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Redditi e crediti di imposta: 64 pagine di istruzioni. Il futuro? Nella formazione dei giovani

Redditi e crediti di imposta: 64 pagine di istruzioni. Il futuro? Nella formazione dei giovani

#Rassegnastampa

FORMAZIONE DEI GIOVANI: NELL’AGENDA DEL GOVERNO ITS E SISTEMA DUALE
In queste ultime settimane l’Istat ha individuato alcune criticità radicali del sistema Italia che, se non affrontate per tempo, lasceranno ampie fratture economiche e sociali. La formazione dei giovani è una di quelle urgenze. Ne scrive il Sole 24 Ore: «Bisogna fare leva sull’Istruzione tecnica superiore (Its) e sull’Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) quali canali di formazione delle giovani generazioni per il loro inserimento sul mercato del lavoro e come risposta alla domanda diffusa di tecnici di cui le imprese lamentano la scarsità». Allo stesso tempo, bisognerà dare attenzione all’Istruzione e formazione professionale (in Italia, gli Iefp coinvolgono circa 280mila allievi) per costruire un’integrazione verticale nel sistema formativo tecnico-professionale. Sotto i riflettori del governo, dunque, deve esserci anche quel Sistema Duale che ha portato innovazioni tanto sul versante dell’inserimento lavorativo quanto su quello della didattica.

QUADRO RU: PER COMPILARLO BISOGNA LEGGERE 64 PAGINE DI ISTRUZIONI
Lo scrive Italia Oggi: «Redditi 2021: per compilare il prospetto dedicato ai crediti di imposta sarà necessario leggere le 64 pagine di istruzioni (dedicate ad un solo quadro del modello Redditi) e individuare, fra le oltre 100 tipologie di codici identificativi, quelli da utilizzare nel caso specifico. E’ l’effetto dei bonus entrati in vigore nel corso del 2020. Il quadro RU deve essere compilato da tutti i soggetti che fruiscono dei crediti di imposta». Quindi, per ciascuna agevolazione deve essere compilato il codice identificativo del bonus, l’ammontare del credito ricevuto e dell’eventuale credito residuo nonché, infine, il credito spettante nel periodo di riferimento della dichiarazione. Il quadro si compone di ben sei sezioni, tre sottosezioni e cinque parti.

LE COSTRUZIONI SOPRA I LIVELLI PRE COVID
Lo si legge sul Sole 24 Ore: «La produzione del settore delle costruzioni torna sopra i livelli pre-Covid. Lo dice l’Istat, che a febbraio 2021 registra il secondo mese consecutivo di crescita congiunturale per l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni: salto dell’1,4% rispetto a gennaio». La spinta decisiva al settore è venuta dagli incentivi fiscali, soprattutto dal bonus facciate 90%. Proseguono i preparativi per i lavori agevolati dal Superbonus 110%. Si registra una tendenza positiva per tutte le linee, in particolare quelle relative alle soluzioni da esterno: per i prodotti dedicati alle facciate, sia opaco sia trasparente. Boom anche per quanto riguarda i ponteggi. A livello territoriale, Sud e Nord-Est hanno mostrato una vivacità maggiore.

RINNOVATO IL CONTRATTO INTERPROVINCIALE PER FLOROVIVAISTI E GIARDINIERI
Dopo 16 mesi di trattativa si è raggiunta l’intesa per il rinnovo del contratto per i circa 3mila operai agricoli, florovivaisti e giardinieri a tempo indeterminato e determinato della provincia di Varese. Il rinnovo prevede l’aumento salariale dell’1,9% a partire dal 1° maggio 2021. Importanti gli impegni assunti sul capitolo della definizione di flessibilità oraria per il settore degli agriturismi.

PMI: UNA SU TRE A RISCHIO. LA PROPOSTA DI CONFARTIGIANATO
«Una Pmi su tre rischia di non reggere all’urto della crisi da Covid: lo dice lo Studio Temporary Manager. La media lombarda è del 35%; Varese si assesta al 33%. Nonostante le Pmi abbiano reagito alle criticità finanziarie, produttive e gestionali, l’assenza di un manager si è fatta sentire. Inoltre, la chiusura a intermittenza di molte attività porterà ad una accelerazione della crisi delle imprese già fragili. Di conseguenza, anche il rapporto con gli istituti di credito è divenuto più complesso e richiede, ora più che mai, assistenza qualificata», si legge sulla Prealpina. Secondo dati Confartigianato, circa il 40% delle Pmi presenta una perdita di fatturato inferiore alla soglia del 30%, «per questo l’Associazione propone, come parametro, il 15% e chiede al governo di superare il criterio del fatturato medio di un solo mese».