Ricominciamo con il piede giusto in azienda: parole d'ordine condivisione e obiettivi comuni

In vista della ripresa ci facciamo dare qualche consiglio su come ingaggiare i dipendenti dalla dottoressa Chiara Massazza, psicologa e psicoterapeuta che da anni lavoro nell’ambito delle risorse umane e della formazione. Fondamentale la motivazione

Motivazione dipendenti

IN SINTESI

  • Per migliorare le performance è bene condividere finalità e azioni con i dipendenti
  • E' fondamentale coltivare l'elemento della motivazione anche per avanzare richieste impegnative
  • Occorre dare un senso a ogni azione, anche la più piccola
  • È importante chiarire la strategia, con l’obiettivo che essa si pone
  • Serve una strategia di sostenibilità fra benessere personale e benessere aziendale

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Obiettivi comuni

L’incertezza e le nuove modalità di lavoro, che sono cambiate e ancora lo faranno. Uno stato di cose che grava su tutti, imprenditori e dipendenti. Come gestire questo periodo? Con una netta comunicazione di finalità e azioni: tutte vanno spiegate e condivise, anche quelle apparentemente insignificanti. Perché sono affari di tutti, in azienda. E attenzione: più che mai dopo questa pandemia, difficile coinvolgere su obiettivi solo economici.

Diversi altri valori hanno acquisito peso. Questo l’approccio suggerito dalla psicologa. Va ricordato che il 50% dei lavoratori ha riportato un incremento nella fatica percepita durante lo svolgimento della propria attività, secondo uno studio scientifico del Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University.

Da parte del piccolo imprenditore si tratta non solo di individuare la scelta giusta, ma di comunicarla. Con il rischio di innescare conflitti, ancora più pericolosi in un contesto simile. In effetti, le aziende stanno mettendo a punto le loro strategie per affrontare al meglio questa fase: nelle piccole imprese, dove c’è un legame stretto con i dipendenti, emerge la priorità di attraversare insieme questo periodo pur sempre delicato e anzi così esposto ai repentini cambiamenti sollecitati dal mercato, decidendo e comunicando. 

LAVORARE SULLA COMUNICAZIONE

Condivisione obiettivi

Si va dalle richieste di allungare l’orario di lavoro o rimanere in azienda nel weekend a una criticità, che può essere il dover rallentare l’attività all’improvviso oppure affrontare un’altra situazione delicata. In questa dinamica è importante lavorare sulla comunicazione, certo, ma passando direttamente da un elemento chiave: la motivazione. In tutte le mosse, anche quelle che possono sembrare più irrilevanti, perché oggi più che mai nulla lo è. Quindi, primo principio: non pensare, “questo non conta” e dunque non comunicare o farlo in maniera affrettata.

«Bisogna dare un senso a ogni azione, anche la più piccola – conferma la dottoressa Chiara Massazza, psicologa e psicoterapeuta che da anni lavoro nell’ambito delle risorse umane e della formazione – Il passo successivo? Condividere questo senso». In fondo, è la lezione più forte che ci ha trasmesso la pandemia: siamo sulla stessa barca e ne veniamo fuori, raggiungiamo un porto più sicuro solo remando insieme. Tutti insieme. Per fare questo occorre una guida in grado di dare una sicurezza. Ma darla significa spiegarla e farla sentire come questione di tutti, appunto, non certo imporla o calarla sbrigativamente.

DIPENDENTI PARTE DI UN PROGETTO COMUNE

Determinazione

«Occorre condividere il più possibile – osserva ancora la dottoressa Massazza – facendo sentire i dipendenti parte di un progetto comune. È importante che sia chiara la strategia, con l’obiettivo che essa si pone». Ma attenzione a individuarlo con trasparenza e che sia davvero “di tutti”: «Sì, quell’obiettivo dev’essere comune e bisogna spiegare come raggiungerlo. Sempre con la finalità di far sentire il dipendente parte di un processo».

Non basta dire: ci sono degli straordinari da fare, punto. Bisogna saper guardare e far guardare oltre, a ciò che si sta costruendo e al traguardo che si vuole arrivare. È ancora possibile, anzi più necessario che mai di questi tempi: «In questo momento è maggiormente importante – ribadisce Chiara Massazza - Lo è sempre, è vero, far sentire tutti parte di un processo e motivandolo, facendo capire che si è un gruppo. Detto questo, mai come adesso serve un atteggiamento di condivisione, collaborativo».

CO-COSTRUZIONE DEL PROCESSO
«Possiamo parlare di una co-costruzione del processo – conclude la psicologa - Siamo tutti insieme in una battaglia, che fa proprio dell’interesse di tutti l’obiettivo. Il fine ultimo va chiarito, e non può essere solo economico». In quest’ottica si fa strada anche la necessità di un nuovo equilibrio, sul fronte dei valori. Quanto viene rimarcato pure in un recente libro di Marianna Benatti, edito da Egea: “Well-being. Una strategia di sostenibilità fra benessere personale e benessere aziendale”.

Ecco, sostenibilità anche in questo caso è parola calata nella realtà delle piccole imprese: significa individuare un bilanciamento tra ciò che conta oggi. Con un elemento importante sottolineato: non si guarda al lavoratore, bensì alla persona. Ed è con questa persona, che bisogna dialogare, condividere e costruire il futuro.

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