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Pmi e fotovoltaico: benefici su competitività e suolo

Pmi e fotovoltaico: benefici su competitività e suolo

Costi dell’energia? Per le Pmi italiane sono ancora troppo alti. Per l’esattezza, il 60% in più rispetto alla media europea. E il gas non è da meno: il gap tra il nostro Paese e l’Ue arriva al 47,8%. Ne va della competitività del sistema. Che, per contrastare una possibile caduta, guarda con sempre maggiore attenzione al fotovoltaico. Sono sempre più gli imprenditori che, in questi ultimi tempi, hanno deciso di pannellare i tetti dei capannoni per affrontare una crisi che ha inciso pesantemente sulla tenuta economica e sui margini produttivi. Una scelta, quella dei pannelli, che permette anche di incidere positivamente sugli effetti devastanti del cambiamento climatico perché riduce il consumo di suolo. Ed evita di renderlo fragile.

ELEVATO POTENZIALE DI SVILUPPO
I vantaggi dell’energia solare sono sotto gli occhi di tutti: nel 2022, le imprese manifatturiere delle costruzioni e dei servizi hanno prodotto 9.843 GWh di energia elettrica da 153.225 impianti fotovoltaici. Oltre un terzo (38%) della produzione, pari a 3.740 GWh, è stata autoconsumata. Un’ulteriore analisi evidenzia che la produzione da fotovoltaico potrebbe addirittura aumentare del 76,4%.

DAL SOLE UNA SPINTA ALLA TRANSIZIONE GREEN
Impianti fotovoltaici e transizione green: il rapporto è ormai consolidato. Secondo una analisi svolta da Confartigianato Padova e Smart Land, con l’installazione di pannelli solari sui tetti dei capannoni industriali e artigianali della provincia di Padova, si coprirebbe l’84,5% del fabbisogno energetico delle aziende. Questa analisi, applicata alla manifattura marchigiana, evidenzia che nel caso in cui il 60% dei capannoni industriali e artigianali si dotasse di impianto fotovoltaico, si raggiungerebbe l’autosufficienza dei consumi elettici del comparto della regione.

SALVARE IL TERRITORIO
Lo sviluppo del fotovoltaico con impianti a terra ha determinato un rilevante consumo di suolo. A fine 2022 il 34% della potenza installata è su impianti a terra, a fronte del restante 66% riferito a impianti collocati su edifici, capannoni, tettoie, serre ecc. Secondo la rilevazione dell’Ispra, a livello nazionale, tra il 2006 e il 2021 la seconda causa del consumo di suolo (non considerando i cantieri, per loro natura temporanei) è rappresentato dagli impianti fotovoltaici terra con un consumo di 14.625 ettari (ha), collocandosi dietro agli edifici con 18.206 ettari. Nell’arco dei quindici anni in esame, il consumo di suolo da fotovoltaico a terra ha superato del 37% quello determinato dalle infrastrutture di trasporto: strade, ferrovie, porti e aeroporti.