Cara fiera, ci sei mancata. Bene l’online ma chi tocca compra

L’esperienza di Mecspe, che torna fiera fisica ma non dimentica l’insegnamento del digitale: «Offriremo a espositori e visitatori modalità integrative di incontro e confronto rispetto alla sola modalità in presenza»

Mecspe

La fiera in presenza rimane l'evento più atteso dal pubblico. Parallelamente, è avvertita in modo sempre più forte la necessità di coniugare la fiera "fisica" con spazi virtuali ed eventi a distanza. Come sarà la fiera del futuro? Che scenari si stanno delineando?

«Dopo esperienze fatte “sul campo”, possiamo affermare con certezza che la modalità digitale può essere senz’altro efficace in affiancamento, ma non può sostituire l’evento in presenza – risponde Maruska Sabato, Project Manager di Mecspe - Specialmente nella cultura italiana è fondamentale stringere relazioni guardandosi negli occhi, oltre che toccare con mano prodotti e soluzioni. Siamo convinti che la fiera del futuro continuerà a svolgersi principalmente in presenza perché rappresenta da sempre un momento cruciale e insostituibile per qualsiasi scambio e relazione commerciale. Naturalmente però, il processo di digitalizzazione - che permea ogni realtà aziendale, anche medio-piccola - coinvolgerà sempre più anche le fiere, offrendo a espositori e visitatori modalità integrative di incontro e confronto rispetto alla sola modalità in presenza».

Quali modifiche ha introdotto Mecspe dalla pandemia a oggi?
Mecspe si attiene alle linee guida dettate dal Governo e dagli organi competenti in merito alla frequentazione dei luoghi pubblici. Abbiamo messo in campo tutti quegli accorgimenti che fanno ormai parte del nostro comune senso di responsabilità (distanziamento, sanificazione delle mani, degli ambienti e della strumentazione, misurazione della temperatura agli ingressi, ecc.) e che vengono già applicati anche in altri ambiti (supermercati, mostre, cinema, bar e ristoranti).

Mecspe

Si può ancora parlare di fiera come evento di incontro e scambio, oppure oggi, dopo la pandemia, la fiera diventa soprattutto il momento in cui si ribadisce la propria presenza sul mercato? Qual è oggi, e quale sarà nel futuro, l'identità della fiera?
L’identità della fiera non ha subito grandi stravolgimenti. Anzi, al momento stiamo registrando da parte delle aziende iscritte a Mecspe un maggior desiderio di ritornare in presenza. L’uomo è soprattutto un “animale sociale”, che ha bisogno di relazionarsi con i propri simili per stringere rapporti che vanno oltre il mero scambio commerciale. Sappiamo benissimo che su internet è possibile trovare un prodotto che ci interessi, ma non è la stessa cosa che vederlo in fiera con un addetto ai lavori che possa illustrarcene le peculiarità e mostrarci altre soluzioni che non avevamo considerato…magari davanti a un caffè…un altro valore aggiunto.

Una fiera importante come Mecspe può cambiare format e diventare "diffusa" o più presente anche in ambienti non istituzionali, come il fuori salone?

Mecspe

Mecspe, pur trovando l’apice della sua realizzazione nel momento focale dei tre giorni della fiera, da anni ha intrapreso un percorso di presenza capillare sul territorio italiano, muovendosi con i suoi “Laboratori di Fabbrica Digitale” nei maggiori distretti produttivi del Nord, Centro e Sud Italia per diffondere le best practice in ambito industria 4.0. Inoltre, Mecspe è stata presente e ha collaborato con eventi come la Milano Digital Week (l’ultima volta proprio a marzo 2021), su tematiche come digitalizzazione, innovazione tecnologica e sostenibilità, dando voce ad aziende che ci seguono da anni e che molto spesso dettano i trend del mercato. Proprio quei trend di cui, dal 2014, “La Fabbrica Senza Limiti”, evento clou di Mecspe, è diventato anticipatore grazie alla collaborazione con i maggiori player presenti sul mercato.

Perché un imprenditore oggi, avendo a disposizione internet e show room digitali, dovrebbe continuare a scegliere di essere in fiera?
Per le stesse ragioni di cui parlavamo prima, che valgono ancor di più per le piccole e medie realtà. I piccoli imprenditori faticano spesso ad avvalersi degli strumenti digitali, come i siti web e i social, per autopromuoversi e prediligono la fiera come momento fondamentale e irrinunciabile per incontrare clienti e fornitori potenziali o consolidati. La fiera per loro vuol dire scoperta, nuovi incontri, consolidamento delle relazioni già avviate. Ci si dà “appuntamento in fiera” perché lì ci si ritrova finalmente tutti insieme.

Da parte degli espositori, ci sono state richieste particolari alla luce dei cambiamenti avvenuti in pandemia?
Durante la prima ondata della pandemia, c’era un fortissimo desiderio di essere rassicurati sulle misure che avremmo preso per garantire la salute pubblica. Ora vengono date per scontate, perché le aziende sanno che, in un luogo istituzionale come la fiera, l’attenzione è molto alta, come richiesto in ogni luogo pubblico. Le nuove modalità di rapportarsi con l’esterno sono ormai consolidate e fanno parte del cambiamento culturale in atto.

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