Ad un mese dall’avvio del tavolo a Palazzo Chigi sui crediti incagliati, non si registrano ancora progressi significativi per la soluzione del problema. Si rischia il fallimento di decine di migliaia di imprese.
Confartigianato sollecita il Governo a dare un segnale forte e chiaro e chiede, al MEF e all’amministrazione finanziaria, di circoscrivere lo stock dei crediti nei cassetti fiscali delle imprese sulla base della loro anzianità e ammontare, ritenendo che quelli da più tempo giacenti e di minore dimensione rappresentino una frazione del volume complessivo (19 miliardi) che difficilmente, però, potrebbe essere assorbita da una eventuale ripresa degli acquisti da parte del sistema bancario e delle assicurazioni.
Per questi potrebbe essere inevitabile mettere in campo un intervento diretto da parte di un acquirente pubblico, per scongiurare una lunga serie di chiusure di attività con conseguente perdita di posti di lavoro
La confederazione confida in una rapida soluzione, perché il tempo è un fattore determinante per evitare pesanti riflessi economici e sociali.