
Color Plast Srl
info@colorplast.it
Color Plast Srl
info@colorplast.it
Padre e figlio, Renato e Gian Luca Ranzato, sono legati da un destino comune: quello imprenditoriale. Papà lavorava in un’azienda di materie plastiche a Tradate quando, cinquantenne, un lavoro non ce l’ha più. Gianluca, invece, negli anni Ottanta si diploma perito in Telecomunicazioni, di plastica sa poco o niente, eppure non si lascia scoraggiare dalla grande sfida: «La Color Plast nasce nel 1986 con due soci: io (che all’epoca avevo diciotto anni) ed Enrico Tacconi, compagno di lavoro di papà. Che entra in azienda, ma come dipendente: qui si è guadagnato la pensione», racconta Gian Luca Ranzato. Scelta difficile? «Lo è stata, anche perché ho fatto un salto nel buio: con un diploma in tasca avrei potuto trovare subito un lavoro nel settore per il quale mi ero preparato, ma la voglia di mettermi in gioco ha prevalso e così ho iniziato curando l’aspetto commerciale dell’azienda. Papà ci ha messo la sua conoscenza dei clienti, mentre Enrico ha chiuso il cerchio con le sue capacità tecniche». E aggiunge, rivolgendosi a chi lo sta intervistando: «Lei sta scrivendo con una penna fatta con il materiale che viene prodotto abitualmente dalla Color Plast: polimero trasparente che poi viene colorato. Il nostro core business è questo».
I QUATTRO PUNTI CARDINALI DI UN’IMPRESA CHE FA VALERE IDEE ED ESPERIENZE
Un capannone di trecento metri quadri, una manciata di macchine usate, un bancale di materia prima e tante cambiali: l’inizio è in salita, ma l’azienda conquista i clienti muovendosi su quell’asse che allinea flessibilità, qualità, velocità e problem solving. I quattro punti cardinali che aiutano la Color Plast ad orientarsi nelle commesse anche più delicate perché fatte dalle multinazionali del bianco e della mobilità su ruota. Ecco come la Color Plast è diventata negli anni un punto di riferimento nel settore della colorazione dei polimeri (la specializzazione interessa soprattutto le resine trasparenti) per i settori dell’illuminotecnica, dell’automotive, della cosmesi e dell’hobbistica. Ed oggi, con nonno e papà, in azienda è entrato anche Edoardo, la terza generazione di una famiglia che sa quanto sia importante la relazione continua tra grandi imprese e Pmi. «Dopo trent’anni di lavoro - a ricordarlo è ancora Gian Luca Ranzato - posso far valere le mie idee e la mia esperienza. Il merito, alla fine, viene sempre riconosciuto».
IL FUTURO DELLA PLASTICA? SEMPRE PIU’ ECOLOGICO
Un merito che nasce non solo dal lavoro, e dalla professionalità che lo accompagna, ma anche dalla cura particolare che Ranzato rivolge alle relazioni umane e a quel “taylor made” che fa la differenza: «Solo così riesci ad ottenere particolari soddisfazioni da un mondo, quello della plastica, dove tutto deve essere curato nei minimi dettagli tenendo sotto controllo, però, anche la sfida della sostenibilità che sta avanzando con forza». Il dibattito è aperto, e a condurlo è l’Unione Europea con l’High Ambition Coalition to End Plastic Pollution. Un trattato internazionale per porre fine all’inquinamento da platica con norme mondiali che dovranno interessare tutto il ciclo di vita dei polimeri. In merito, Ranzato ha le idee chiare: «Nel 1986 c’era un tipo di plastica, mentre oggi ci sono materiali con caratteristiche che assicurano prestazioni e garanzie ad altissimo livello anche sul fronte ambientale. Già in quegli anni, però, molti scarti di lavorazione venivano recuperati per essere rimacinati e rigranulati. Per l’appunto, la platica di seconda vita. Ora, da un lato si insiste sul materiale biodegradabile e dall’altro su quello che inquina. Ma la verità è che tutto dipende da come si tratta e si ricicla la platica». Le grosse aziende, però, spingono sull’acceleratore. Ancora il titolare: «Alcune aziende – i nostri clienti operano nel settore dello stampaggio ed estrusione di materie plastiche - stanno chiedendo le certificazioni green, e da parte nostra ci stiamo interessando su come inserirci in questo percorso. Dall’altro lato puntiamo sull’efficientamento energetico: dodici anni fa abbiamo installato un impianto fotovoltaico che sostiene un terzo della nostra produzione. Inoltre, è stato fatto revamping sui macchinari per un minore uso di energia elettrica». Possibile prevedere il futuro dei materiali plastici? Ranzato non ha dubbi: «Ormai si parla sempre più di platica ottenuta dagli scarti industriali, ma il futuro riguarderà soprattutto le plastiche ecologiche».
IL PRODOTTO COME SERVIZIO E IL SERVIZIO COME PRODOTTO
La plastica, però, è fra noi. E ci resterà. Perché è presente nella maggior parte degli oggetti che usiamo quotidianamente - dalle auto agli elettrodomestici – grazie a quelle proprietà che la rendono (quasi) insostituibile: tenacità, duttilità, lavorabilità, resistenza a temperature elevate, a carichi statici e dinamici e all’invecchiamento. Il segreto sta nella capacità di leggere anche le più particolari richieste dei clienti: «Con le sue cinque linee di estrusione, e il know how di tecnici e coloristi, la Color Plast è in grado di certificare tutte le lavorazioni». Oggi, però, a fare la differenza non è solo il prodotto ama anche il servizio che lo completa: è per questo che l’azienda di Tradate si è dotata di un laboratorio interno per testare e studiare i prodotti innovativi da proporre ai clienti. E si è specializzata anche nella produzione di compound di materie plastiche per adattarle ad ogni applicazione: conduttività elettrica, resistenza alla luce, ignifughe o antibatteriche.