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L’Europarlamento approva il Regolamento IG No Food: la giusta tutela alle eccellenze dei territori

L’Europarlamento approva il Regolamento IG No Food: la giusta tutela alle eccellenze dei territori

Champagne e prosciutto di Parma sono al sicuro. Lo sono sempre stati. Così come i vini, le bevande a base di alcool, i prodotti agricoli e alimentari che raccontano le tradizioni di un territorio, ma anche le sue competenze, i suoi talenti, le sue specificità. Ora, il Parlamento europeo ha fatto un passo in più con l’approvazione del regolamento IG No Food per le indicazioni geografiche dei prodotti artigianali e industriali. E in questo caso, la lista delle eccellenze potrebbe non finire mai. Perché ad essere tutelati e protetti, questa volta, saranno le ceramiche, le opere in vetro, l’abbigliamento, i pizzi, i mobili, i gioielli. Si parla di veri e propri brand ai quali il mondo riconosce un valore assoluto fatto di Know how e storia, di manualità e design, di stile e ricerca sui materiali. Le creazioni dei vetrai di Murano, per esempio. Così come la porcellana di Limoges o la cortelleria di Albacete.
Una volta ottenuta l’indicazione geografica, gli imprenditori potranno utilizzarne il logo sull’etichetta dei loro prodotti. I diritti relativi alle IG di prodotti artigianali e industriali a livello dell’UE sostituiscono i diritti nazionali specifici relativi alle IG negli Stati membri europei.

IL RUOLO DI CONFARTIGIANATO
L’iter di approvazione del Regolamento ha avuto inizio nel mese di febbraio 2022: l’Ufficio Affari Europei di Confartigianato, in pieno coordinamento con i colleghi delle categorie interessate, ha contribuito a definire in ogni tappa il processo legislativo, con l’obiettivo di garantire il miglior grado di tutela delle eccellenze artigiane italiane e del loro legame con il territorio. Si tratta di un pacchetto di norme che le piccole e medie imprese attendevano da anni.

PERCHE’ E’ COSI’ IMPORTANTE IL REGOLAMENTO IG NO FOOD
I prodotti artigianali e industriali, ora, potranno essere protetti in Europa e nel mondo ponendosi su un piano di parità rispetto alle indicazioni geografiche protette che già esistono nel settore agricolo. Per garantire le caratteristiche specifiche dei prodotti IG, i produttori saranno soggetti a un sistema di controllo che verifica il rispetto delle specifiche di produzione prima che il prodotto sia immesso in commercio e anche quando è presente sul mercato.

Il regolamento:

  • Assicura la coerenza con le norme sulla protezione delle IG per i prodotti agricoli e garantisce l'attrattività delle indicazioni geografiche per i produttori che mantengono un forte legame tra le caratteristiche dei prodotti e la loro origine geografica
  • Prevede procedure efficaci di controllo e verifica per la protezione delle IG introducendo un sistema basato sull'autodichiarazione che gli Stati membri rafforzano con alcune procedure di controllo
  • Fa sì che la protezione delle IG artigianali e industriali si applichi anche allo spazio dei nomi di dominio e all'ambiente online
  • Facilita le procedure di registrazione delle IG, in particolare per le piccole e medie imprese
  • Garantisce un elevato livello di protezione giuridica assegnando all'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) un ruolo importante per quanto riguarda le procedure di registrazione
  • Facilita le azioni contro i prodotti contraffatti, compresi quelli venduti online
  • Affronta le protezioni, attualmente frammentate e parziali, che esistono a livello nazionale

QuiFinanza completa l’elenco dei vantaggi di un Regolamento che:

  • Garantisce una concorrenza leale per i produttori
  • Rafforza l’approvvigionamento locale
  • Incentiva i produttori a creare mercati di nicchia
  • Incoraggia la cooperazione dei produttori tra di loro e con le autorità locali


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO E PROTEZIONE
Per ottenere l’indicazione geografica IG No Food, il prodotto deve:

  • Essere originario di un luogo, di una regione o di un Paese specifici
  • Possedere una qualità, una reputazione o un’altra caratteristica essenzialmente attribuibile alla sua origine geografica
  • Essere realizzato, almeno in una delle sue fasi, nella zona geografica definita


COME FARE DOMANDA
La procedura di domanda e registrazione è digitalizzata e il regime di applicazione del Regolamento, pensato appositamente per le Pmi, è semplificato e vantaggioso. La registrazione avviene in due fasi.
Ancora QuiFinanza:

  • Prima fase: le imprese, singole o in gruppo, devono inviare le loro domande alle autorità degli Stati membri. Le autorità a livello nazionale le valutano, conducono la procedura nazionale di opposizione e, se la valutazione ha esito positivo, presentano una domanda dell’Unione all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO)
  • Seconda fase: l’EUIPO esamina le domande, conduce una procedura di opposizione a livello mondiale e adotta una decisione concedendo, o rifiutando, la protezione. L’EUIPO adempie, inoltre, le procedure corrispondenti per le IG originarie di paesi terzi. Una volta adottata la decisione di registrazione, l’Ufficio per la proprietà intellettuale iscrive nel registro dell’Unione il nome registrato, la classe e il Paese o i Paesi di origine del prodotto


IL GIUSTO ACCENTO SUL TERRITORIO
«Il Regolamento è un’altra, significativa tappa, della battaglia di Confartigianato per valorizzare l’identità delle produzioni artigiane che caratterizzano la multiforme cultura produttiva dell’Italia. Con questa decisione, l’Europarlamento ha colto la necessità di riconoscere la biodiversità del nostro sistema imprenditoriale e dell’ecosistema territoriale in cui le aziende operano», ha detto il Presidente di Confartigianato Marco Granelli. Oltre a costituire un primo punto fermo nell’impegno dell’Unione per la promozione e la difesa dell’artigianato locale, il futuro regolamento mantiene la differenza tra prodotto artigianale ed industriale, in linea con la legislazione italiana. Inoltre, i co-decisori europei hanno posto il giusto accento sul legame con il territorio: questo, infatti, costituisce sia un requisito che un obiettivo dell’indicazione geografica. Grazie all’azione di Confartigianato, il tema è stato posto al centro delle disposizioni, vincolando tra l’altro la Commissione europea a tenerlo in debita considerazione quando, tra cinque anni, valuterà i risultati del regolamento.