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Come trovare il dipendente giusto: la formula degli ITS

Come trovare il dipendente giusto: la formula degli ITS

Su 5.280 diplomati, l’80% (4.218) ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021 e il 91% di loro è impegnato in un’occupazione coerente con il ciclo di studi svolto. E nonostante la pandemia e i lockdown, sempre secondo il monitoraggio nazionale Indire 2022, il ciclo non si è mai interrotto. E’ la realtà, più che mai virtuosa e strategica, degli ITS. Che con la riforma appena varata prendono il nome di Istituti Tecnici Superiori Academy e faranno la differenza nelle aree tecnologiche più importanti per la manifattura italiana. In linea con il Piano Industria 4.0 e il Pnrr (che a questi destina 1,5 miliardi di euro), gli ITS prepareranno i giovani nella mobilità sostenibile, nell’efficienza energetica, nelle nuove tecnologie per il Made in Italy, nell’agro-alimentare, nella meccanica, nella moda, nei servizi alle imprese e nella filiera Casa.

GLI ITS DELLA PROVINCIA DI VARESE TRA LE ECCELLENZE ITALIANE
In provincia di Varese gli ITS attivi al momento – ma presto ne nasceranno altri – sono quattro. Due tra questi sono entrati nella classifica d’eccellenza stilata da Indire, che ha premiato 142 percorsi degli istituti Tecnici Superiori: supply chain & operations management, manutenzione degli aeromobili, meccatronico per l’industria 4.0 e aeronautica, progettazione e montaggio nelle costruzioni aeronautiche fanno parte della proposta formativa dell’ITS lombardo mobilità sostenibile di Somma Lombardo, mentre la figura dell’esperto in new media marketing si forma all’ITS Incom di Busto Arsizio.

L’INCHIESTA DI IMPRESE E TERRITORIO: LE COMPETENZE SI TROVANO IN CLASSE
Negli ultimi anni, quasi il 70% dei percorsi ha utilizzato una o più tecnologie abilitanti 4.0, le Fondazioni che gestiscono gli ITS sono 121 e più di 21mila sono gli studenti. Seppur lontani dai numeri delle Fachhochschule tedesche (che di iscritti ne contano 800mila) e dai 300mila che frequentano gli istituti tecnici terziari francesi, gli Istituti italiani sanno distinguersi nel vasto panorama italiano. E la provincia di Varese non è da meno con una proposta che non solo si concentra su tutto ciò che è mobilità (aerei ed elicotteri) e comunicazione, ma anche sostenibilità nel mondo del tessile (il percorso proposto dall’ITS Cosmo di Busto Arsizio con la figura del Technology Sustainability Manager) e edilizia “intelligente”. Su questo interviene l’ITS Red di Varese con le figure del Construction Manager e dell’Energy Manager. Un’inchiesta di Imprese e Territorio è entrata nel vivo di queste realtà chiedendo a presidenti, direttori e docenti di raccontare aspirazioni degli studenti, opportunità lavorative e sviluppi futuri di un sistema formativo che sa stare al passo con i tempi.

IMPRESE SEMPRE PIU’ COINVOLTE
D’altronde, ciò che distingue gli ITS da tutte le altre realtà scolastiche è l’attività in laboratorio. Attività “sul campo”. Ed è per questo che le imprese sono il vero perno di questa riforma: il 60% del monte ore complessivo dei corsi vedrà il coinvolgimento diretto degli imprenditori; almeno il 35% della durata del percorso sarà fatta da stage e tirocini aziendali (potranno essere svolti anche all’estero e sostenuti da borse di studio); gli istituti a guida imprenditoriale sono da sempre quelli più performanti; per le aziende che investono negli Its è previsto un credito di imposta del 30% che, però, sale al 60% se l’erogazione è fatta nelle province con maggior tasso di disoccupazione.

IL DIPLOMA CHE APRE TUTTE LE PORTE
Passepartout per il mondo del lavoro, queste realtà garantiscono un’offerta formativa di assoluta avanguardia che, gratuita, può essere di durata biennale (diploma di V livello Eqf - European Qualification Framework) oppure, per specifiche esigenze formative, triennale. In questo caso, il titolo di studio Eqf è di sesto livello.

 

ITS della provincia di Varese: le competenze si trovano in classe

Its competenze

Costruire la propria identità, tradurla in un’immagine positiva e mantenerla nel tempo, esaltare i propri punti di forza e valori nei confronti dei competitor, evidenziare l’efficienza della propria azienda e la qualità dei prodotti. Sostenere le ragioni delle proprie scelte e spiegare, a fornitori e clienti, la validità dei propri percorsi legati anche a temi delicato come lo è la sostenibilità ambientale.

Comunicare sì, ma come e con chi?
La sopravvivenza di un’azienda, oggi, passa anche dalla comunicazione e dal marketing attraverso l’uso delle nuove tecnologie. E questa va ad incidere direttamente sul fatturato. Tre, però, sono le parole da rispettare per mantenere alta la propria reputazione: professionalità, immediatezza e trasparenza. Su queste fanno leva i percorsi formativi dell’ITS Incom di Busto Arsizio (ma ci sono corsi anche a Varese e Milano) dedicati a quei giovani che vogliono progettare e realizzare soluzioni di comunicazione a partire dagli obiettivi condivisi con il cliente. Dunque, non solo esperti in New Media Marketing, ma anche in Digital Communication, Digital Strategy e Customer Care. Per portare in azienda figure che vanno dal social media manager al copywriter, dal data driven specialist al Seo, dal web e graphic designer al video editor, dal social media manager al content editor.

Software, Cloud, IoT e manufacturing design: leggere e gestire i dati nell’era 4.0
Una parte importante nel processo della comunicazione è anche la conoscenza e la gestione di tutti quegli strumenti che permettono al web di funzionare, alle macchine di parlare fra loro, agli uomini di analizzare e monitorare i dati per potenziare la competitività e la produttività di un’azienda. In questo caso sono essenziali, perché inseriti in ciò che chiede il Piano Impresa 4.0, le figure di Cloud developer, Backend system integrator and frontend developer (sviluppa e integra soluzioni software evoluti all’interno dei processi aziendali), Data Engineer/Scientist e Business Intelligence Analyst/Developer. A questi si aggiungono i profili professionali sui quali si concentrano i corsi di “IoT per i servizi e le Smart Industries” (tecnici di sensori in ambito IoT, programmatori di prototipi e applicazioni per IoT, cyber security specialist), “Tecniche per il networking” (tecnico sistemista, gestore di reti informatiche e in Cloud, progettista di soluzioni Tlc) e “Manufacturing Design & Digital Communication” (technical designer, product specialist, digital fabrication specialist, experience designer).

In aula e in azienda: così le imprese scelgono i candidati
L’Its Incom propone sei percorsi biennali più due annuali. E per il prossimo anno arriveranno due nuovi percorsi formativi. I tirocini formativi in azienda, invece, vanno dalle 450 ore fino alle 800 ore a seconda dei percorsi. Le lezioni, secondo il must degli Istituti Tecnici Superiori, sono tenute da professionisti che provengono dal mondo dell’impresa. Come in tutti gli ITS, anche all’Incom il diploma ottenuto al termine del percorso è di 5° livello, riconosciuto a livello europeo e corredato da Europass Diploma Supplement.

Percorsi tecnici in overbooking
Rosaria Ramponi, che si occupa del coordinamento didattico dell’ITS Incom, dice che «lo scopo dell’Istituto è quello di formare professionisti qualificati che possano inserirsi subito nel mondo del lavoro. E’ per questo che realizziamo percorsi formativi di Tecnico Superiore post-diploma con un forte orientamento tecnologico e rivolto alla digital transformation grazie a contenuti innovativi, concreti ed efficaci. Per queste ragioni i corsi ITS Incom sono la migliore alternativa ai percorsi universitari standard». I dati le danno ragione: a livello nazionale, l’80% dei giovani viene subito occupato. E se i percorsi tecnici sono sempre in overbooking (la domanda supera l’offerta), quelli riservati alla comunicazione hanno comunque un successo che si aggira sul 90% di assunzione al termine del percorso formativo. Merito anche delle collaborazioni con l’Università dell’Insubria e la Liuc di Castellanza, che riconosco dai 60 ai 90-95 crediti utili per il titolo universitario.

Per informazioni: https://itsincom.it/

 

La provincia di Varese è la “provincia con le ali”: per le oltre 80 imprese che operano nel distretto aerospaziale e per la presenza dell’aeroporto di Malpensa che – anche grazie alla Cargo City -  sta assumendo sempre più un ruolo di primo piano in uno scenario economico internazionale caratterizzato dalla riorganizzazione delle catene globali del valore.
L’ITS Lombardo Mobilità Sostenibile, le ali le mette a quei giovani che di fronte alla vocazione del nostro territorio, e alla spinta dell’innovazione tecnologica, decidono di entrare nel mondo dell’aerospaziale per soddisfare il fabbisogno di nuovi tecnici-manutentori aeronautici manifestato dalle imprese: una ricerca Boeing dice che entro il 2035 serviranno quasi 700mila figure di questo genere, di cui oltre 100 mila nella sola Europa.

Aerei ed elicotteri ma anche gestione della supply chain e della logistica sostenibile
All’ITS di Somma Lombardo, però, non si formano solo Tecnici Superiori per la manutenzione degli aeromobili (su 200 domande, sono stati selezionati 26 studenti) ma anche quelli che progettano e montano le costruzioni aeronautiche e quelli specializzati nel montaggio dei velivoli ad ala fissa (aerei) e ad ala mobile (elicotteri) contando sulla partnership di Leonardo Spa. Ma se da un lato la globalizzazione punta sulla sicurezza, dall’altro richiede flessibilità, velocità e attenzione anche agli aspetti ambientali e sociali: da qui il corso in “Supply Chain & Operations Management” e quello sulla “Logistica intermodale e sostenibile”. Per elaborare e coordinare le catene di produzione, ottimizzare la gestione delle forniture e la distribuzione in termini di tempo, costi e qualità, ma anche per pianificare le risorse per il trasporto delle merci a livello nazionale e globale. Ponendo l’accento sulla “green logistic” per mitigare i costi, abbassare i fattori di rischio delle imprese e ottenere condizioni favorevoli di credito e assicurazione. Ma anche controllare l’acquisto delle materie prime seguendo l’andamento dei prezzi del mercato, selezionare i fornitori, monitorare gli standard ambientali ed etici.
Completano la proposta formativa il percorso di meccatronica per l’Industria 4.0 meccanica e aeronautica (richiestissimi anche dalle imprese della rubinetteria), quello per la manutenzione di impianti ad alto contenuto di automazione e per le soluzioni software su tecnologie Cloud e RPA (Robotic Process Automation). Tutto questo ha permesso di intensificare i rapporti anche con Lufthansa e Ryanair.

Da tutte le scuole e di tutte le età: il 60% trova un lavoro subito dopo il diploma
Il 55% dei giovani che decide di presentarsi all’ITS Lombardo Mobilità Sostenibile proviene dagli Istituti tecnici di ogni genere. Ad entrare nel dettaglio è il presidente Angelo Candiani: «Il 20% è diplomato nei Licei Scientifici, il 10% in altri Licei o nelle Scuole tecniche (Geometri e Periti), un altro 10% esce dalle Scuole professionali (Ifp o Ipsia) e, infine, c’è anche chi ha una laurea triennale. Insomma, non ci sono solo giovanissimi: ogni anno abbiamo tre o quattro ragazzi che superano i trent’anni di età perché alcuni sono disoccupati, mentre altri non sono riusciti a trovare un lavoro in linea con i propri studi». Le percentuali di assunzione, per chi arriva al diploma di Tecnico Superiore, sono più che incoraggianti: il 60% è assunto subito dopo aver finito il percorso di studi, il 40% entro un anno o poco più dal diploma.

La Licenza che apre le porte delle aziende
La sinergia con il territorio si fa forte di una garanzia: la scuola di Somma Lombardo è certificata Part 147. Grazie a questa, a fine corso i partecipanti ottengono il Certificate of Recognition che permette l’acquisizione della Licenza di Manutentore Aeronautico categoria B1.1 (aeromobili a turbina di grandi dimensioni) e B1.3 (elicotteri a turbina) EASA Part 66 (la qualifica secondo gli standard europei).

Nel futuro anche un corso sul trasporto su rotaia
La presenza sul territorio di altre due infrastrutture strategiche - l’Hupac tra Gallarate e Busto Arsizio e il Terminal di Malpensa Intermodale di Sacconago/Busto Arsizio - ha portato l’ITS Lombardo Mobilità Sostenibile allo sviluppo di un prossimo corso per formare Tecnici Superiori specializzati nel mondo del trasporto su rotaia. Il percorso, che vedrà la partnership con l’Accademia di formazione ferroviaria, si inserisce nel cambiamento del trasporto merci - sempre più gestito da società private - e si concentrerà sulle figure del conduttore e preparatore dei treni.

Per informazioni: https://itslombardomobilita.it/corsi/

 

Un’edilizia nuova, più tecnologica, sicura e green: è questa la sfida che deve affrontare il settore delle Costruzioni, capace di generare il 9% del Pil e dare lavoro a circa 18 milioni di persone. A dirlo sono i dati della Commissione europea, che dice inoltre quanto questo primato possa essere mantenuto solo se l’edilizia, chiamata ad affrontare il cambiamento climatico con il rinnovamento dei materiali e nuove tecniche di costruzione e impegnata nell’economia circolare al servizio della riqualificazione degli edifici, saprà puntare su giovani che sappiano fare correre sullo stesso binario innovazione tecnologica a sostenibilità. Secondo il Cedefop, Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, nel periodo compreso tra il 2018 e il 2030 nel comparto edile ci saranno quattro milioni di posti di lavoro in più.

E’ questa la missione dell’ITS Red Varese diretto dall’ingegnere Pierangelo Reguzzoni: preparare le nuove generazioni – che provengono da licei e istituti tecnici (Periti e Geometri) – alle figure di Tecnici superiori delle costruzioni, dell’impiantistica, del marketing e delle tecnologie Made in Italy attraverso due percorsi formativi che si concentrano sulle figure del Construction Manager (tecnico superiore per il risparmio energetico nell’edilizia sostenibile e nel cantiere) e dell’Energy Manager (tecnico superiore per la gestione e la verifica degli impianti energetici).

Construction Manager
L’architetto Federica Fino è responsabile di questo corso biennale che forma i super tecnici delle case del futuro. Coloro che analizzano, progettano e applicano in fase progettuale e di realizzazione i metodi e le tecnologie dell’edilizia sostenibile. Per farlo, si preparano a certificare le prestazioni energetiche degli edifici, ottimizzano i processi di cantiere, padroneggiano i software, utilizzano programmi di disegno CAD e applicano le competenze tecniche relative agli involucri edilizi ad alta efficienza, impiantistica evoluta, domotica ed energie rinnovabili. Con questo diploma si diventa anche Certificatore Energetico Nazionale ed è valido per l’assolvimento della pratica per l’iscrizione all’esame di Stato per Geometri e Periti. A questo si possono aggiungere le certificazioni del corso avanzato Casa Clima, quello sulla sicurezza in cantiere e il corso di sicurezza nei luoghi di lavoro.
I temi affrontati, che portano alla soluzione dei problemi in laboratorio, sono sei: progetto e cantiere di nuova edificazione, progetto di ristrutturazione, cantiere di ristrutturazione, costruzioni in legno, riqualificazione di edifici esistenti, project work di progettazione e gestone del cantiere.
«L’appeal della sostenibilità è una calamita per i giovani di oggi – dice l’architetto Federica Fino – e la disponibilità e sensibilità da parte delle imprese che lavorano nel settore delle Costruzioni è più che mai alta».

Energy Manager
L’architetto Massimo Del Gaudio, responsabile di questo corso composto da quattro unità formative, sostiene che «l’interesse nei confronti del corso, che è partito tre anni fa, sta crescendo perché l’energia è un elemento fondamentale sottoposto alle leggi di mercato. Però, ad oggi manca ancora una risposta decisa da parte delle istituzioni». Imprese e studi, invece, mantengono alta l’attenzione nei confronti di questa figura capace di usare anche le nuove tecnologie abilitanti 4.0 legate alla sensoristica, all’Intelligence of Things (IoT) e alle Smart Things.
Sette sono i temi sui quali si concentra il percorso: analisi dell’esistente, interpretazione del progetto esecutivo, modellazione degli edifici, programmazione e controllo degli stati avanzamento (contabilizzazione e sicurezza dei lavori), certificazione energetica (involucro e impianti), gestione dell’installazione e della manutenzione anche da remoto degli impianti elettrici, termici, idrosanitari, di climatizzazione e di trattamento dell’aria, progettazione e realizzazione di un sistema di controllo della performance energetica e dei parametri di comfort ambientale degli edifici realizzati.
Anche in questo caso, si possono ottenere certificazioni aggiuntive partecipando al corso della sicurezza in cantiere e a quello sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Entrambi i corsi sono composti da duemila ore di formazione di cui 1.200 in aula e 800 in stage. In entrambi i casi, l’84% degli studenti trova un posto di lavoro entro un anno dal diploma di 5° livello EQF: più del 70% entrano nelle imprese di settore, mentre il resto negli Studi professionali.


Per informazioni: www.itsred.it

Calzature realizzate con gli scarti dei semi e della buccia delle mele o con i rifiuti del legno; pelli prodotte dai derivati dei funghi e dai cactus, tessuti sostenibili ricavati dai residui degli agrumi ma anche dalla lana riciclata e biodegradabile, dal cotone organico, dalla fibra del latte e dal bamboo. E ancora, filati ecologici che nascono dai gusci dei crostacei, dal legno di eucalipto, dai rifiuti dell’ananas o del vino.

Sostenibilità e digitalizzazione: il tessile riparte da qui
Il futuro della filiera composta dalle imprese che lavorano nel tessile, nell’abbigliamento e nella moda si scrive, principalmente, con due parole: sostenibilità e digitalizzazione. L’impegno richiesto ai giovani che vogliono dedicarsi alla grande rivoluzione green che sta interessando il settore, però, non è solo quello di acquisire una professionalità tecnica sempre maggiore (conoscenza dei processi di produzione, degli standard richiesti a prodotti e processi, valutazione degli impiatti ambientali, eco-design, gestione del fine-vita dei tessuti) ma anche una capacità di relazione e di costruzioni di partnership che porti alla soluzione dei problemi.

All’ITS Cosmo nascono i Technology Sustainability Manager
Su questo si concentra il percorso formativo dell’ITS Cosmo, coordinato da Enrico Gedi, che ha sede al Centrocot di Busto Arsizio. Dove i giovani si preparano alla figura del Technology Sustainability Manager. Cioè colui che accanto ad una preparazione tecnico-scientifica deve possederne anche una organizzativa-gestionale e giuridico-amministrativa.
La prima consegna al giovane tutti gli strumenti che servono per valutare la sostenibilità delle materie prime e dei prodotti chimici coinvolti nella produzione, ma porta anche allo studio dei requisiti normativi richiesti dal mercato e degli standard di prodotto e processo. Inoltre, gli studenti analizzano anche gli impatti ambientali associati alle diverse fasi del ciclo di vita di un prodotto, o processo, e a questi applicano i criteri di eco-design per ottimizzarlo, individuando soluzioni tecnologiche e collaborazioni intersettoriali per il riutilizzo degli scarti e dei prodotti a fine vita. Nell’area organizzativa, invece, si insegnano i nuovi modelli di business per l’ecosostenibilità nella moda, il quadro normativo della sostenibilità e i sistemi di gestione aziendale, ambientale e gestione dei prodotti chimici. Infine, si impara a rendicontare la sostenibilità in ottica di trasparenza e tracciabilità dei dati e a sviluppare una visione sistemica dei processi per comprendere il valore della ricerca e innovazione. Il tutto si chiude con il confronto con gli stakeholder, interni ed esterni alle aziende, per trovare una soluzione innovativa ai problemi.

I Laboratori dove si sperimenta il futuro
Un percorso che si realizza con l’attività nei tre Laboratori attivi al Cosmo: quello di Ecodesign (eco-progettazione per prodotti sostenibili a basso impatto ambientale), quello sperimentale multisettoriale (riciclo, innovazione industriale e prove prestazionale su materie prime, seconde e nuove materiali) e quello di controllo qualità (prove fisico-meccaniche e chimico-tintoriali sui materiali). Dove tutto è certificato UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001 e ZDHC (protocollo per la gestione delle sostanze chimiche). Il corso, biennale e della durata di duemila le ore divise tra aula (1.200) e tirocinio (800), porta ad un diploma di Tecnico superiore del 5° livello EQF (European Qualification Framework).

Educare alla sostenibilità: così si migliorano le performance delle imprese
Grazia Cerini, amministratore delegato di Centrocot, dice che «qui si formano specialisti che hanno il compito di educare alla sostenibilità, ma anche di gestirla e mantenerla nel tempo. Ed è per questo che il Corso di sostenibilità ambientale è qualcosa di misurabile e che, proprio per questo, è un valore per le imprese». Un valore che si declina nel comunicare alle aziende che quando si parla di un prodotto sostenibile non si intende solamente qualcosa che è stato ottenuto dal riciclo. Sulla misurabilità Grazia Cerini insiste più e più volte, perché «sostenibilità significa migliorare le performance ambientali, economiche e anche sociali dell’impresa. E’ per questo che il Technology Sustainability Manager mette a punto soluzioni tecnologiche innovative per ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale del settore tessile e abbigliamento e, nello stesso tempo, impronta l’organizzazione aziendale alla sostenibilità». In questo caso, non si tratta solo di “tendenza” ma di una buona prassi sulla quale il mondo del tessile, abbigliamento e Moda si concentra da anni perché ha capito quanto essere sostenibili significhi anche porre attenzione all’uso di tutte le energie e fare continua ricerca sulla vita di un prodotto. Una vita che si rinnova nel tempo.


Per informazioni: www.itscosmo.it

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