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Il Presidente Granelli: «Le piccole imprese sono sostenibili e occupano. Ma troppi sono gli ostacoli»

Il Presidente Granelli: «Le piccole imprese sono sostenibili e occupano. Ma troppi sono gli ostacoli»

«Lo Stato è alleato di chi crea ricchezza e lavoro»: il messaggio di Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, è arrivato puntuale all’Assemblea di Confartigianato, martedì 23 novembre a Roma, di fronte a 1500 persone (presenti anche numerosi rappresentanti di Confartigianato Imprese Varese). E a creare ricchezza e lavoro, in Italia, sono quei 4,5 milioni di micro e piccole imprese che contano 11 milioni di addetti. Un esercito produttivo che, non a caso, il Presidente della Confederazione, Marco Granelli, definisce «il motore del Made in Italy». Una “intelligenza artigiana” che è lanciata alla costruzione di un futuro sostenibile. Ma per farlo, gli imprenditori hanno bisogno di «un ambiente favorevole al fare impresa».

LE PICCOLE IMPRESE INNOVANO, ESPORTANO E OCCUPANO
E proprio su quel “favorevole” viene posto l’accento, perché le piccole imprese investono in innovazione, esportano e occupano. I dati fanno capire sempre meglio il peso di un impegno che ha fatto la storia d’Italia: nei prossimi tre mesi, le Pmi copriranno il 60% del totale delle assunzioni previste dalle imprese; il 66% delle aziende sta lavorando per ridurre l’impatto delle loro attività sull’ambiente; le esportazioni valgono 60 miliardi di euro; le piccole imprese superano le grandi nella crescita degli investimenti in innovazione. Infine, c’è il ruolo sociale di queste realtà che da un lato rappresentano da sempre un bacino di lavoro per la comunità nella quale operano (valorizzando anche le relazioni umane), e dall’altro sono attente a salvaguardare il territorio riducendo gli sprechi e dando un impulso a tutto ciò che rientra nell’economia circolare.

LE AZIONI PER AGGANCIARE LA RIPRESA: FISCO, BUROCRAZIA E CREDITO
Marco Granelli sottolinea, nuovamente, che «la politica deve riconoscere concretamente questo nostro ruolo di costruttori di futuro, eliminando i tanti ostacoli che frenano i nostri sforzi per agganciare la ripresa. Riconosciamo al Governo l’impegno per riformare il contesto in cui si muovono le imprese, ad esempio sui fronti del fisco e della burocrazia, per cercare un equilibrio, anche con la manovra economica, tra le scelte di rigore e le regole di bilancio europee e le opzioni per la crescita, per dare attuazione al Pnrr. Tuttavia, c’è ancora molto da fare per liberare le energie delle imprese. Da qui le richieste di Confartigianato:

  • Sì ad un fisco equo e sostenibile, perché oggi le piccole e medie imprese pagano 28,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media europea
  • Basta con la burocrazia, che alle Pmi costa 16,8 miliardi di mancata crescita
  • Basta con il costo del denaro troppo alto: in un anno, a causa della stretta monetaria e del caro-tassi, le piccole imprese hanno dovuto sborsare 7 miliardi e mezzo dei euro
  • Sì ad una banca pubblica dedicata alle micro e piccole imprese per finanziare i progetti di sviluppo
  • Dare un nuovo sostegno al Fondo centrale di garanzia per sostenere chi merita credito
  • Sostenere gli investimenti in tecnologia e innovazione usando le risorse del Pnrr, dando maggiore forza al programma Transizione 4.0 e alla Nuova Sabatini

LE PMI NON SONO UN BANCOMAT: BISOGNA AGIRE SUL COSTO DELL’ENERGIA
Ma per creare quell’ambiente favorevole al “fare impresa” di cui parla il Presidente Granelli serve anche altro:

  • Nuove politiche formative e incentivi all’apprendistato affinché le imprese possano creare lavoro (ma mancano i lavoratori: 1,4 milioni, lo scorso anno, quelli che sono stati portati in azienda dopo ricerche faticosissime). Così, le imprese vanno alla ricerca del talento perduto: la carenza di manodopera sottrae alle piccole imprese 10,2 miliardi di valore aggiunto. E nel frattempo 1 milione e mezzo di giovani non si offrono sul mercato del lavoro
  • Un impegno sul costo dell’energia elettrica: le Pmi la pagano il 35% in più della media europea. Le bollette delle piccole imprese non sono un bancomat ad uso e consumo della transizione energetica delle imprese energivore. Così si va contro le indicazioni europee della transizione energetica giusta. Bisogna eliminare gli oneri che gonfiano le bollette e con il programma RePowerEU, nel Pnrr ,bisogna favorire gli investimenti in impianti da fonti rinnovabili

L’IMPEGNO DEL GOVERNO: RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE
Dopo il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato quanto «l’artigianato è espressione di creatività e tradizioni: un carattere essenziale dell’identità italiana con le sue inimitabili specializzazione e competenze», la Premier Giorgia Meloni ha detto del «rispetto del Governo per chi ogni giorno si rimbocca le maniche e considera la propria impresa come parte di qualcosa di più grande». Imprese pronte ad accettare le sfide «cruciali dell’evoluzione tecnologica, dell’intelligenza artificiale, della transizione ecologica» e per le quali il Governo «ha varato una riforma fiscale che dovrà ridurre la pressione fiscale e riequilibrare il rapporto tra fisco e contribuenti».

LE OPPORTUNITA DEL PNRR, IL PIU’ GRANDE PIANO IN EUROPA
Alla Premier ha fatto eco il Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione, il Sud e il Pnrr Raffaele Fitto. Che in tema di Piano nazionale di ripresa e resilienza ha detto, in occasione dell’Assemblea di Confartigianato: «Già a partire dai prossimi giorni, il nostro Paese potrà incassare la quarta rata del Pnrr e potrà concordare con la Commissione europea l’intera revisione del Piano raggiungendo gli obiettivi modificati della quinta rata. L’Italia ha il più grande Piano in Europa. E proprio in questi giorni stiamo definendo la revisione complessiva dell’intero Piano con, non solamente il capitolo del RepowerEu, ma anche con una serie di altre opportunità. Lo stiamo facendo con una visione d’insieme che il governo ha messo in campo sin dall’inizio della legislatura». Gli impegni del Governo nei confronti delle piccole imprese sono stati confermati anche dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Il Governo intende fare di tutto per sostenere le piccole e medie imprese, che fanno dell’Italia la seconda manifattura d’Europa e che generano il 50% del Pil e dell’export italiano».

LA PERSONA AL CENTRO DELL’ECONOMIA: GIOVANI E OCCUPAZIONE
A parlane è stato il Presidente della Cei, Cardinale Matteo Zuppi, che condividendo le preoccupazioni del Presidente Marco Granelli sulla difficoltà occupazionale dei giovani ha evidenziato «la fragilità che tanti vivono e che esprimono chiudendosi. Oppure andando all’estero: sono 120mila, tutti gli anni, le persone che vanno fuori dall’Italia, curiosamente sono persone del Nord. Il 75% va in Europa. C’è una maggiore apertura all’Europa ma se ci vanno perché lì guadagnano, e qui no, ci resto male». Il vero problema, secondo il Cardinale Zuppi, «è questa economia che va contro la persona. E se l’economia non incontra la persona, perde sé stessa e impazzisce».

Confartigianato Assemblea 2023