Arriva il disegno di legge per le Pmi: sotto la lente, i giovani in azienda
Sono la spina dorsale dell’economia italiana, rappresentano circa il 90% del totale delle imprese, contribuiscono per il 63% al valore aggiunto e per il 76% dell’occupazione italiana. Ben oltre, quindi, i valori delle economie avanzate europee, dove le Pmi generano circa il 50% del Pil e il 40% dell’occupazione.
Ed ora, c’è una novità: il Ddl sulle piccole e medie imprese. Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 109 del 23 dicembre 2024, ha avviato l’esame di queto provvedimento – deve ancora passare al vaglio di Camera e Senato - che, come principale obiettivo, ha quello di rilanciare e innovare il tessuto imprenditoriale del nostro Paese.
Il disegno di legge annuale sulle Pmi, infatti, è uno strumento normativo previsto dall’articolo 18 dello Statuto delle Imprese (Legge n. 180 del 2011), che sancisce l’obbligo di adottare ogni anno un provvedimento dedicato al supporto, alla valorizzazione e alla semplificazione dell’attività delle piccole e medie imprese italiane. Uno strumento fino ad oggi inattuato che, però, ha finalità altamente strategiche come la semplificazione burocratica, l’aumento della competitività, l’accesso al credito e la promozione della libertà di iniziativa economica.
I PUNTI PRINCIPALI DEL DDL
Semplificazione e supporto alle attività
Il Ddl prevede una significativa riduzione dei processi burocratici, attraverso la digitalizzazione delle procedure amministrative, per aiutare le Pmi a ridurre i tempi e i costi legati agli adeguamenti normativi.
Il Fondo di Garanzia
Viene potenziato con maggiori risorse, prevede criteri più flessibili e la copertura delle garanzie viene estesa a operazioni di importo ridotto. Anche in questo caso interviene un percorso di semplificazione che interessa l’accesso alle facilitazioni fiscali: le imprese che investono in Ricerca e Sviluppo potranno beneficiare di detrazioni e agevolazioni.
Riordino dei Confidi
L’accesso al credito sarà meno difficile e oneroso. Il Ddl, infatti, si concentra sulla riduzione dei costi di istruttoria che stanno alla base della valutazione del merito creditizio, favorisce le aggregazioni tra confidi, ottimizza i costi operativi e offre alle imprese condizioni più vantaggiose. L’obiettivo è di rafforzare il ruolo dei Confidi, da sempre attori strategici al fianco delle piccole e medie imprese.
Agevolazione fiscale per i contratti di rete
Il Ddl incentiva la collaborazione tra imprese attraverso i contratti di rete. In questo caso, le Pmi potranno beneficiare di un’agevolazione fiscale che prevede la sospensione d’imposta sugli utili di esercizio che, accantonati in apposite riserve, dovranno essere destinati al fondo patrimoniale comune da utilizzare per finanziare obiettivi e progetti condivisi tra le imprese. L’agevolazione sarà di un massimo di 1 milione di euro annui per impresa, con un plafond complessivo di 15 milioni di euro destinato al periodo 2027-2029.
Ricambio generazionale
E’ un punto critico che, in questi ultimi anni, preoccupa fortemente gli imprenditori. Il Ddl vuole favorire la trasmissione di competenze, esperienze, conoscenze e valori aziendali alle nuove generazioni per evitare la dispersione del patrimonio imprenditoriale. Il provvedimento supporterà le Pmi attraverso strumenti di formazione in grado di offrire un futuro stabile alle aziende e ai giovani.
Lo smobilizzo del magazzino (destoking)
Propone una soluzione innovativa per la gestione delle scorte in magazzino. L’uso di meccanismi finanziari basati sulla cartolarizzazione potrà aiutare le Pmi a smobilizzare le scorte in anticipo sui tempi fisiologici di vendita. Questo permetterà di avere a propria disposizione maggiore liquidità e di gestire in modo più efficiente il capitale circolante. Diminuendo il numero delle scorte non vendute, minore sarà l’impatto sul Bilancio.
Pensionamento flessibile
Interessa i collaboratori delle Pmi prossimi alla pensione. Gli strumenti proposti dal Ddl sono la riduzione dell’orario di lavoro solo se, però, ci sarà la contestuale assunzione di giovani con età non superiore ai 34 anni. La novità, valida per il 2026 e 2027, interesserà le imprese con al massimo 50 dipendenti. Coloro ai quali mancheranno meno di 30 mesi dalla pensione anticipata o di vecchiaia, potranno scegliere un part-time incentivato a fronte della relativa decontribuzione. L’imprenditore dovrà assumere un giovane con contratto di apprendistato professionalizzante. L’iniziativa richiede una somma pari a 50 milioni di euro per il 2026 e il 2027.
“Centrali consortili” quali enti mutualistici di sistema
L’obiettivo è quello di rafforzare il supporto alle Pmi consorziate per agevolare l’accesso a servizi condivisi e strumenti finanziari.
Testo unico per start up e PMI innovative
Il Ddl vuole creare un contesto più favorevole allo sviluppo del sistema imprenditoriale innovativo con un Testo Unico che semplifichi e unifichi le normative esistenti rendendole più chiare e stabili. Da qui, la volontà di sostenere gli incubatori di start-up ed ecosistemi innovativi attraverso strumenti che possano attrarre talenti e risorse, nazionali e internazionali, per contrastare la fuga di cervelli e consolidare l'attrattività del Paese come hub per l’innovazione.
Istituzione del Garante per le Pmi e Start-Up innovative
Si introduce la figura del Garante per le Pmi e le Start-Up, che avrà il compito di promuovere la formazione e la crescita imprenditoriale, con particolare attenzione all’innovazione tecnologica, per sostenere un sistema competitivo in grado di affrontare le sfide della nuova globalizzazione. Il Garante sarà un punto di riferimento per il settore perché potrà facilitare il dialogo tra imprese, istituzioni e stakeholder.
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