Bella addormentata o ricca decadente? Tutti d'accordo, per far meglio serve l'effetto-squadra

Il governatore Attilio Fontana a confronto con il viceministro Dario Galli, il presidente della provincia Emanuele Antonelli, il nostro presidente Davide Galli e Valerio De Molli (The European House Ambrosetti) per cercare le strategie di rilancio di un territorio che soffre. Ne abbiamo parlato il 13 marzo a Ville Ponti

Botta e risposta, approfondimenti, riflessioni sul clima imprenditoriale e su quello sociale, investimenti e tenuta di un sistema pronto al riscatto. Ma anche le inevitabili disamine sulle economie vicine che fanno dumping (ogni riferimento alla Svizzera è voluto) e la tensione al “fare” che muove ancora la provincia di Varese. La tavola rotonda moderata da Paolo Fratter, volto di SkyTg24, all’evento di presentazione dello studio “La provincia di Varese, scenari di futuro”, commissionato da Confartigianato Imprese Varese a The European House - Ambrosetti, si è animata senza alcun sforzo.

Ambrosetti

Qui gli interventi dei protagonisti:

Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese

Siamo arrivati al punto di non ritorno, ed ora serve una soluzione sistemica. Alcune imprese stanno ancora chiudendo, e non parlo solo di quelle artigiane e piccole. Però sono fiducioso: il territorio ha tante potenzialità e l’imprenditorialità varesina è resiliente e sempre capace di adattarsi alle nuove sfide. Certo il territorio ha avuto imprenditori illuminati che hanno dettato il passo, ma i tempi sono cambiati e ora dobbiamo cogliere nuove sfide. A partire dalla formazione continua, nella quale ho sempre creduto. Le nostre imprese non sono startup ma sono ugualmente innovative, e quando assumono non vanno alla ricerca del “più bravo” (che non si trova) ma di chi ha “buona volontà” per poi formarlo direttamente in azienda. Certo, ci vuole un impegno da parte di tutti. E ci vuole una rete, una “piazza”, prima ancora fisica che virtuale, attraverso la quale aprirsi all'ascolto del territorio e formalizzare un percorso comune. Perché in provincia di Varese ci sono le persone, le competenze, i poli tecnologici, le università, le imprese. Mettiamo tutto a fattor comune, ragioniamoci per costruire insieme il futuro di questo territorio.

Attilio Fontana, presidente Regione Lombardia

Una cosa, tra le tante dette, mi ha colpito maggiormente: qui sul territorio, da una parte c’è una qualità eccellente nella produzione e dall’altra una bassa presenza di startup innovative. Prima il presidente di Confartigianato Varese, Davide Galli, parlava di «imprenditori illuminati» del passato: siamo consapevoli del fatto che non riusciamo a riprodurre quel passato. A Varese ci sono sempre state le condizioni per sviluppare l’imprenditoria, ma in questi ultimi anni non siamo stati in grado di riconoscere il futuro che stava arrivando. Dunque dobbiamo sviluppare la ricerca, l’innovazione e la tecnologia. La Lombardia è l’unica regione in Italia che, ogni anno, investe più del 3% del Pil in innovazione. Penso che siano due le priorità sulle quali concentrarsi: la formazione (servono tecnici specializzati: si deve arrivare ad una soluzione “cerniera” che unisca imprese e accademia, con percorsi di studio a metà strada tra Politecnico e Isis) e la costituzione delle Zone Economiche Speciali. Da qui l’urgenza di arrivare ad ottenere l’autonomia della Regione Lombardia. La soluzione sta nella rete: insieme si possono fare scelte strategiche e mirate, ma dobbiamo ingegnarci sul come realizzarle. Questo è un momento di transizione, e per superarlo la provincia di Varese ha a sua disposizione una qualità umana superiore al resto dell’Italia.

Dario Galli, sottosegretario allo Sviluppo economico

Cuneo fiscale, istruzione/formazione, Zone Economiche Speciali, autonomia e attrattività turistica: sono i fronti sui quali intervenire con prontezza. Soprattutto sul cuneo fiscale, perché la Svizzera incide negativamente sulla competitività delle nostre imprese: oltreconfine lo stipendio è il doppio di quello italiano, l’energia elettrica costa la metà e così è per le tasse. Gli imprenditori devono far quadrare i conti, e ad oggi hanno fatto miracoli. Le imprese della nostra provincia devono lavorare alle stesse condizioni di quelle del resto d’Italia: a Brescia, o altrove, la concorrenza svizzera non c’è. E questo fa la differenza. Da qui l’importanza di ottenere l’autonomia della Regione Lombardia, ma anche di fare squadra tra istituzioni e associazioni di categoria. Un rapporto importante che porterà alla realizzazione di qualcosa di altrettanto importante. Anche sul fronte del turismo, che va ripensato: in provincia di Varese non abbiamo il mare e neppure le Dolomiti, però abbiamo quattro siti Unesco; abbiamo una manifattura che fa parte della nostra tradizione; dobbiamo scommettere sul turismo religioso.

Emanuele Antonelli, presidente amministrazione provinciale

Dobbiamo fare leva su tutti quegli aspetti che sono punti di debolezza del territorio. Il primo tema sul quale intervenire sono le infrastrutture: ce lo chiedono gli imprenditori. Nello stesso tempo, però, dobbiamo guardare al Nord della provincia e – perché no – valorizzare i nostri valori paesaggistici. Facendo anche pagare un biglietto d’ingresso per alcuni, così come faremo per l’Eremo di Santa Caterina.

La Provincia di Varese - Scenari di futuro