Il caro-bollette pesa sul Pil. E l’Italia importa sempre più ed esporta sempre meno

Il caro-bollette pesa sul Pil. E l’Italia importa sempre più ed esporta sempre meno

Crescere si può, ma la bolletta energetica – che ha raggiunto il massimo storico del 4,6% del Pil – rallenta lo sprint italiano. Affrontiamo il problema partendo da alcuni dati incoraggianti: il Documento di Finanza Pubblica 2022 indica che il deficit del nostro Paese, quest’anno al 5,6% del PIL, il prossimo anno scenderà al 3,9%. E il rapporto tra debito e PIL, che rappresenta il problema principale della nostra nazione perché mette a rischio la stabilità finanziaria e la crescita economica, passa dal 147% al 145,2%.
 

Contatore energia

ESPORTIAMO SEMPRE MENO E IMPORTIAMO SEMPRE DI PIU’
Il momento storico, però, costringe a virate improvvise per fare fronte ad una complessità che sta bloccando la produzione nelle imprese: la bolletta – aumentata di 57,2 miliardi in un anno; tre punti di Prodotto interno lordo – sta corrodendo anche il saldo tra l’import e l’export di energia. L’Italia, infatti, è il maggiore importatore di elettricità in Europa: lo scorso anno ne abbiamo acquistati quasi 43 terawattora. Per quanto riguarda l’import, ad occupare il primo posto nella classifica sono ancora i combustibili fossili: nel 2021, più di tre quarti della domanda di energia in Italia è stata soddisfatta da petrolio, gas e carbone esteri. Meno di un quarto, invece, dalla produzione nazionale (soprattutto rinnovabili).
Nel dettaglio il saldo del commercio estero di energia è dato da 109,8 miliardi di importazioni e 24,3 miliardi di esportazioni; l’import di energia in dodici mesi si è dilatato di 70,7 miliardi di euro, quasi triplicato (+180,8%) rispetto ai dodici mesi precedenti. In ultimo, un’altra componente incide sulla perdita di competitività dell’Italia: il rafforzamento del dollaro rispetto all’euro, pur sostenendo l’export, impatta negativamente sul valore degli acquisti di energia.

I PAESI CHE FORNISCONO ENERGIA ALL’ITALIA

Algeria

La produzione nazionale di gas ha soddisfatto il 4% dei consumi del 2021. Il 90% di quello che importiamo arriva da Russia, Algeria, Azerbaijan e Qatar. Quasi tre quarti del carbone consumato nel 2021 è arrivato da Russia e Usa. Oggi, l'Italia dipende dalle forniture estere per il 77% dell'energia che consuma. Il greggio estratto in Italia nel 2021 è stato pari al 7% del consumo nazionale di prodotti petroliferi.

Inflazione

COSA CI DOBBIAMO ASPETTARE
Il 20 ottobre verrà presentata, in Parlamento, la manovra di bilancio per il 2023-25. La frenata dell’economia pesa, però, sulla tenuta degli indicatori del bilancio pubblico: la crescita del PIL prevista nel DEF per il 2022 è del 2,4%, mentre le ultime previsioni di luglio del Fondo monetario internazionale si fermano al +0,7%. Con l’interruzione delle forniture di gas dalla Russia, nel 2023 il PIL potrebbe scendere dell’1,9%.
Sotto i riflettori c’è anche l’intervento di politica fiscale, che potrebbe ricevere qualche scossone dalla politica monetaria restrittiva utile per riportare la stabilità dei prezzi. L’inflazione, infatti, sembra non arrestare la propria corsa: in Europa e in Italia, nel mese di agosto, ha toccato la soglia del 9,1%. In Estonia, Lettonia e Lituania supera invece il 20%, mentre in altri dodici Paesi europei supera il 10%.

IL RIALZO DEI PREZZI
L’inflazione energetica incide anche sui prezzi: in Italia siamo al 45,4%, poco meno di 7 punti percentuali in più rispetto al 38,6% dell’Eurozona. Nella classifica europea, in ordine crescente, si trovano la Grecia con 50,4%, il Belgio con 55,3%, la Lituania con 65,9%, la Lettonia con 67%, i Paesi Bassi con 88,4% e l’Estonia. Qui l’aumento è del 100,1%.

I SETTORI CHE CONSUMANO DI PIU’
Secondo i dati della Rete Elettrica Nazionale (Terna), tra i settori più energivori c’è il manifatturiero, che si mangia il 39% dei consumi elettrici nazionali. Seguono la metallurgia e il commercio con il 7,4% ciascuno. Il consumo di energia elettrica per abitante è stato di 4.777 kWh, mentre considerando solo l’ambito domestico ogni italiano ha avuto un fabbisogno di 1.114 kWh nel 2020. Il consumo elettrico pro capite più elevato è stato in Friuli Venezia-Giulia, mentre la Sardegna ha fatto registrare il fabbisogno più alto per abitante per uso domestico.