Formazione e riqualificazione, il futuro dipende dal nuovo sapere
E' online il nuovo magazine Imprese e Territorio con un focus sugli "affari di famiglia": un modello di impresa ma anche una struttura aziendale sulla quale riflettere in vista delle evoluzioni future. Qui l'editoriale
E' online il nuovo magazine Imprese e Territorio con un focus sugli "affari di famiglia": un modello di impresa ma anche una struttura aziendale sulla quale riflettere in vista delle evoluzioni future. Ancora: tanti profili di aziende con la voglia di crescere, un focus sull'aumento delle materie prime e sulle "imprese zombie" e consigli per affrontare i problemi quotidiani del "fare". Qui l'editoriale del presidente di Confartigianato Imprese Varese Davide Galli dedicato a un tema cruciale per gli impreditori: la formazione e le competenze
L'EDITORIALE
Il premier Draghi, nel momento dell’insediamento, ha scelto di portare l’attenzione del Parlamento, delle forze politiche e dell’opinione pubblica sul tema della formazione, in particolare quella ad alta specializzazione tecnica (ITS). Una scelta giusta, coraggiosa, non scontata dopo che per anni si è assecondato solo in parte l’assunto che solo la competenza fa crescere il successo di un’azienda.
L’osservatorio del lavoro di Confartigianato Varese ha rivelato meno di un mese fa che, se da un lato assistiamo all’incremento della disoccupazione tra gli under 29 (+3,5%) dall’altro aumentano anche le competenze difficili da reperire (+4,5 tra 2019 e 2020). Un incredibile esempio di mismatch al quale è bene che si faccia fronte rapidamente per non ritrovarci a rincorrere cambiamenti palesemente in atto.
Cambiamenti che attribuisco in parte allo tsunami che la pandemia ha riversato su noi imprenditori: abbiamo preso atto che la digitalizzazione è un processo irreversibile, da aggredire rapidamente per assecondare i cambiamenti del mercato. Certo, di Impresa 4.0 si parla da anni, ma mai come oggi un concetto che per molti è rimasto nell’astrazione della normativa, si è tradotto in necessità per competere. E perché digitalizzazione sia, occorrono competenze. Giovani preparati a ragionare con la logica del digitale da affiancare a collaboratori strutturati da riqualificare.
La stessa transizione ecologica, che assorbirà una quota rilevante del Pnrr oggi al vaglio dell’Europa, c’impone di ragionare con canoni differenti, di immagine nuove modalità di fare impresa e nuove strategie organizzative. Nulla d’impossibile, salvo avere dalla parte delle imprese le figure necessarie a mettere mano ad un tema che per molti di noi è una nebulosa confusa.
Bene, dunque, la direzione indicata nel costruire le professionalità del futuro: toccherà poi alle imprese interagire e accogliere i giovani professionisti per traghettare le nuove conoscenze, e tradurle nella pratica della quotidianità produttiva.
Anche in provincia di Varese, che in quanto a Its ha già compiuto notevoli sforzi (ITS Red, ITS Incom e ITS Lombardo Mobilità Sostenibile), probabilmente sarà necessario ampliare l’offerta per rispondere fino in fondo alle richieste che, di qui ai prossimi mesi-anni, arriveranno dalle aziende del territorio (e non solo). Non dimentichiamo che un bacino formativo altamente qualificato è un ottimo polo attrattivo per l’insediamento delle nuove imprese, fondamentali alla luce della contrazione in atto dalla pre-pandemia a oggi (- 1.900 attività economiche).
A rinforzo dello sforzo “esterno” dovremo affiancare quello intero: siamo di fronte al bivio della formazione. Se non troveremo spazio nei nostri piani aziendali per processi di re-skillin e up-skilling dei nostri collaboratori, rischieremo di ritrovarci con ambizioni frustrate e obiettivi mancati. È il momento di considerare la formazione dei giovani e dei nostri collaboratori il biglietto del futuro. L’unico, ad oggi, possibile.
Davide Galli
Presidente Confartigianato Varese