Le nuove Pmi sostenibili: piccole, green e indipendenti

Non ha dubbi il prof Iraldo (Scuola Superiore Sant’Anna): «Digitalizzarsi, informatizzarsi. Questa è un’occasione pazzesca fornita dai tantissimi finanziamenti che rivitalizzano il filone dell’industria 4.0»

Sostenibilità, un cammino da percorrere con decisione anche dopo l’emergenza Covid-19. Anzi, quanto accaduto deve stimolare le piccole imprese in particolare a investire su questa strada con crescente attenzione. Perché il futuro passa inesorabilmente da lì e anche la pandemia ce l’ha dimostrato.

Così Fabio Iraldo, docente dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna e Green (Centro di Ricerca sulla geografia, le risorse naturali, l’ambiente, l’energia e le reti) – Università Bocconi, fornisce preziose istruzioni per l’uso delle strategie ambientali alle aziende. “Verdi”, a dire il vero, e non solo.

L’Università di Manchester ha elaborato lo scorso maggio un interessante studio su come cambiano le nostre azioni e quali pratiche rimarranno dopo il periodo drammatico del virus. Naturalmente, l’igiene e la sicurezza sono temi fondanti, che portano però delle sfide, come l’uso dell’acqua. Oppure la consegna del cibo nelle case. O ancora la variazione delle diete, con sempre meno cibo di origine animale, senza dimenticare i cambiamenti sulla mobilità.

Con una certezza sottolineata dagli studiosi britannici: la pandemia presenta un’opportunità eccezionale per portare avanti una ricerca che dia informazioni e azioni preziose per il futuro dal punto di vista delle politiche ambientali ed economiche.

COSA POSSONO FARE LE AZIENDE
«Se parliamo di ambiente, prima di tutto – spiega il professor Iraldo – direi di dematerializzare sempre più. Meno si è dipendenti dalla materia, meglio è. Approvvigionatevi sempre più di materia prima seconda, più disponibile normalmente a livello locale». Quindi di materia proveniente dal riciclo dei rifiuti: l’economia circolare è un toccasana anche da questo punto di vista.

L’esperienza di questi mesi ci deve spronare in questa direzione: «Se si dovesse ripresentare, in questo modo le imprese saranno più autonome, con maggiore capacità di competere, contando appunto su mercati locali e sicuri e con fidelizzazione degli interlocutori».

Non solo: «Se fossi una piccola o media impresa – prosegue il professor Iraldo – cercherei di lavorare per coniugare l’ambiente con la salute». Un giusto equilibrio in questo senso sarà strategico: quindi proteggere la salute dei collaboratori e diminuire gli impatti sull’ambiente, due azioni che vanno molto più integrate di oggi. Non è scontato, perché ad esempio l’utilizzo di materie prime seconde possono causare delle controindicazioni da questo lato, come la presenza di tanti rifiuti. Inoltre, bisogna prestare attenzione all’uso dei prodotti.

Ultimo, ma non meno importante: «Digitalizzarsi, informatizzarsi. Questa è un’occasione pazzesca fornita dai tantissimi finanziamenti che rivitalizzano il filone dell’industria 4.0. Si offrono alle aziende gratuitamente consulenze, corsi di formazione, laboratori, affiancamenti e coaching per lo sviluppo su temi come robotica, smart manufacturing».

Con un’altra grande protagonista su cui puntare: la stampante 3D. «Con l’addictive manufacturing – precisa – non si spreca un grammo di materia, in quanto si fabbrica non levando materiale bensì aggiungendo esattamente quello che serve per realizzare l’oggetto. Le piccole e medie imprese devono tenere in considerazione come prioritario questo elemento».

L'IMPORTANZA DELLA VALENZA SOCIALE
Migliorare le condizioni dell’ambiente, aiuta dopo questo periodo devastante, tanto più sposandosi con la sostenibilità sociale. Non tutte le scelte sono facili e scontate: «Sul delivery, l’e-commerce, ci sono ricerche anche con risultati differenti. Non è sempre vantaggioso dal punto di vista ambientale, bisogna analizzare cosa significhi veder passare tanti camioncini nelle città deserte, diverso con un mezzo elettrico, ad esempio. Sono temi ancora da approfondire bene. Ma la valenza sociale è importante, delivery ed e-commerce sono stati importanti per le necessità durante il lockdown, ci hanno salvati, altrimenti le famiglie avrebbero vissuto situazioni di ulteriore disagio».

Importante dunque analizzare e puntare su strategie socio-ambientali sempre più combinate.

Questo incrementerà i vantaggi alle aziende che avevano già iniziato una strada verso la sostenibilità e devono avere la forza di continuare. Le imprese piccole sono penalizzate? Magari possono avere meno liquidità, ma la serietà è la vera risorsa. «Chi ha intrapreso questa strada con decisione non tornerà indietro – conclude Iraldo – ne sono convinto».

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