Mettete la sicurezza in cassaforte: le nuove truffe alle imprese si consumano sul web

Mettete la sicurezza in cassaforte: le nuove truffe alle imprese si consumano sul web
Fondamentale la sicurezza informatica

IN SINTESI

  • Un reato su quattro in azienda riguarda le frodi sul web
  • Si impone la necessità per le aziende di investire in sicurezza informatica
  • Per numero di frodi la provincia di Varese è terza ex aequo con Cremona
  • La consulenza sui settori più a rischio è fondamentale per prevenire
  • Gli attacchi informatici possono non riguardare soltanto i dati ma anche i macchinari

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Tutelare le informazioni d’impresa immagazzinate sul web. Una necessità crescente supportata dai dati delle denunce alla polizia giudiziaria: nel corso degli anni sono stati proprio i delitti informatici e le truffe informatiche a crescere di più, come conseguenza correlata ad un uso maggiore delle tecnologie. Ormai un reato su 4 in campo aziendale riguarda le frodi sul web.

La Lombardia nel 2019, anno pre-pandemico, registrava 42.304 casi; 8 anni prima (nel 2011) ne contava 18.313, 23 mila in meno. Il trend di crescita delle denunce di delitti informatici risulta costante durante tutta la serie storica esaminata (2011-2019). La pandemia di Covid iniziata a febbraio 2020 ha ulteriormente implementato le statistiche, e di conseguenza la necessità delle aziende di investire nella sicurezza informatica. I numeri come al solito non mentono, e si riferiscono alle imprese fino a 49 dipendenti. Domina, come era intuibile, la città metropolitana di Milano. Post Covid, l’incidenza percentuale degli investimenti sulla sicurezza informatica, rispetto a quelli totali, è salita al 41,2 per cento. Prima era al 34,4, con una differenza in punti percentuali di 6,8. La provincia di Varese è terza ex aequo con Cremona: da 31,8 % a 37,5. Fanalino di coda Sondrio, provincia rurale, col 30 per cento di investimenti attuali a fronte del 23 pre virus.  

LOMBARDIA IN TESTA
L’elaborazione dell’osservatorio MPI Confartigianato Lombardia, su dati Unioncamere-ANPAL, evidenzia come negli anni sia proprio la Lombardia il territorio dove avvengono più truffe e delitti informatiche. Se fino al 2016 la sola regione equiparava i dati del resto d’Italia, ora li supera. Varese e Provincia nel 2019 hanno denunciato 3.099 delitti informatici. Corrisponde al 26,9 per cento dei delitti totali inerenti all’attività d’impresa. Otto anni prima erano 1.408. La Lombardia è passata da 18.313 denunce del 2011 a 32.304 (poco meno della metà solo a Milano e dintorni). 

L’osservatorio MPI Confartigianato Lombardia vede le truffe informatiche denunciate nella Regione al secondo posto rispetto alle denunce totali, 38.769, più 3.535 delitti informatici. Superano perfino i furti (31.725) ma non i danneggiamenti, 60.804. Fuorché quelli informatici, tutti gli altri reati sono in calo. 

SICUREZZA INFORMATICA E SICUREZZA SUL LAVORO

Fare attenzione alla sicurezza informatica

Interviene a riguardo il professor Stefano Zanero, docente d’informatica al Politecnico di Milano. «Nel settore della security – rivela – non si ragiona in termini di protezione assoluta, che non è mai compatibile col business aziendale. Tocca all'imprenditore sapere cosa vale di più nella sua azienda, ma non tutti gli imprenditori sono tenuti a conoscere a fondo il mondo dell’informatica. Per questo serve la condivisione con un esperto. Lui deve preoccuparsi di capire la realtà aziendale. Soprattutto nelle piccole aziende la sicurezza non è una materia assoluta, ma vuole ridurre il rischio».

L’esempio con la sicurezza sul lavoro è assoluto: purtroppo gli incidenti non potranno mai essere azzerati, ma ridotti il più possibile sperando che non capitino oggi gli infortuni, anche lievi. «Un’azienda – prosegue il professor Zanero – deve spendere in modo oculato. Siccome la sicurezza non è un prodotto, ma un processo, bisogna studiare come inserirla dentro l'azienda. Il mio consiglio, soprattutto per “i piccoli”, è di trovare una consulenza adeguata sui temi della sicurezza. Può essere costoso. Una soluzione è quella di fare rete tra piccole aziende». 

A RISCHIO ANCHE I MACCHINARI
Gli attacchi informatici possono non riguardare soltanto i dati ma anche i macchinari, protetti dal blocco
. Tramite malware i malviventi cifrano i dati e chiedono un riscatto. Per ora non è un pericolo all'ordine del giorno, ma più l’interconnessione e la dipendenza alla tecnologia informatica cresce, più il rischio sarà urgente. Quindi adesso è un buon momento per pensare alla messa in sicurezza. Meglio le sbarre alla finestra che un allarme che suona quando i ladri sono già dentro casa.