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Confartigianato: «Contro i dazi Usa rivedere Patto di stabilità e Pnrr»

Confartigianato: «Contro i dazi Usa rivedere Patto di stabilità e Pnrr»

Rivedere il Patto di stabilità e negoziare una riprogrammazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): secondo Confartigianato, sono queste le leve per prevenire «il rischio di una pandemia economica provocata dall’impatto dei dazi Usa».
Da un lato, quindi, creare spazi economici per sostenere gli investimenti privati e, dall’altro, prorogare le scadenze del Pnrr a livello europeo. In sincrono, si dovrebbe semplificare e rimodulare il Green Deal per adattarlo a nuove strategie europee di sviluppo sostenibile e capace di generare competitività.

RICONVERTIRE TRANSIZIONE 5.0 E ATTUARE IL PIANO NAZIONALE DELL’EXPORT
La Confederazione, però, insiste anche su altre azioni:

  • Destinare risorse a sostegno degli investimenti in innovazione e qualificazione dei prodotti, soprattutto per le imprese coinvolte nelle filiere critiche colpite dai dazi
  • Riconvertire il piano Transizione 5.0 perché, ad oggi, i crediti d’imposta richiesti sono ben lontani dall’obiettivo di spesa di 6,3 miliardi
  • Rivedere le regole di forborne (concessione dei crediti a imprese in difficoltà finanziaria) per prevenire le crisi di liquidità
  • Definire un nuovo Temporary Framework (deroghe al Patto di stabilità e alla disciplina degli aiuti di Stato) a livello europeo
  • Attuare le azioni contenute nel piano nazionale dell’Export rafforzando il ruolo di Sace, Simest, Cassa Depositi e Prestiti e Ice (nel 2024, le piccole imprese hanno totalizzato 176,1 miliardi di esportazioni: + 3% rispetto al 2023)

NON C’E’ PIU’ TEMPO: A RISCHIO 33MILA POSTI DI LAVORO
Confartigianato chiede all’Unione europea di «agire subito in modo coeso e di dare un taglio ai tempi lunghi e alle modalità burocratiche. I dati Usa, infatti, potrebbero far calare di 11 miliardi l’export negli Stati Uniti (vale 64,8 miliardi) e portare alla perdita di 33mila occupati nelle imprese esportatrici. In particolare, le micro e piccole aziende, che vendono negli Usa prodotti per 17,9 miliardi, rischiano la perdita di 13mila occupati».