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Nel 2022 l’occupazione dei giovani diplomati sale del 10%. Ma molte figure non si trovano

Nel 2022 l’occupazione dei giovani diplomati sale del 10%. Ma molte figure non si trovano

Il 63,2% delle imprese chiedono giovani tecnici diplomati, o con qualifica professionale. E’ questo il trend che caratterizza questa nostra Italia concentrata, da tempo, sulla ridefinizione di un’offerta formativa di alta qualità per poter sostenere il percorso di crescita dei ragazzi nei settori tipici del Made in Italy.
I ragazzi che stanno frequentando gli Istituti tecnici e professionali, in Italia, sono circa 1 milione 292mila: il 48,8% degli alunni delle scuole secondarie. Anche in questo caso, la regione Veneto fa meglio delle altre con il 56,8%. Al secondo posto l’Emilia-Romagna con il 56% e, al terzo, la Lombardia con il 52,2%.

NON E’ TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA
A caccia di diplomati, vero, ma le imprese fanno fatica a trovarne 1 milione 377mila, cioè il 42% delle entrate previste con questo titolo di studio. Si cercano, ma non si trovano facilmente, elettronici ed elettrotecnici (59,8%); meccanici, meccatronici e specialisti in energia (56,2%) che escano dagli indirizzi di livello secondario. Per quanto riguarda, invece, le qualifiche di formazione o diploma professionale si va a caccia di indirizzi dedicati agli impianti termoidraulici (61,9%), elettrico (54,7%) e meccanico (51,5%).
Per il 43% delle assunzioni previste con diploma tecnico secondario superiore, o qualifica e diploma professionale, le imprese chiedono una elevata attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Nel 33,1% dei casi, invece, si attribuisce una grande importanza alle competenze digitali.

COME PORTARE I GIOVANI IN AZIENDA? LA GUIDA DEL CENTRO STUDI IMPRESE E TERRITORIO
Per affrontare il problema del mismatch occupazionale, Il Centro Studi Imprese e Territorio ha realizzato una guida - “Come portare i nuovi talenti in azienda (e trattenerli)” - che si pone come obiettivo quello di aiutare le aziende a fare entrare i giovani nelle officine e nei laboratori, costruendo con loro una relazione ottimale e stabile. Questo, però, lo si deve fare con fatica e gradualità perché oggi, di fronte ad un’economia sempre più complessa, la scelta, l’attrazione e la fidelizzazione dei ragazzi è un impegno costoso e laborioso. Per affrontare questo percorso bisogna partire da alcune domande:

  • Se cambiano i prodotti e i macchinari, i consumatori e i prezzi, le tasse e le normative, perché i giovani a cui le imprese vogliono aprire le porte dovrebbero rimanere sempre gli stessi?
  • Cosa sanno i giovani del mondo delle imprese e di quella, in particolare, che li vorrebbe assumere?
  • I giovani chiedono qualcosa che l’impresa non è in grado di offrire?
  • I giovani offrono qualcosa che l’impresa non è in grado di prendere in considerazione?
  • I punti di incontro sono impossibili?
  • Oppure: ci sono punti di incontro possibili e opportunità per giovani e impresa?


Scarica il Pdf della Guida


IL DINAMISMO DELL’OCCUPAZIONE DEI GIOVANI DIPLOMATI
Dai dati Istat si nota una marcata crescita dell’occupazione dei giovani fino a 29 anni (+8,3%), trainata dai giovani occupati diplomati, saliti del 10,6% a fronte del +9,5% dei giovani laureati. Scende dello 0,7%, invece, l’occupazione dei giovani con basso titolo di studio. L’occupazione dei diplomati con meno di 25 anni cresce del 14,8%.

GIOVANI PIU’ DINAMICI
Il dinamismo dei giovani diplomati è un fenomeno particolarmente accentuato nel Nord Est: qui la crescita è del 15,7%, di sei punti superiore al +9,7% del totale dei giovani under 30. Il Centro Italia segna un balzo positivo del 9,5% (+9,9% totale under 30), il Nord Ovest del 9,4% (+9,0% totale under 30) e il Mezzogiorno cresce del 7,4% (di 2,6 punti superiore al +4,8% totale under 30).

AUMENTANO CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO E SALARI
Secondo l’ultima rilevazione di Almadiploma (2023), sul lungo periodo aumentano i contratti a tempo indeterminato. A crescere, nel 2022, sono anche le retribuzioni mensili nette: +16,9% rispetto al 2018.