Cultura finanziaria, perché averla oggi è un vantaggio per tutti

di Francesco Angelini
Sull’educazione finanziaria forse si comincia a comprendere che è meglio muoversi per tempo. E ci vuole l’aiuto di zio Paperone, uno che nel campo ha davvero pochi rivali. A lui la Disney ha affidato un manuale di educazione finanziaria che certo non sarà letto dal nipote Paperino (magari da Qui, Quo e Qua e sì), destinato alle giovani generazioni, così possono prepararsi per il futuro.
Perché nell'odierno panorama economico, complesso e in continua evoluzione, la mancanza di educazione finanziaria rappresenta una vera e propria bomba a orologeria per le aziende italiane. Con la crescente complessità e l’innovazione, questo problema si configura come una seria minaccia sopravvivenza e competitività delle imprese. Numerose ricerche, tra cui quelle condotte dall'Ocse e dalla Banca d'Italia, evidenziano un dato allarmante: l'Italia è il paese con un basso livello di alfabetizzazione finanziaria, anche se la situazione nel 2023 è apparsa in leggero miglioramento. Questo significa che imprenditori e manager spesso non possiedono le conoscenze e le competenze adeguate per prendere decisioni finanziarie consapevoli e oculate.
Le conseguenze di queste lacune sono pesanti. Le aziende con una scarsa educazione finanziaria sono più propense a commettere errori nella gestione del proprio debito, esponendosi a un elevato rischio di insolvenza. Questo può portare a fallimenti, perdite di posti di lavoro e danni all'economia nel suo complesso. La mancanza di conoscenza dei prodotti finanziari ostacola l'accesso al credito da parte delle imprese, limitando le loro possibilità di investimento e crescita. Imprenditori e manager privi di adeguate competenze possono compiere scelte errate, allocando le risorse in modo inefficiente ed esponendosi a perdite ingenti.

Le cause della mancanza di educazione finanziaria nelle aziende sono diverse e complesse. La cultura finanziaria non viene insegnata nelle scuole in maniera adeguata, privando i futuri imprenditori e manager delle conoscenze di base necessarie per gestire le finanze di un'azienda. Poche aziende investono in programmi di formazione specifici per i propri dipendenti, con la conseguenza che i lavoratori non sviluppano le competenze necessarie per affrontare le sfide quotidiane. In Italia, inoltre, la cultura finanziaria è ancora poco diffusa tra la popolazione, con un atteggiamento generale di diffidenza verso i prodotti e i servizi.
Per colmare il divario e scongiurare le conseguenze negative conseguenze, è necessario un impegno congiunto da parte di diversi attori. Il governo dovrebbe promuovere l'educazione finanziaria nelle scuole e incentivare le aziende a investire in programmi di formazione specifici per i propri dipendenti. Le banche e gli altri istituti finanziari hanno il compito di svolgere un ruolo attivo nell'educazione dei propri clienti, offrendo prodotti e servizi comprensibili e accessibili a tutti. Dovere delle associazioni di categoria è promuovere la materia tra i propri associati, organizzando eventi formativi e diffondendo materiale informativo. Anche i media, infine, hanno un ruolo nel contribuire a diffondere la cultura finanziaria attraverso articoli, programmi televisivi e iniziative di sensibilizzazione.
Investire in educazione finanziaria non è solo un dovere, ma anche una necessità per il futuro dell'economia italiana. Aziende con imprenditori e manager dotati di solide competenze finanziarie saranno più competitive, resilienti e capaci di creare valore per il Paese.