Cover story: serve un ascolto nuovo e integrato che metta il cliente al centro
La possibilità di comunicare e osservare cosa dice il cliente in tempo reale sta cambiando le cose: stiamo passando dal prima e dopo al durante. Ora è nel tempo presente che si osservano gli argomenti dei clienti, le parole che utilizzano, la loro distribuzione di like e click, i loro commenti e la loro vita digitale

Il cliente è l’argomento di cui si parla nelle imprese migliori. Infatti, da sempre l’ascolto è il modo migliore per conoscere il nostro cliente. Ma oggi possiamo praticarlo come abbiamo sempre fatto, o ci sono influenze nuove che ci spingono a cambiare e integrare tutto ciò che abbiamo a disposizione? Ci sono eccome, e possiamo organizzarle in due categorie: in una abbiamo gli stimoli lunghi, quelli provenienti da lontano ed inarrestabili. E nell’altra quelli brevi, comparsi improvvisamente, in un tempo recente, e non meno influenti sulle nostre modalità e capacità di relazionarci con i nostri abituali interlocutori.
Tra i primi possiamo mettere le tecnologie stravolgenti la nostra comunicazione professionale e personale: le piattaforme digitali, i social media, le App, gli strumenti ed i supporti tecnologici. Alimentati dalla linfa di questi ultimi, e grazie al Covid19, sono poi germogliati i secondi, gli stimoli improvvisi, tra cui possiamo includere la necessità di connettersi con le persone da remoto, di adattarsi a nuove abitudini, tra cui conversare a tutte le ore del giorno e rompere i consueti riti scanditi da orari e spazi di lavoro ben definiti.
RETE INTRICATA E DISORDINATA

Entrambi hanno dunque generato cambiamenti importanti per la relazione tra noi ed i nostri clienti: modificano la lunga e complessa conversazione costruita insieme a loro, ormai divenuta una rete intricata e disordinata di mail, sms, messaggi in chat, commenti sui social, cui si aggiungono altre consuete ed abituali interazioni. Entrambi hanno conseguenze positive e negative. Ma soprattutto impongono un adattamento consapevole.
Prendiamo ad esempio i punti di accesso con il nostro potenziale cliente, come un messaggio nella chat di LinkedIn o Instagram: sono aumentati in numero e rendono le cose più semplici, ma solo apparentemente. Perché ci hanno gettato in una gara spietata con la concorrenza, per ottenere il premio più ambito: un minuto della loro attenzione.
Il bombardamento di comunicazioni sta poi facendo sembrare ogni informazione urgente e importante; si crea confusione per la sovrapposizione di canali e di conversazioni, e la distrazione non facilita il raggiungimento di un ascolto davvero profondo, orientato alla ricerca esclusiva di informazioni rilevanti.
Un altro esempio sono i tempi ed i ritmi cambiati, anche riguardo all’ascolto di tipo tradizionale. Eravamo abituati a praticarlo prima e dopo ogni azione per noi importante: lo interpellavamo prima e dopo la produzione, la vendita, la commercializzazione.
Ma la possibilità di comunicare e osservare cosa dice il cliente in tempo reale sta cambiando le cose. Stiamo passando dal prima e dopo al durante. Ora è nel tempo presente che si osservano più frequentemente gli argomenti dei clienti, le parole che utilizzano, la loro distribuzione di like e click, i loro commenti e la loro vita digitale.
La possibilità di catturare dati e integrarli con la valutazione del loro sentimento espresso in parole, informazioni, comportamenti ed azioni, è la nuova frontiera dell’ascolto integrato, capace di raccogliere tutte le infinite tracce che i clienti seminano lungo il loro percorso.
RACCOGLIERE I DATI E ANALIZZARLI

Per le imprese diventa quindi importante sviluppare la capacità di raccoglierli ed analizzarli, ma soprattutto di sapere dove andare a prenderli. Nonostante la velocità dia l’illusione di poter cogliere e intervenire su gusti, impressioni, valutazioni e apprezzamenti dei clienti, i vantaggi arrivano proprio dalla capacità di pensare al cliente come un argomento decisivo e collocarlo proprio al centro del discorso della nostra impresa.
Rinunciare a sfruttare tutte le possibilità di interazione e ad a catturare ogni tipo di dato disponibile è un peccato che le imprese migliori non commettono. Al netto della loro dimensione e del loro settore di riferimento.
La moltiplicazione di interazioni e dati consente infatti di accumulare e avvantaggiarsi di due ordini di informazioni. Le prime sono le informazioni su di noi, sui nostri prodotti e servizi, sui nostri tempi di reazione, sulla nostra capacità di comunicazione e di convocazione di interlocutori nuovi e di consolidamento del rapporto con quelli esistenti.
L’importanza di raccogliere informazioni su di noi è rappresentata dalla possibilità – una volta analizzate – di cambiare tattiche commerciali e migliorare strategie di comunicazione, innovare cicli di prodotti e servizi, modificare prezzi e specifiche tecniche.
E le seconde sono le informazioni sui clienti. La cui importanza non è solo rappresentata da una lettura fedele dei loro comportamenti e delle loro scelte, su cui possiamo testare le nostre; ma anche dalla possibilità di individuare priorità, problemi e traiettorie di business.
Insieme ci consentono di guardare lontano ed essere pronti a presentare future soluzioni a futuri problemi. Antonio Belloni
Magazine 02 - 2023 - Ascoltateci bene
Il nuovo numero di Imprese e Territorio nella Cover Story esamina l'aspetto più sottovalutato ma fondamentale del successo aziendale: l'ascolto attivo. Scopri come l'empatia e la competenza, quando applicate attraverso un ascolto efficace, possono trasformare la relazione con i clienti, portando a una comprensione profonda delle loro esigenze e creando una base di fiducia solida. Sveliamo come il vero ascolto può diventare la chiave di volta per il successo del tuo business. Non si tratta solo di vendere, ma di capire e rispondere alle esigenze reali.
A seguire tanti altri spunti, dalla modalità sostenibile all'inflazione, passando per i consigli più utili nella quotidianità del fare impresa.