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Italia, locomotiva dell’economia: bene la crescita e in aumento il numero degli occupati

Italia, locomotiva dell’economia: bene la crescita e in aumento il numero degli occupati

L’economia mondiale è in crisi: il commercio internazionale frena, le tensioni in Medio Oriente contagiano gli scambi, l’aumento dei tassi di interesse porta alle stelle il costo del credito (soprattutto per le piccole imprese), le attività manifatturiere rallentano gli investimenti su quei macchinari che, ora più che mai, sono strategici per dare un’accelerazione alle transizioni green e digitali.
Eppure, l’Italia non si ferma. Anzi, le performance economiche sono più che positive. Vediamole:

ITALIA, LA LOCOMOTIVA DEL PIL
L’economia italiana, nel quarto trimestre 2023, cresce dello 0,2%: lo dicono i dati Istat. Nel trimestre precedente, però, il piccolo salto era stato dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Se diamo un’occhiata ai valori reali, la crescita potrebbe essere dello 0,7%. Il nostro Paese registra la maggiore intensità della ripresa post pandemia con un aumento del 3% rispetto alla media europea, del 2,9% rispetto alla Spagna e dell’1,8% della Francia. La Germania, con una crescita dello 0,1%, è entrata in recessione nel 2023.

IN AUMENTO IL NUMERO DEGLI OCCUPATI
A dicembre 2023 gli occupati erano 456mila in più: una crescita del 2%. A far da traino è il +2,7% dei dipendenti a tempo indeterminato, in aumento di 418mila unità, mentre gli occupati dipendenti a tempo determinato scendono dello 0,2%. Nell’ultimo anno il trend è positivo anche per gli indipendenti, che crescono di un +0,8% (42mila in più). Complessivamente, i dipendenti aumentano del 2,3% contando 413mila lavoratori in più.

IL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO DRIVER TRA I G7
Il 2024 è l’anno della Presidenza italiana del G7. Tra le sette maggiori economie avanzate, l’Italia è al primo posto per quanto riguarda la riduzione del tasso di disoccupazione tra il 2019 e il 2023. La flessione, di due punti, è una fra le più ampie e supera di netto quella francese (1,1 punti), canadese (0,2 punti) e americana (0,1). La disoccupazione, invece, cresce in Giappone (+0,1 punti), Germania (+0,3 punti) e Regno Unito (+0,4 punti).

POSITIVO IL SALDO DEL COMMERCIO ESTERO
Sulla crescita del PIL nel quarto trimestre del 2023 influisce, dal lato della domanda, un aumento della componente estera netta. Nei primi undici mesi del 2023, grazie ad una riduzione dell’import del 10% e una tenuta (+1%) dell’export, il saldo del commercio estero inverte il segno, passano da un deficit di 34,7 miliardi di euro ad un surplus di 28,9 miliardi di euro. Rimangono in deficit, seppur ridotto, la Francia (-120 miliardi di euro: era -178,3 nello stesso periodo del 2022) e la Spagna (-39,3 miliardi di euro: era -69,2 un anno prima). Per la Germania torna a salire l’ampio surplus commerciale (+192,0 miliardi di euro, era +76,5 miliardi nel 2022).

CONFARTIGIANATO: SERVONO POLITICHE PER SOSTENERE LA CRESCITA
A commentare i dati è Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese: «Per non compromettere questi risultati va posta la massima attenzione a politiche di sostegno della crescita, in una fase delicata del ciclo economico. L’indebolimento della ripresa del commercio internazionale con la crisi in Medio Oriente si sincronizzerebbe in modo pericoloso con politiche economiche restrittive. Mentre attendiamo un tempestivo segnale di inversione della politica monetaria a fronte del calo dell’inflazione, vanno ricavati spazi di sostegno degli investimenti delle imprese nel contesto di una politica fiscale che dovrà riadeguarsi alle riformate regole europee. È decisivo il sostegno all’economia da una efficiente e tempestiva attuazione del PNRR».