Dodici anni di trasformazione L'eredità della presidenza Galli

Un bilancio che non è solo un atto dovuto, ma un contributo di valore alla comprensione di un’esperienza associativa che ha saputo unire visione imprenditoriale e rigore operativo. Entrambi necessari

Galli fine mandato

L'impresa che esce dal capannone e si racconta, spiegando le proprie buone pratiche e le difficoltà di rimanere sul mercato oggi, ma anche aprendo il proprio cuore e svelando i sentimenti che ci sono dietro al fatturato e alle linee produttive di un'azienda famigliare. È stato un momento di confronto molto intenso quello vissuto durante la serata di mercoledì 28 maggio a Gallarate, nella sala convegni di Confartigianato imprese di viale Milano 69 dove si è svolto l'incontro intitolato “Famiglia e impresa: ostacolo e risorsa”.

Durante la presentazione del quinto volume de “L'impresa oggi”, dove si narrano le storie di quaranta aziende del territorio, quattro imprenditori hanno portato la loro testimonianza di creatività, resilienza e saper fare insieme ad Antonio Belloni, coordinatore del Centro studi Imprese Territorio. «In questi anni – ha introdotto Mauro Colombo, direttore di Confartigianato imprese Varese – siamo cresciuti anche noi, comprendendo come sono cambiate le imprese e il modo di fare impresa in questi anni».

Come Simona Barlocco, della Barlocco srl di Busto Arsizio che, dopo gli anni accanto al padre agli zii “rubando” il mestiere in officina, ha ereditato anche “un tesoro artigianale” con la vocazione per la soddisfazione del cliente: «Risolvere problemi – ha detto – è la base del saper fare artigianale. Pensare a una propria macchina che va dall'altra parte del mondo e migliora la produzione di altri imprenditori, è il massimo». E quando non ci riescono da soli? Si affidano a una sorta di famiglia allargata: «Abbiamo costituito una rete con altre aziende e ci si aiuta. E anche quando proprio non ce la facciamo, qualche consiglio riusciamo a darlo. Si può perdere una commessa, ma così il cliente ritorna».

Alla Emar srl di Sumirago si è già alla terza generazione: «Il passaggio generazionale tra mio padre 84enne, che ancora oggi viene ad aiutarci, e me – ha raccontato Maurizio Manessi – non è stato semplice. Quando entrai in azienda vedevo delle opportunità nell'acquisto di macchinari nuovi a controllo numerico. Costavano un sacco, ma alla fine abbiamo deciso di adeguarci al resto del mondo e, piano piano, abbiamo ottenuto dei buoni risultati. Adesso in azienda sono entrate anche le mie figlie, ma il problema è trovare personale specializzato. Una volta ti suonavano al campanello, oggi continuiamo a mettere annunci, ma non si presenta nessuno».

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Alla C.T. & T. Srl - Colmegna Tools & Technology di Saronno, il cambio generazionale ha voluto dire aprirsi al mondo: «Il mercato domestico stentava – ha affermato Marco Colmegna – e quando sono diventato amministratore ho preso la valigetta e ho iniziato a girare il mondo, esplorando nuovi mercati. Con la difficoltà dell'automotive stiamo puntano sul lighting, ma è veramente difficile, come accade oggi, affrontare una crisi ogni tre mesi. Bisognerebbe strutturarsi e avere più facilità all'accesso al credito, ma è complicato. Si pensi al personale mancante: anche noi siamo in difficoltà, tanto da aver richiamato al lavoro dei nostri pensionati».

Gerarda Colangelo della Oms, che produce raccordi per gli impianti petrolchimici ha invece puntato sulla formazione e il coinvolgimento dei dipendenti: «Motivando le persone e individuando chi può crescere in un determinato ambito, siamo riusciti a costruirci al nostro interno le eventuali “riserve” nel caso ci sia necessità». È la politica dei piccoli passi, attuata anche nella produzione: «Mi sono ritrovata a portare avanti l'azienda, da sola e ho puntato molto sulla mia positività e il coraggio, compiendo degli investimenti che ci hanno permesso di accrescere nella qualità, nel servizio dato al cliente, nelle certificazione. Poi, la precisione e la correttezza ripagano sempre».

La serata si è conclusa con la testimonianza di Davide Galli, presidente di Confartigianato imprese Varese, che si sta avviando alla chiusura di un mandato durato dodici anni ed è stato intervistato da Michele Mancino, vicedirettore di Varesenews e Matteo Inzaghi, direttore di Rete55:  «L'ingresso di mio figlio in azienda – ha ricordato Galli - non è stato pianificato. Anzi. Io, dopo la formazione in un Its, avrei preferito che andasse a lavorare in un'altra impresa». E invece, è successo così ed è andata bene. «Per introdurlo, è partito dalla produzione, venendo inquadrato prima come stagista, poi come apprendista».

Insomma: nessuna corsia preferenziale: «Ho sempre pensato che fosse meglio che avesse una visione generale dell'azienda, partendo dal basso e toccando tutti gli ambiti perché oggi, per essere imprenditori, non basta essere bravi sulle macchine utensili o sulla contabilità, bisogna praticamente essere capaci in tutto. Servono competenze e coraggio, perché se oggi perdi un cliente non c'è più la fila fuori». Galli ha affrontato anche la questione della mancanza di personale specializzato. «È vero, dobbiamo migliorare la comunicazione puntando sugli insegnanti e i genitori, raccontando come la fabbrica, sia notevolmente cambiata e sia non più brutta come accadeva una volta. Oggi è altamente tecnologica, pulita, ordinata, molto stimolante per i giovani. Certo, non deve capire quello che mi è stato raccontato in alcuni casi, ovvero di giovani poco seguiti o sgridati dalla mattina alla sera”.

 

UN’ASSOCIAZIONE CHE CAMBIA
MENTRE CAMBIA IL MONDO:
DODICI ANNI DI VISIONE E REALTÀ

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Dal 2013 al 2025, Davide Galli ha guidato Confartigianato Varese attraverso un cambio di passo culturale, strategico e operativo. Non un semplice mandato, ma una leadership trasformativa, che ha rafforzato l'identità associativa, spinto verso l'innovazione e avvicinato le imprese ai grandi temi della sostenibilità, del lavoro e della competitività. Resterà alla guida della società benefit Artser, cuore consulenziale del sistema

DODICI ANNI

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Dodici anni che, per intensità e velocità, valgono almeno il doppio. È questa l'impronta della presidenza di Davide Galli in Confartigianato Imprese Varese, caratterizzata dal perfetto equilibrio tra continuità e cambiamento. Un percorso iniziato nel 2013, quando raccolse il testimone da Giorgio Merletti, e che si concluderà nel giugno 2025. Come nelle migliori tradizioni di Confartigianato Varese, la presidenza Galli ha saputo valorizzare l'eredità ricevuta, costruendo sui solidi risultati del predecessore per portare l'associazione ancora più avanti.

Non un'interruzione o una deviazione, ma un'evoluzione naturale che ha rispettato la storia dell'associazione, arricchendola di nuove prospettive. Per Galli, continuità non è mai stata conservazione dello status quo, ma sviluppo, crescita, innesto di nuove visioni su fondamenta già solide.

LA LEADERSHIP IMPRENDITORIALE DI GALLI

Davide Galli è ingegnere meccanico e titolare della Ellebi Snc di Gallarate, azienda specializzata nella subfornitura meccanica, e ha portato nell'associazione il pragmatismo e la visione propri dell'imprenditore. La sua leadership si è distinta per uno stile diretto, privo di difese dell'esistente e ricco di progettualità. Si è sempre sentito un imprenditore tra imprenditori. Condividere le stesse difficoltà e ambizioni lo ha aiutato a rappresentare le imprese in modo autentico.

La sua capacità di ascoltare, comprendere e anticipare le esigenze delle imprese ha rappresentato il vero motore del cambiamento. Il cambiamento vero nasce dal confronto diretto, dallo scambio reale, dalla voce di chi ogni giorno tiene in piedi un’impresa. Per questo ha voluto incontrarne personalmente centinaia, raccogliendo testimonianze e portando la loro voce ai tavoli istituzionali.

UNA TRASFORMAZIONE STRUTTURALE E CULTURALE

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Sotto l'impulso di Galli, Confartigianato Varese ha rifiutato di rimanere spettatrice di un sistema economico in evoluzione, scegliendo invece di esserne parte attiva. Ha deciso di non limitarsi a reagire, ma di giocare d’anticipo, diventando motore di cultura d’impresa. Così è nato il Centro Studi Imprese e Territorio, fortemente voluto da Galli, e si è consolidata Artser come cuore consulenziale del sistema.

Durante la sua presidenza, Confartigianato Varese è stata pioniera nell'avviare una lettura critica e anticipatrice degli scenari economici. Galli ha personalmente insistito sull'importanza di analizzare in profondità le trasformazioni strutturali, sociali e produttive del territorio, anche quando certi segnali erano ancora poco evidenti. Questa capacità di visione a lungo termine, caratteristica del presidente, ha permesso di attivare iniziative concrete in anticipo rispetto a molte altre realtà associative.

IL METODO GALLI: ASCOLTO, DATI E PROPOSTE CONCRETE

Ha impostato un metodo di lavoro che è diventato la cifra distintiva della sua presidenza: ascolto delle imprese, raccolta sistematica di dati, elaborazione di proposte concrete. Sotto la sua direzione sono state realizzate centinaia di survey, focus settoriali e iniziative mirate su temi cruciali come inflazione, credito, tassi d'interesse, digitalizzazione, sostenibilità, semplificazione normativa e crisi dei margini.

Ascoltare, analizzare, proporre è stato il metodo. Sono nati centinaia di survey e studi tematici che hanno reso Confartigianato Varese un punto di riferimento anche nazionale.

Sotto la guida di Galli, l'associazione ha compiuto un passaggio fondamentale: l'integrazione delle società di servizi di Confartigianato Varese, Pavia e Lomellina in ARTSER. Una decisione strategica che ha portato alla creazione di un soggetto unico, solido e altamente specializzato nella consulenza alle imprese. Questa operazione ha rafforzato la capacità di presidiare il territorio, aumentato la massa critica e dato forma concreta alla visione di un'associazione capace di superare i confini amministrativi.

La stessa logica di sistema è stata applicata nel percorso di evoluzione del credito: ha proseguito nella trasformazione avviata e ricevuta di Artigianfidi Varese, favorendo il percorso finale nella costituzione di Confidi Systema!, ancora oggi caratterizzata da una forte presenza artigiana e varesotta. Un'evoluzione non solo organizzativa, ma culturale, che ha permesso di affrontare da protagonisti i cambiamenti nel rapporto tra impresa, finanza e garanzia.

Nei momenti più difficili, come durante la pandemia o nella crisi energetica, è stata la sua determinazione a spingere l'associazione a prendere posizione. Non potevano tacere. Le imprese erano smarrite. Dovevano esserci, con voce chiara e solida. Anche quando era scomodo.

LE BATTAGLIE DI FRONTIERA E LA VISIONE TERRITORIALE

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Emblematica della presidenza Galli è stata la battaglia sulle aree di confine, un tema che ha imposto all'agenda istituzionale. Sono stati raccolti dati, testimonianze di storture, costruiti dossier tecnici. Non sono stati chiesti favoritismi, ma parità di condizioni. Dalla concorrenza fiscale al dumping salariale, dalla fuga di competenze alla desertificazione commerciale: il lavoro sulle aree di confine ha riguardato non solo Varese, ma un'intera area vasta penalizzata da squilibri sistemici.

Una delle chiavi della sua leadership è stata la concezione dei territori come sistema, non come entità separate da confini amministrativi. Sotto la sua guida, Confartigianato Varese ha costantemente operato oltre la geografia delle province, perché le imprese non conoscono confini burocratici, seguono filiere, mercati, connessioni. Da questo approccio sono nati progetti in collaborazione con istituzioni scolastiche, università, centri di ricerca, startup e associazioni estere.

INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ: L'IMPRONTA DI GALLI

Ben prima che diventasse un obbligo normativo, ha portato in primo piano il tema della transizione ambientale. Non per moda, ma perché si sapeva che l'efficienza produttiva, la riduzione degli sprechi e l'uso consapevole delle risorse erano leve strategiche per restare sul mercato. Grazie a questa visione, l'associazione ha sviluppato supporto per diagnosi energetiche, certificazioni ambientali, bandi green, impianti fotovoltaici e riqualificazione di processi. Oggi Confartigianato Varese siede ai tavoli regionali e nazionali su questi temi strategici.

Durante il suo mandato, ha sempre creduto fortemente nell'importanza dell'innovazione come motore di crescita per le imprese artigiane. Questa convinzione lo ha portato a favorire il rafforzamento e la crescita di Faberlab by Arburg, laboratorio di fabbricazione digitale diventato un punto di riferimento per l'intero territorio. Sotto la sua guida, Faberlab ha potuto ampliare le proprie attività, diventando non solo un centro tecnologico, ma un vero e proprio hub di cultura dell'innovazione.

Per Galli, nessuna visione poteva essere completa senza valorizzare il fattore umano. Senza giovani, le imprese non sopravvivono. Senza imprese evolute, i giovani non restano. Questo è stato il principio che ha ispirato il suo operato. Da qui progetti come "Diventare grandi nelle piccole imprese", le iniziative di employer branding, l'alleanza con ITS e scuole tecniche, e la promozione dell'apprendistato. Particolare attenzione è stata dedicata all'innovazione concreta, con progetti come G4I (Gate for Innovation), sostenuto dal PNRR, per portare dentro le imprese metodo, analisi e soluzioni.

LA VISIONE STRATEGICA PER IL FUTURO

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Il futuro si costruisce. E non da soli. Questa convinzione ha ispirato la collaborazione con The European House – Ambrosetti, che ha portato a studi approfonditi sullo stato di salute economica e sociale della provincia di Varese. Questi lavori hanno indicato traiettorie possibili per trasformare il territorio in un polo di riferimento per la transizione elettrica, manifatturiera e tecnologica. Una visione che si è tradotta in azione concreta, con progetti per rafforzare la competitività del territorio e attrarre nuove energie imprenditoriali, come quelli avviati nell'area della Valle Olona in collaborazione con il Comune di Varese.

Durante il mandato di Galli, Confartigianato Varese ha rafforzato la propria identità partendo dai bisogni reali delle imprese. Ma la sua ambizione va oltre: trasformare l'associazione in un acceleratore di crescita, un moltiplicatore di competenze e un aggregatore di opportunità.

L'EREDITÀ DI UNA LEADERSHIP TRASFORMATIVA

Abbiamo fatto tutto questo perché si crede in una comunità produttiva viva, che ragiona insieme e condivide obiettivi. Non sono mai state vendute illusioni, ma offerti strumenti.

Il testimone passerà presto a una nuova presidenza, ma l'eredità di Galli è tangibile: una struttura più solida, una rete più ampia e una consapevolezza condivisa. Quella che innovare è fatica. Ma oggi è l'unica strada per restare vivi nel mercato.