Export e demografia d’impresa: il chiaro e lo scuro della nostra economia. Se ne parla il 22 luglio a Ville Ponti

«Due sono i fattori sui quali riflettere: da un lato la provincia di Varese sta assistendo a una contrazione della demografia d’impresa, al punto da essere finita penultima su scala lombarda per densità dell’imprenditoria industriale e dall’altro l’export varesino contribuisce per il 40% al Pil provinciale. L'analisi di The European House Ambrosetti e Davide Galli in occasione dell'evento delle 18.30. Iscrizioni qui

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Un nuovo modo di guardare alla provincia di Varese, un’occasione per focalizzare l’attenzione sulle dinamiche economiche che caratterizzano le differenti aree che la compongono (Nord e Sud, per esempio) ma anche per confrontare le performances locali con quelle degli altri territori lombardi, individuare eventuali macroaree affini e delineare tutte le sinergie possibili con la città metropolitana.

L’evento “L’impresa oggi. Le imprese del futuro” promosso da Confartigianato Varese sarà un modo per illustrare tutto questo oltre che l’occasione per riprendere da dove ci eravamo lasciati, ovvero all’analisi “La Provincia di Varese: scenari di futuro” presentata pubblicamente nel marzo 2019 e, un anno dopo, arricchita da un Blueprint strategico per l’individuazione di Varese come hub della mobilità avanzata sull’asse Milano-Torino.

L’evento del 22 luglio prossimo dalle ore 18.30 in Villa Napoleonica (Centro Congressi Ville Ponti, Piazza Litta 2) – iscrizioni ancora aperte – vedrà la partecipazione di The European House - Ambrosetti: nell’intervento di Lorenzo Tavazzi (Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence di The European House – Ambrosetti) verranno presentate le dinamiche congiunturali e strutturali di un territorio che, dal 2019 a oggi, ha affrontato una pandemia, la crisi energetica, le conseguenze di un conflitto bellico e la tempesta delle materie prime (carenze e rincari, oggi peraltro in leggero ridimensionamento).

INTERAZIONE TRA I TERRITORI DELLA LOMBARDIA

«Lo faremo – dice il presidente di Confartigianato Imprese Varese, Davide Galli – con una visione ampia e la massima apertura alle possibili interazioni con gli altri territori della Lombardia». Perché, aggiunge Galli, i confini dovranno necessariamente essere superati. Magari non subito, ma in prospettiva.

Quattro i pilastri del Tableau de Bord, per un totale di 31 fattori analizzati: struttura produttiva; mercato del lavoro; formazione, innovazione e digitalizzazione; servizi, ambiente e territorio, dai quali partire per individuare gli ambiti prioritari sui quali riflettere, trovare strategie di sviluppo e intervenire.

«Due sono i fattori sui quali è già possibile, e doveroso, riflettere, sia in chiave critica che di potenzialità di sviluppo – è la premessa di Galli - Da un lato, infatti, la provincia di Varese sta assistendo a una progressiva contrazione della demografia d’impresa, al punto da essere finita penultima su scala lombarda per densità dell’imprenditoria industriale (numero di imprese manifatturiere per abitante)». 

«Dall’altro l’export varesino contribuisce per il 40% al Pil provinciale, con un ruolo di traino di macchinari e mezzi di trasporto e ha recuperato terreno rispetto alla contrazione del periodo Covid più della media lombarda (+10% vs 2019): quasi tutti i settori manifatturieri hanno superato i livelli pre-pandemia».

Il chiaro e lo scuro del territorio che emerge dal Tableau de Bord strategico di posizionamento della Provincia di Varese messo a punto da The European House – Ambrosetti per Confartigianato Varese.

«Nel corso dell’evento discuteremo di questo e di altri elementi che caratterizzano il nostro sistema imprenditoriale ma cercheremo anche di guardare oltre, cercando soluzioni nel confronto con le imprese e le istituzioni».

IL LIBRO: FOCUS SULL'ECONOMIA REALE

Poi un focus sull’economia reale, quella che ogni giorno fa i conti con la realtà del fare impresa, con la presentazione del quarto volume della collana “Un viaggio nei luoghi del fare”, raccolta di 113 storie di impresa impegnate nel costruire la ripresa dal Covid, a coniugare tradizione e modernità, a vivere con slancio proattivo l’irresistibile voglia di fare impresa, a portare avanti un’esperienza di famiglia, a innovare per crescere, a dare forza, anche all’estero, al made in Italy e a cambiare per non uscire dalle catene di fornitura. «113 storie di vita e imprenditorialità vera, scandita – aggiunge Galli – da caratteristiche comuni: capacità tecnologica e produttiva, qualità e creatività di questo mondo del fare che spesso non si vede e merita di essere conosciuto e raccontato, come noi facciamo da oltre 20 anni».

ATTRATTIVITA' FONDAMENTALE ED EXPORT

Tornando ai nodi della demografia d’impresa in flessione e dell’export in forte rilancio, Galli analizza la situazione: «Dobbiamo tornare ad essere un territorio attrattivo, attraverso la leva fiscale, la sburocratizzazione delle pratiche nei confronti dei nuovi imprenditori, l’attivazione di servizi di supporto alle imprese, la valorizzazione della prossimità con Milano, l’affiancamento delle imprese con un approccio nuovo, consulenziale, proattivo, dinamico e fortemente professionalizzato». Forse, il fenomeno del calo demografico di impresa, è in parte spiegabile anche con la crescita dimensionale delle imprese, ma anche il tema del cuneo fiscale è significativo perché porta tante professionalità ad andare all’estero per lavorare, svuotando di fatto di professionalità, e vitalità, le nostre imprese.

Per quanto riguarda l’export, le cui performances sono in crescita, la ricetta per il miglioramento sta nella capacità di accompagnare sempre più piccole e medie imprese ad affrontare mercati esteri, dando rilievo alle nicchie produttive. Certo bisognerà sostenere le aziende nell’analisi delle opportunità di business, nella preparazione delle occasioni di incontro tra domanda e offerta e nelle strategie di negoziazione e finalizzazione della vendita. «Si tratta di processi solo in apparenza scontati: aiutare le Pmi a fare il salto di qualità è fondamentale». Anche per portare benessere, ulteriore benessere, al territorio.

«Sull’export dobbiamo anche aggiungere che sta profondamente cambiando – prosegue Galli – I Paesi ai quali ci dobbiamo rivolgere sono i medesimi ai quali ci saremmo rivolti prima del Covid e della guerra? O è forse necessario cambiare? Ci saranno forse fenomeni di reshoring con export su altre aree geografici? E non dimentichiamo che il fare export sarà subordinato anche al costo dei trasporti». Insomma, bisognerà fare attenzione e operare scelte oculate.

Per partecipare all’incontro iscrizioni QUI

 

CONSULTA LE SLIDE DI THE EUROPEAN HOUSE AMBROSETTI