Report, giovani e comunicazione: la sostenibilità è un valore per l'azienda

Report, giovani e comunicazione: la sostenibilità è un valore per l'azienda
Crescita sostenibile

Fino a pochi anni fa, praticamente fino alla crisi economica del 2008, titolari e dirigenti di piccole e medie imprese pensavano che la sostenibilità fosse rilevante solo per le grandi aziende, che per una Pmi i costi superassero i benefici. Piano piano è cresciuta la consapevolezza, anche nelle Pmi, che integrare la sostenibilità nella strategia aziendale porti a grandi vantaggi, come minori costi, rischi ridotti e nuove opportunità.

In tutto il mondo sostenibilità ed economia circolare hanno quindi fatto segnare un punto di rottura rispetto ai modelli economici del passato, inserendo il concetto di business responsabile, il cui scopo è quello di garantire uno sviluppo sostenibile fortemente attento alla salute del pianeta e al benessere sociale ed economico delle persone. Il significato di sostenibilità per le aziende, quindi, va oltre l’impatto ambientale di un’impresa, perché considera anche il benessere della società. Si parla di dimensione ambientale, sociale ed economica, ovvero i criteri ESG (Environmental, Social and Governance) che codificano e indirizzano strategie aziendali responsabili per l’ambiente e i cittadini.

LA RESPONSABILITÀ DELLE PMI

Crescita sostenibile

Una “responsabilità” che le Pmi italiane hanno nel loro Dna da sempre. «La Pmi italiana è figlia della microimpresa, tante volte è un agglomerato di micro imprese, ed è abituata ad essere parsimoniosa, responsabile, in ogni suo aspetto. Inoltre anche noi italiani abbiamo l’attitudine naturale al risparmio, all’ottimizzazione», sostiene il divulgatore ambientale e sustainability content creator, Nicola Lamberti, LinkedIn Top Voice 2022 che utilizza i social per aumentare la consapevolezza generale sulle tematiche ambientali e climatiche, ma anche e soprattutto per far sì che vengano applicate nella realtà le soluzioni più corrette dal punto di vista scientifico.

Secondo Lamberti la sostenibilità oggi viene sì vista come un punto di rottura rispetto al passato, ma in realtà nelle Pmi italiane questa attitudine è già presente, semplicemente le aziende devono imparare a rendicontarla e a raccontarla.

I TRE PUNTI CARDINE

Crescita sostenibile

Il giovane divulgatore individua quindi i tre elementi che secondo lui sono imprescindibili per le aziende, non solo Pmi, che puntano a una crescita sostenibile:

  • Redigere il report di sostenibilità
  • Ingaggiare i giovani
  • Comunicare anche attraverso i nuovi canali

Affiancare al report annuale ordinario il report di sostenibilità è un passo importantissimo soprattutto sotto il profilo pratico, economico, perché consente di avere accesso ad incentivi e bonus da parte dell’Europa e non solo. Per questo dare valore all’ambiente deve essere un asset aziendale, un asset che comunque è già presente nelle PMI, le quali non sono realtà immense che a volte presentano zone grigie di inefficienza. Il primo passo in questa direzione è certificare processi e prodotti.

I GIOVANI SONO I NUOVI STAKEHOLDER

Crescita sostenibile

I giovani sono una grandissima risorsa per le Pmi, sono degli stakeholder che non possono essere ignorati. Da una parte possono portare idee nuove in azienda, che difficilmente si possono acquisire. Ad esempio, tante volte gli ingegneri per le loro tesi sviluppano progetti di processi, impianti, o nuove tecnologie sostenibili.

Studi che spesso finiscono del dimenticatoio una volta laureati. Intercettare questo valore consentirebbe alle aziende di fare un balzo in direzione della sostenibilità, portando nuove idee e nuove soluzioni. Inoltre, i giovani sono anche i consumatori oggi più attenti alla sostenibilità, che scelgono quei prodotti e quei marchi nei quali si rispecchia maggiormente. Riuscire ad intercettarli, anche quando non hanno potere decisionale o di spesa, è un investimento a medio-lungo termine che vale la pena fare.

NUOVE STRATEGIE DI COMUNICAZIONE

Ecco che quindi diventa fondamentale che le aziende riescano a comunicare le iniziative e gli obiettivi di sostenibilità raggiunti. Per farlo è necessario andare oltre la comunicazione tradizionale, sfruttando le nuove piattaforme (come i social) o le scuole, attraverso i programmi di educazione civica ambientale. Questa comunicazione può aiutare anche a colmare il gap che si è creato tra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro. Da una parte i giovani non sanno quali sono i nuovi mestieri legati alla sostenibilità e non vengono formati per svolgerli un giorno, dall’altra le aziende non trovano professionisti, persone pronte per soddisfare le nuove esigenze. Una corretta comunicazione a più livelli porta ad una maggiore consapevolezza dello stato dell’arte, favorendo anche lo sviluppo e l’implementazione di nuovi percorsi formativi.