Legge Aree di Confine, confronto tra istituzioni e hub tecnologico: le nostre proposte di futuro

Attilio Fontana, Valerio De Molli, Davide Galli, Dario Galli e tanti altri amministratori. A margine dell'incontro "La Provincia di Varese, scenari di futuro" promosso a Ville Ponti e realizzato da Confartigianato Varese con The European House - Ambrosetti, vediamo i primi progetti sui quali confrontarsi

Migliorare la formazione, portare avanti il progetto di legge Aree di Confine, istituire il Think Tank Varese 2030, impegnarsi a rendere più efficienti le infrastrutture, creare un hub tecnologico e spingere per l’autonomia delle regioni del nord. Queste le prime proposte emerse a caldo, a margine della presentazione dello studio “La Provincia di Varese – Scenari di Futuro” (Varese, 13 marzo 2019) che Confartigianato Imprese Varese ha commissionato a The European House - Ambrosetti. Una ricerca importante, che ha messo in luce forze e debolezze del nostro territorio, con l’obiettivo di rilanciarlo e renderlo più competitivo sia nel sistema Paese, sia a livello internazionale. Quali sono le macroaree su cui agire subito? Quali proposte avanzare per uscire da una fase che, bisogna ammetterlo, a tratti può dirsi di stagnazione per il nostro territorio?

PIU' EFFICIENZA NEI RAPPORTI SCUOLA-IMPRESE
Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese, non ha dubbi: bisogna puntare sulla formazione e rendere più efficienti i rapporti tra scuole e mondo delle imprese. «Lo sapete – dice Galli – quello della formazione è da sempre un mio pallino. Formazione dei ragazzi, ma anche formazione continua dei nostri dipendenti. Un fattore culturale che deve servire a rilanciare le nostre imprese, che hanno sì una forte connotazione di resilienza, e sono quindi portate a reagire ai momenti anche di grande difficoltà, ma hanno bisogno di qualcosa in più per rilanciare il motore».

AREE DI CONFINE: VOGLIAMO LA LEGGE
Ritorna, attraverso le voci delle istituzioni, anche l’importanza del progetto di legge Aree di Confine, ideato da Confartigianato Imprese Varese e già depositato in Parlamento. «Bisogna pensare a una Svizzera che – dice Francesca Brianza, vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia - se in alcuni casi ci dà dei problemi, dall’altra può essere una fonte di grandi risorse. Ma è necessario che i nostri territori vengano trattati in modo particolare e adeguato. Ci deve pensare regione Lombardia, ci deve pensare il Governo, ci deve pensare anche l’Europa». Perché, lo ricorda Alessandra Miglio, assessore allo sviluppo economico del comune di Luino, «è fondamentale poter pagare un po’ di più i nostri dipendenti, che altrimenti una volta formati scappano in Svizzera». E la proposta di legge, lo sottolinea Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa, «potrebbe essere davvero la vera svolta da un punto di vista economico per la nostra fascia di confine».

COMITATO DI ASCOLTO DEL TERRITORIO: IL SI' DI FONTANA
La proposta era già stata fatta durante la tavola rotonda, ma Valerio De Molli ci tiene a ripeterlo: è necessario un advisory board, un comitato di consulenza. «Per scaricare a terra le suggestioni che sono state lanciate dal nostro studio, penso si dovrebbe partire da un processo di ingaggio e coinvolgimento, che noi abbiamo chiamato Think Tank Varese 2030, che con un comitato scientifico di grandi esperti, anche internazionali, da chiamare a raccolta qui, nella nostra bella provincia, possa generare questo cambiamento. Va sottolineata l’importante autocandidatura di Attilio Fontana, quando ha detto che sarebbe stato il partecipante numero uno». Il presidente della Regione Attilio Fontana conferma che «l’idea di organizzare una sorta di pensatoio, nel quale vedere le proposte che meglio si possono realizzare nel nostro territorio, è sicuramente qualcosa da fare».

Potenziare le infrastrutture E poi ci sono le strade. Il territorio provinciale, tra laghi e montagne, proprio per la sua conformazione non è dei più semplici. Emanuele Antonelli, presidente della Provincia di Varese e sindaco di Busto Arsizio, ricorda in particolare «la parte Nord di Varese e la zona dei laghi, che hanno bisogno di tante infrastrutture. Attualmente sono poche e limitano soprattutto le attività economiche». Senza contare il fatto che Varese rappresenta, a nord come a sud, uno snodo importante a livello internazionale. «Parliamo – sottolinea Isabella Tovaglieri, vicesindaco di Busto Arsizio - della vicinanza con Malpensa e dell’asse Alptransit tra la Svizzera e Milano. Bisogna sfruttare le potenzialità infrastrutturali che sono fondamentali per fare impresa al giorno d’oggi».

HUB TECNOLOGICO PER LA SOSTENIBILITA'
C’è poi la tecnologia. «Quello che mi ha colpito di più – svela Raffaele Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente e Clima - è la possibilità che Varese si qualifichi come un hub di tecnologie per la sostenibilità, all’avanguardia per quelle tecnologie al servizio dell’economia circolare e la decarbonizzazione, che saranno decisive per superare il cambiamento climatico e chi le svilupperà per primo, le venderà in tutto il mondo».

LA BATTAGLIA PER L'AUTONOMIA
Ritorna infine una battaglia di lunga data dei territori del nord. La ricorda Dario Galli, viceministro allo Sviluppo Economico: «Una cosa importante è far partire finalmente questa riforma nella direzione di una maggiore autonomia delle regioni settentrionali, che non toglie niente agli altri territori, ma permette a nostri di gestire le risorse che si sono sempre spese, ma che finora sono gestite a livello centrale con un’efficienza che è sicuramente più bassa di quanto ci sarebbe se gestite direttamente».

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