Aggiornare le norme per migliorare la formazione e la qualificazione delle professioni. E’ questo uno fra i temi più forti che Confartigianato ha posto all’attenzione del Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, Massimiliano Fedriga, incontrato pochi giorni fa a Trieste.
FORMAZIONE IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
Il Decreto Legge n. 146/2021 ha previsto la revisione degli Accordi Stato-Regioni sulla formazione proprio in questo ambito. Confartigianato ha partecipato attivamente ai lavori per questa revisione, vedendosi riconosciute importanti richieste come:
Un ambito di possibile miglioramento, secondo Confartigianato, può essere individuato nella semplificazione del meccanismo formativo, trasformando in linee guida non vincolanti le indicazioni metodologiche per la progettazione, erogazione e monitoraggio dei corsi.
La formazione svolge anche un ruolo fondamentale nel meccanismo della patente a crediti, che richiede il completamento degli obblighi formativi per il suo rilascio e utilizza la formazione come strumento per il recupero dei crediti.
LA QUALIFICAZIONE DELLE PROFESSIONI: IL CASO DEGLI ODONTOTECNICI
Confartigianato ha portato l’esempio di una fra le categorie che da più anni è interessata alla qualificazione dei propri professionisti: gli odontotecnici.
È in corso la procedura per il riconoscimento di questa categoria come professione sanitaria. Dopo una sentenza del Consiglio di Stato, il Ministero della Salute dovrà riconsiderare il suo precedente orientamento di diniego al riconoscimento degli odontotecnici come professione sanitaria autonoma. La Conferenza Stato-Regioni è coinvolta in questa procedura e Confartigianato ha inviato un documento a sostegno della richiesta di riconoscimento degli odontotecnici come professione autonoma.
SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA
L’incontro è stata anche l’occasione per affrontare la semplificazione delle attività artigiane. Il Decreto Legge “PNRR” ha introdotto la semplificazione dei regimi amministrativi per le imprese artigiane, eliminando la necessità di titoli abilitativi, segnalazioni o comunicazioni per l’avvio, la variazione e la cessazione di 45 tipologie di imprese artigiane, compreso l’artigianato alimentare.
Inoltre, il decreto ha previsto che le amministrazioni locali possano ampliare il numero delle attività artigiane “libere” pubblicandole sui loro siti istituzionali. Confartigianato ha individuato ulteriori 30 attività artigiane su cui confrontarsi con le Regioni, al fine di uniformare i regimi amministrativi e semplificare ulteriormente gli adempimenti per le imprese artigiane.
LA LEGGE QUADRO SULL’ARTIGIANATO
Un altro tema discusso all’incontro con il Presidente Fedriga è stato quello della legge quadro sull’artigianato n. 443/85, sulla quale Confartigianato ritiene sia opportuno aprire un confronto istituzionale per aggiornare la normativa, che risale a quasi quarant’anni fa. L’obiettivo è di aiutare le imprese ad adeguarsi alle attuali esigenze economiche e di essere più competitive.
Tra le principali riforme proposte da Confartigianato ci sono: