L’ecobonus 110% è un'occasione da non perdere: porterà nelle case la domotica che serve all'era-Covid

Che si parli di smart living, smart building o logistics, il paradigma è per tutti lo stesso: quell’internet of things capace di far parlare tutto e tutti con qualsiasi oggetto, grazie a connessione e integrazione totale tra tecnologie. E l’Ecobonus al 110% è l’occasione per spingere in questa direzione

Nell’ultimo anno tantissime persone, causa di forza maggiore, hanno potuto testare con straordinaria intensità le potenzialità della tecnologia in mille aspetti della vita quotidiana, dalla didattica al lavoro passando per le relazioni. Chiunque ha potuto sentire l’esigenza di integrare diverse tecnologie ed è questo anche il principio che anima i diversi aspetti dell’abitare e del costruire: che si parli di smart living, smart building o logistics, il paradigma è per tutti lo stesso, sempre più chiaro: quell’internet of things capace di far parlare tutto e tutti con qualsiasi oggetto, grazie a connessione e integrazione totale tra tecnologie. E l’Ecobonus al 110% è un’occasione più unica che rara per spingere in questa direzione.

Ne è convinta Sabrina Sicari docente di Reti di telecomunicazione e di Innovative telecommunication systems dell’Università dell’Insubria: «Sfruttando l’Ecobonus possiamo dare slancio e ossigeno al settore dell’edilizia privata, fermo da 10 anni. La normativa permette di offrire il meglio della tecnologia anche a chi non ha capitale da investire, con l’obiettivo di ridurre costi e consumi dell’abitare. Un obiettivo che è quindi economico, per i singoli cittadini, e green per la società nel suo complesso, perché ridurre i consumi significa risparmio energetico, meno inquinamento e quindi migliore qualità ambientale e benessere per tutti».

MOLTEPLICI CAMPI DI APPLICAZIONE
In questa sfida lanciata dal legislatore, ma che sta al consumatore cogliere, ci sono una serie di realtà coinvolte, incluse aziende, amministratori, fornitori servizi e di manutenzione. E i campi di applicazione sono molteplici. A cominciare dai dispositivi per l’accensione automatica di dispositivi di riscaldamento e raffreddamento in base ai parametri impostati dagli utenti o, meglio, basati su algoritmi di autoapprendimento. «Nello smart building è possibile installare impianti fotovoltaici intelligenti, con routine di controllo e gestione rapida dei malfunzionamenti, che rientrano a pieno nel Superbonus, puntando su fonti di energia alternative e ridurre quindi sprechi e inquinamento», spiega Sicari.

«La domotica pochi anni fa era considerata il futuro, ora è il presente. Prima era considerata un bene e servizio elitario, ora con l’ecobonus è alla portata di tutti. Anche il massiccio recente sviluppo di dispositivi domotici con interfacce userfriendly, molto intuitive, può agevolare un passaggio ormai naturale e in alcuni casi indispensabile alla domotica nelle case – spiega Sicari – Questo è il momento giusto. La pandemia ci ha avvicinato volenti o nolenti alla tecnologia, l’economia ha bisogno di ripartire e l’ecobonus facilita il rilancio dell’economia che punta sulla tecnologia dell’abitare, riducendone l’impatto ambientale».

AUMENTARE ANCHE LE COMPETENZE
Un dettaglio quest’ultimo non trascurabile perché un ambiente meno inquinato influisce positivamente sulla salute e «sappiamo oggi più che mai quanto la salute sia importante e quanto possa stravolgere la qualità della vita di tutti - aggiunge Sicari – Se c’è un momento per fare un passo verso lo smart building è questo».

Puntare sull’Ecobonus significa rilanciare il settore edilizio dal punto di vista economico, ma rappresenta un’opportunità unica anche per aumentarne competenza e competitività: «Per lavorare le aziende dovranno imparare a costruire con nuovi materiali, formarsi, creare nuove sinergie – spiega la docente – L’integrazione totale di tecnologie e competenze passa anche da innovativi know how da condividere e mettere in rete, puntando sulla voglia di ricominciare, rinascere e cogliere nuove sfide. Serve una visione non miope sul futuro per apprezzare davvero il valore di questa opportunità – conclude Sicari – Forse si poteva fare di più, ma sarebbe già straordinario se riuscissimo a cogliere il potenziale di questo bonus su riscaldamento, raffrescamento e schermature solari».