Salone del Mobile, c'è voglia di ripartire. E le "piccole" investono per essere al centro del mondo

Coraggio, ambiente e investimenti sono le parole chiave di questa edizione, che torna dopo lo stop imposto dalla pandemia. Ed è subito tutto esaurito di visitatori. Tante le Pmi presenti. Il ministro Giorgetti: «Bisogna investire su se stessi, e in tanti hanno investito per essere qui

Salone del Mobile Milano

Una magia, ma senza trucchi: il Salone del Mobile di Milano ha riaperto le porte dopo tre anni e la trepidazione, la voglia di esserci da tutto il mondo – con le comprensibili limitazioni di alcuni Paesi, Russia in testa – si sono percepite subito a Rho.

Magia, appunto, quella che si è respirato fin dal primo istante: della serie, anche la coda in tangenziale aveva il sapore di una benedizione. Ma senza trucchi, perché quello che è il motore del Salone, silenzioso, invisibile eppure determinante, appare con chiarezza.

Il coraggio e la tenacia – come li ha definiti il capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo messaggio letto dalla presidente del Salone Maria Porro – degli imprenditori. In gran parte, come ci raccontano la storia e l’ossatura delle attività produttive in Italia, piccoli imprenditori.

UN SETTORE CHE HA RESISTITO

Salone del Mobile Milano

I dati di Confartigianato ricordano questo quadro: il legno arredo ha saputo resistere all’ondata d’urto della pandemia, durissima all’inizio, grazie all’impegno delle micro e piccole aziende, che incidono per il 76,2% sul settore e per oltre i 40% sull’occupazione.   

Alla sessantesima edizione del Salone, quella che unisce orgogliosamente il passato e il futuro, la presenza dei piccoli a Fiera Milano si è percepita, subito. Tra gli oltre 2mila espositori, le aziende minori solo per dimensioni, non certo per importanza, hanno sostenuto costi e sacrifici ammirevoli per poterci essere. L’hanno fatto, perché ci credono, a maggior ragione dopo un’esperienza traumatica come la pandemia. Ricordiamo lo sgomento delle prime settimane, ma anche la reazione rapida di questo settore, che è risalito prima di altri. Ha aiutato anche la nuova percezione della casa da parte degli italiani costretti a restare tra le pareti domestiche e quindi consapevoli improvvisamente di ciò che poteva e doveva essere migliorato. Dell’immensità e della varietà delle proposte del settore dell’arredo, dove appunto gli artigiani sono decisivi.

Vale doppiamente, al Salone del Mobile, perché ci sono appunto le piccole aziende che hanno deciso di investire e partecipare a questa riscossa; tuttavia, da sempre, la presenza delle Pmi è invisibile solo agli occhi distratti, sta nei particolari, nella filiera, nella rete cioè che le unisce alle imprese più grandi in una collaborazioni solida.

INVESTIMENTI FONDAMENTALI

Salone del Mobile Milano

Coraggio e tenacia, diceva Mattarella. Il ministro Giancarlo Giorgetti ha usato un ulteriore termine: investimenti. Sono i numeri meno fotografati, quelli che appartengono a questo capitolo, ha aggiunto l’esponente di Governo: tutti a guardare fatturato ed esportazioni, ma ciò che fa la differenza è mettere mano alle proprie risorse e investire. È così in ogni passo quotidiano, come pure a un grande evento come il Salone del Mobile. Senza gli investimenti, a partire da quelli dei piccoli, la vetrina di design più importante del mondo non sarebbe tornata il 7 giugno a ridare visibilità globale al sapere fare del comparto e al contempo a ricaricare di speranza.

Un’onda di energia corre e unisce gli stand, le storie, le zone geografiche dell’Italia e non solo. Le diverse anime del Salone, ci sono anche le biennali della cucina e del bagno che rafforzano ulteriormente questa già straordinaria edizione: qui si incontra ciò che è abitudine, nel senso buono del termine, tra i piccoli imprenditori. Una competenza che viene da lontano, ma si nutre anche di tecnologia.

E lo fa prima di tutto per il tema cruciale che coinvolge tutti: l’ambiente da preservare, da strappare al pericolo che corre nella sua corsa contro il tempo. Ecco perché dagli artigiani si trovano esempi sorprendenti di avvedutezza sulla sostenibilità. Nel loro territorio, sono sbocciati e cresciuti: non possono non prendersene cura e lo raccontano anche al Salone. Con i fatti, anzi con i prodotti.

La testimonianza di chi c'è

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