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Meccanica: produzione giù del 4%, ma il trend dell’occupazione è positivo

Meccanica: produzione giù del 4%, ma il trend dell’occupazione è positivo

I segnali non sono incoraggianti: dopo una crescita, seppur modesta, nel 2023 (+0,3%), nei primi cinque mesi del 2024 la produzione nel settore della meccanica cala del 4,4% contro il -3,1% del manifatturiero. L’Italia, però, se la cava meglio di Francia (-4,7%) e Germania (-7,5%).
Ad appesantire la performance del nostro Paese è il settore degli autoveicoli (-14,7%), mentre quello della riparazione di macchinari – nel quale sono particolarmente attive le piccole imprese – registra una crescita del 5,3%.

Dinamica produzione meccanica manifattura

I RITARDI DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE E LA STANCHEZZA TEDESCA
Il settore della meccanica risente di due fattori: il ritardo della ripresa del commercio internazionale e la stanchezza dell’economia tedesca. Sempre nei primi cinque mesi del 2024, infatti, le esportazioni della meccanica diminuiscono del 3,2%, mentre quelle manifatturiere sono sostanzialmente stabili (+0,1%). I macchinari crescono dell’1,4%. Le più recenti evidenze sul volume delle vendite all’estero confermano un calo per la meccanica pari al 4,5%, più marcato rispetto allo 0,8% del Made in Italy.

Dinamica produzione meccanica manifattura Italia

MECCANICA E OCCUPAZIONE: UN TREND POSITIVO
Per quanto riguarda l’occupazione, la meccanica sostiene il dinamismo del mercato del lavoro con un aumento dello 0,9% nel I trimestre 2024. Rispetto alla Ue, la crescita è di un +0,5%: la miglior performance che dura dal 2022. La Francia, però, sale di un 3,9% e la Germania dell’1,3%. Però, il futuro è a tinte fosche: con il rallentamento del mercato del lavoro diminuiranno le assunzioni previste e aumenteranno le ore di cassa integrazione.

LA MANODOPERA SCARSEGGIA
Cosa ostacola le imprese? Prima di tutto, la scarsità di manodopera. Che interessa il 16,3% delle aziende del settore e supera di 6 punti percentuali la quota del manifatturiero.
Più critica la situazione in Germania e Francia, dove sono interessate rispettivamente il 39,6% ed oltre un quarto (26,5%) delle imprese della meccanica. La difficoltà nel trovare lavoratori aumenta le preoccupazioni: in questo mese di luglio, metallurgia e prodotti in metallo occupano il primo posto con il 68% delle entrate difficili da reperire, mentre meccanica ed elettronica sono al quarto con il 58%. Il totale dell’economia si ferma al 48,4%.

LE PROFESSIONI PIU’ DIFFICILI DA TROVARE
La classifica delle professioni che le imprese del settore della meccanica cercano con particolare impegno, ma trovano con grande fatica, è lunga. Ecco le prime cinque posizioni con la quota relativa:

  • Operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni: 70,7%
  • Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica: 70,5%
  • Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili: 69,8%
  • Fabbri ferrai costruttori di utensili: 68,1%
  • Operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni: 67,5%

INVESTIMENTI E DIGITALE: LA MECCANICA CI CREDE
L’analisi della propensione ad investire:

  • Nella metalmeccanica ed elettronica il 74,5% delle imprese ha investito in digitale (contro il 69,6% manifattura)
  • Il 46,2% ha piani integrati di investimenti digitali (40,7% manifattura)
  • Il 59% fa attività di formazione (53,2% manifattura)
  • Il 34,8% ha investito in tecnologie green per risparmio energetico e riduzione impatto ambientale (41,5% manifattura)