Its, vaccinazioni nelle imprese e comunità
«E’ il momento di passare dalle parole ai fatti»

Le parole del presidente di Confartigianato Imprese Varese, Davide Galli: «Coraggio, dobbiamo credere nella formazione». «Mai più imprese sole, creiamo la comunità». «I vaccini? Tocca alle imprese»

«E’ il momento di ridurre le parole e avviare azioni concrete a sostegno dell’economia e delle aziende: servono soluzioni e servono subito». Davide Galli, a due mesi dall’inizio di un anno che dovrebbe segnare la svolta per il sistema economico, prova a mettere in ordine i temi all’ordine del giorno in questo particolarissimo momento storico.

«Parto dalle imprese e dalla necessità di non lasciarle sole ad affrontare i problemi del quotidiano e quelli con i quali si dovranno confrontare per pianificare la tenuta e lo sviluppo in prospettiva futura» annota Galli. «Dobbiamo creare reti, occasioni di incontro, di confronto, di dibattito, di conoscenza reciproca e di cultura d’impresa condivisa. La “solitudine del fare” non risponde alle esigenze del nostro tempo, la forza delle Pmi sta sempre di più nella collaborazione e delle comunità».

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E dopo il lancio di Ipe (Imprese di Provata Eccellenza) - la comunità delle aziende qualificate e orientate a una formazione d’eccellenza - il numero uno di Confartigianato Varese annuncia una novità che ne è la diretta conseguenza: la nascita del sito www.impreseterritorio.org, un portale pensato per le aziende con lo sguardo rivolto all’interazione, all’ascolto e al dialogo.

«Mettere in collegamento imprenditori di settori diversi, ma con problemi spesso comuni, è un dovere per uscire dall’isolamento. Dobbiamo ritrovare un senso di comunità e renderlo un nostro punto di forza. Il piccolo più essere bello se inserito in un contesto di condivisione delle informazioni, delle conoscenze e del know how».

L’iniziativa ha avuto un’accelerazione nell’anno del Covid quando l’associazione, e la società di servizi Artser, sono arrivati a gestire fino a 57mila telefonate in un mese, alle quali vanno aggiunti i contatti attraverso le piattaforme digitali. «Segno del bisogno non solo di risolvere un problema ma anche di avere un punto di riferimento al quale appoggiarsi. E questo ha confermato una convinzione già maturata nel 2019: c’è bisogno di un luogo delle imprese e per le imprese». A questo tema sono stati volutamente dedicati i primi approfondimenti già online.

A impreseterritorio.org si affiancherà, in discontinuità rispetto all’attuale, il portale asarva.org, un hub che Artser ha dedicato ai servizi per le imprese e che cambia architettura, funzionalità e capacità di fornire risposte.

«Il secondo elemento strategico riguarda le competenze che spesso le imprese non riescono a trovare sul mercato. Anche in questo caso – incalza Galli – la soluzione c’è, e si chiamano Its e istituti tecnici/professionali». Il richiamo del premier Draghi al rafforzamento degli Istituti tecnici superiori, e gli annunciati investimenti che ad essi verranno destinati, «richiedono un’attenta presa di coscienza da parte delle imprese». Specie alla luce di un dato: per il 57,8% degli imprenditori il fattore principale nel mismatch di competenze con i propri collaboratori sta nella sotto qualificazione tecnico-scientifica, che deve essere colmata dalla formazione permanente o dai giovani.

Il presidente di Confartigianato Varese ha ben chiari due concetti, in proposito: «Innanzitutto le prime a dover credere negli Its sono le aziende, sia di piccole che di grandi dimensioni. Non possiamo rimanere alla finestra aspettando che gli Its ci vengano incontro, dobbiamo interagire con loro, sollecitarli a seguire le nostre richieste, credere nelle professionalità che riescono ad esprimere. Dobbiamo farci parte attiva, stimolo e interlocutore di queste istituzioni che meritano di acquisire sempre maggiore visibilità tra gli studenti e le famiglie» è il ragionamento di Galli, che guarda anche ad un secondo aspetto: «Gli Its già oggi attivi in provincia hanno corsi funzionali per le nostre imprese ma penso alla mobilità alternativa come a una ulteriore evoluzione, sulla quale già ci sono ottime basi di partenza negli Its Red e di Somma Lombardo».

«D’altronde, come ha dimostrato lo studio presentato con The European House Ambrosetti nel novembre scorso, la direzione che potremmo imboccare per offrire margini di riqualificazione a molte aziende del settore e per offrire un’identità industriale al nostro territorio, è proprio quella della mobilità avanzata (ibrida, a idrogeno, elettrica)».

Confartigianato Varese guarda con attenzione anche al progetto “Varese green, hub per la ricerca e formazione per la mobilità sostenibile” con il quale il Comune di Varese ha partecipato e vinto il bando nazionale Italia City Branding 2020. «Uniamo le forze, non facciamone una questione di campanilismo: creare poli di formazione tecnica avanzata dedicati alla mobilità del futuro può diventare per la provincia una formidabile arma di marketing territoriale, attorno al quale far maturare l’interesse di nuove imprese a scegliere il Varesotto come propria area di insediamento».

«Ho già fatto presente la questione ad alcuni nostri rappresentanti a Roma, e nei prossimi giorni estenderò la riflessione a tutti: la direzione è tracciata, non perdiamo occasioni che potrebbero non ripetersi, né come territorio né come imprese, perché le competenze necessarie per il nostro futuro arriveranno da questi centri formativi tecnici avanzati».

L’ultimo nodo da sciogliere per Galli va sotto il nome di vaccinazione e rimanda a tre segnali poco confortanti: la curva di nuovo ascendente dei ricoveri ospedalieri a Varese, la preoccupante situazione di Viggiù, dove è stata riconferma la fascia rossa e l’esplosione dei contagi in provincia di Brescia.

«Segnali che, come presidente e imprenditore, preoccupano molto: è arrivato il momento di adottare una strategia vaccinale più efficace, che tuteli il tessuto produttivo».

«Siamo stati una barriera contro il virus, ora possiamo essere un enzima per le vaccinazioni. Non possiamo più fermarci ma, soprattutto, non possiamo camminare ancora per molto a passo rallentato: guardiamo ai casi di Gran Bretagna e Israele che, a fronte di vaccinazioni massive, stanno riavviando le attività e restituendo “normalità” al lavoro». «Ciò – ne è convinto Galli – farà correre alcuni Paesi e le rispettive imprese e divaricherà la forbice della competitività». Una forbice che, quanto più larga sarà, tanto più renderà difficile alle nostre imprese sfidare il mercato uscendone vincenti. «Anche questo sarà un tema sul quale non indietreggeremo, con spunti e approfondimenti, e facendo sentire la nostra voce su impreseterritorio.org».