aziende. Archiviati i dolori per l’esplosione della pandemia, la voglia di casa, o meglio di una casa più accogliente e dove trascorrere più tempo, compreso quello del lavoro, ha portato ottimi risultati alle nostre aziende. Il Macro sistema arredamento e illuminazione, ha chiuso il 2021 con un +11% rispetto al 2019, per un fatturato pari a oltre 26 miliardi di euro (erano 23,5 nel 2019) e un saldo commerciale attivo pari a 9,3 miliardi di euro in aumento del 19,7% sul 2020 e del 9,3% sul 2019.

Sul versante italiano, la crescita viaggia speditamente a doppia cifra: +12,8% sul 2019, +23,7% sul 2020. C’è un’incognita: occorre verificare quanto abbiano inciso i prezzi dei listini rialzati per assorbire i rincari dell’energia e delle materie prime.

L’export dal canto suo è salito del 20,9% sul 2020, superando i livelli del 2019 +9,4%.

Ma parliamo, appunto, del 2021: poi, ha fatto irruzione della guerra. Oltre alla tragedia umana che essa rappresenta, le ripercussioni economiche sono molteplici per le imprese. Primo fattore, l’approvvigionamento diventa ancora più tribolato, con i prezzi che schizzano in alto e che rendono meno competitivi prodotti e aziende stesse. Un esempio: da Ucraina, Russia e Bielorussia importiamo circa il 5,3% di tronchi, pannelli e segati che valgono 468.948 metri cubi (sui circa 9 milioni di metri cubi totali che arrivano in Italia da tutto il mondo.

Poi c’è il mercato russo, che vale oltre 400 milioni di euro per quanto riguarda la filiera.

GIOVANI E NATURA

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D’altro canto il Salone sta rivelando altro alle aziende. Che la sostenibilità e la formazione sono centrali per il futuro. Lo fa con la posizione più immediata del SaloneSatellite.

Giovani significa anche maggiore attenzione al pianeta. Accentuata anche in questo Salone dove “Design with Nature” è un progetto sviluppato insieme all’architetto Mario Cucinella, per ragionare sull’economia circolare e sul riuso, con l’idea che «la città sia la possibile “riserva” del futuro, dove trovare gran parte delle materie prime utili alla costruzione».   

Anche le città non muoiono, si trasformano. In questa installazione, ecco la transizione ecologica, la casa come primo tassello urbano e la città come miniera. L’ispirazione viene dalla natura e nulla si crea o distrugge, in una continua rigenerazione che si percepisce anche nei prodotti: lo scarto non esiste. La sostenibilità è però affiancata, anzi integrata con l’innovazione: la tecnologia parlerà ad alta voce, soprattutto con bagno e cucina. Nel secondo caso, si va verso un locale sempre più smart grazie anche agli elettrodomestici, dotati di Intelligenza Artificiale .

Così sono avanti le aziende del comparto bagno, già immerse nella ricerca per ottenere prodotti a basso consumo in linea con i più recenti requisiti di sostenibilità pretesi dal mercato. Dunque, avanti il risparmio idrico e l’utilizzo di materiali a basso impatto, riciclabili, circolari. Un altro esempio è costituito dalle rubinetterie con una perfetta regolazione della percentuale di acqua calda e fredda o dotate di un regolatore dinamico di portata: scelte che tagliano anche del 50% i consumi. Il futuro bussa con il re-impiego: difatti, si stanno studiando sistemi che permettono di immagazzinare il calore prodotto dall’acqua per scaldare il getto della doccia seguente.