
Valorizzare e attrarre sono i due verbi che, in questi ultimi anni, stanno alimentando i confronti su fuga dei cervelli, inverno demografico, allineamento tra i bisogni delle imprese e quelli dei giovani. Che, proprio alle aziende, non chiedono solo un salario, ma anche una motivazione di vita. Dicono, gli esperti, un “senso”.
Attrarre e valorizzare è un impegno che non si svolge con facilità, e in breve tempo, perché sollecita domande, e soluzioni, che inevitabilmente si intrecciano fra loro. Eccone alcune:
Occupazione e dinamiche giovanili, Struttura e vitalità del sistema produttivo, Capitale umano e istruzione, Capacità amministrativa e inclusione territoriale sono i quattro pilastri dell’Indice Confartigianato dei Territori Youth Friendly 2025. L’obiettivo? Misurare quanto un territorio sia in grado di offrire, ai giovani, condizioni favorevoli per costruire il proprio futuro.
LE REGIONI AL TOP
Le prime tre posizioni della classifica sono occupate da Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto: sono queste le Regioni che offrono le migliori condizioni di contesto per il lavoro e il “fare impresa” dei giovani:
LE REGIONI PIU’ FRAGILI
Tra le Regioni che offrono le minori garanzie per l’attività lavorativa e imprenditoriale dei giovani, svetta la Sardegna: ultima in classifica con l’indice a 403, è al di sotto della media nazionale del 30,3%. Seguono:
COME CAMBIA LA CLASSIFICA
Però, nei quattro macrosettori presi come riferimento da Confartigianato la classifica generale non sempre viene rispettata. Ad esempio:
FILIERE CORTE, IMPRESE FORTI: L’EVENTO DI CONFARTIGIANATO VARESE
Non è un caso che su occupazione, vitalità delle imprese, capitale umano e dinamiche giovanili, formazione e inclusione territoriale si concentri l’evento organizzato da Confartigianato Imprese Varese.
“Filiere Corte, Imprese Forti” è il titolo del confronto che si terrà mercoledì 10 dicembre 2025, alle ore 18.30, nella sede di Gallarate (Viale Milano, 69), di Confartigianato. Un appuntamento che pone al centro le imprese, da un alto, e i territori, dall’altro, inseguendo quelle connessioni che stanno alla base delle filiere, ma anche della rivitalizzazione di quell’ecosistema imprenditoriale che è sempre più fatto di trasmissione di Know-how e conoscenze, collaborazioni con Università e centri di ricerca, condivisioni di idee, progetti e strumenti. Giovani. Che devono essere attratti e valorizzati.
Un’occasione per capire, davvero, quanto gli imprenditori e i territori siano pronti ad accettare la sfida di un cambiamento che non può fare che bene. A tutti.
I CAVILLI CHE OSTACOLANO LA VOGLIA DI IMPRESA
Disegnata la mappa, e trovati i punti di forza e di debolezza dei territori, le ultime bandierine piazzate sull’Italia sono quasi tutte rosse: