Giovan Battista Bottelli: "Dagli aghi di papà all'azienda 6.0, sogno la stampa 3D e mi rilasso con i Lego"

Giovan Battista Bottelli: "Dagli aghi di papà all'azienda 6.0, sogno la stampa 3D e mi rilasso con i Lego"

Bottelli Carlo e C. Snc

info@bottellicarlosnc.it

La storia di Giovan Battista Bottelli passa da un ago. Quello per le macchine da cucire: “Papà Carlo veniva da una famiglia di contadini di Albizzate, ma lui decise di fare altro. Sin da giovane entra in fabbrica e all’età di trent’anni si mette in proprio: con una mola e un trapano produce aghi e aghi in gran quantità. Poi passa ai tappi per caloriferi per la Pensotti di Legnano, produce per la Rossi di Albizzate, si butta nelle macchine per la moda”.


LA STORIA DI UN RAGAZZO INNAMORATO DI ARTIGIANATO E LEGO
Più che resistenza si tratta di resilienza: ad ogni scossone del mercato, Carlo reagisce con intraprendenza ed entusiasmo. E’ questo che ha tramesso, prima ancora del lavoro, al figlio. Che a quattordici anni entra in officina con passione e, ancora oggi, si tiene stretto il primo consiglio di papà: “Mi disse da subito che mi avrebbe trattato come un suo dipendente e non come un figlio: di questo lo ringrazio ancora oggi”. Lo ringrazia, Giovan Battista, per quella verve artigiana che lo ha contagiato fin da ragazzo: “Mi ero costruito da solo una carriola in legno con un cuscinetto come ruota. Costruire e creare qualcosa dal nulla mi è rimasto appiccicato addosso. Ecco perché amo i Lego e quello che ancora non c’è: la sfida più importante che dovrò affrontare è quella che deve ancora arrivare”, dice l’imprenditore. Il presente, e ancora più il futuro, per lui è una porta aperta sulla quale c’è incisa una parola: innovazione. Tutto prende il via da una promessa fatta tanti anni fa a sé stesso: “Basta con i lavori in serie!”. E se c’è una paura che lo può paralizzare, è questa: perdere l’anima artigiana in quello che si è e si fa.

IL SOGNO NEL CASSETTO: LA STAMPANTE 3D A METALLI
In controtendenza con il pensiero, spesso diffuso, che le nuove tecnologie “sostituiranno l’uomo”, Bottelli guarda altrove: “Fra alcuni giorni arriveranno in azienda due nuove macchine a controllo numerico, ma il mio sogno è quello di acquistare una stampa 3D a metallo per produrre ancora meglio ciò di cui hanno bisogno le imprese che non sono dotate di officina interna”. O che, ancora meglio, chiedono idee e soluzioni per pezzi particolari o speciali: per le competizioni di Rally, per le gare 24H su pista, per la Formula 1 e il Moto GP, per le auto e gli oggetti d’epoca. Ma anche per aziende che usano motoriduttori e forge, che operano nell’arredamento e nel settore della plastica, nel settore petrolifero e che richiedono piccola minuteria.

L’”AZIENDA-SERVICE A NOLEGGIO” PER TAGLIARE TEMPI E COSTI
Ciò di cui parla questo imprenditore di Sumirago è una sorta di “azienda service 6.0” che, in un prossimo futuro, “non avrà bisogno di collaboratori sul posto. Le macchine potranno essere gestite da remoto e le stampe 3D potranno essere lanciate da casa. Gli stessi clienti potranno noleggiare la mia impresa inviando i loro disegni al server e decidendo su quale postazione-macchina (la uno, la due o la tre) stampare il pezzo”. Una precisazione è necessaria: “La stampa 3D a metalli è il futuro della meccanica, ma non si può prendere confidenza con l’innovazione se prima, in vita tua, non hai lavorato su tornio e fresa e non hai tirato di lima. Conoscere materiali e lavorazioni è un punto imprescindibile del nostro lavoro”, sottolinea Bottelli. Che sa bene quanto sia importante investire in azienda: “Su questo fronte, con mio padre c’è sempre stata un confronto acceso. Non perché lui non ci credesse, ma perché a me la provincia di Varese sta stretta e voglio sempre compiere un passo in più. D’altronde, in questo lavoro ci ho messo il cuore e per raggiungere i miei obiettivi ci ho messo quarant’anni: ora voglio fare il salto perché l’innovazione rivaluta il lavoro artigiano e gli dà una qualità superiore. Come sarà il mercato nel prossimo futuro? Velocità, precisione e attenzione ai costi. Ecco perché penso sempre al domani e non all’oggi”. Con quella vivacità che non è facile tenere a bada: “Mia moglie mi dice spesso di rallentare”.

L’INVENZIONE: IL “PALLONE” DA SPIAGGIA E’ UNA CASSETTA DI SICUREZZA
Invece, Giovan Battista ama correre anche quando si tratta di legare l’innovazione all’impeto inventivo: “Con Faberlab, l’officina digitale di Confartigianato Varese, ho sviluppato il prototipo di una cassetta di sicurezza per quando si va in spiaggia: ha la forma di un pallone e può contenere oggetti vari, documenti, merendine e bevande refrigerate. Lancio un appello ai colleghi imprenditori: chiunque voglia far parte del progetto, e collaborare nella sua realizzazione, è il benvenuto”.

Sogno la stampa 3D e un'azienda-service