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Appalti pubblici, le regole per partecipare: con il Pnrr opportunità da sfruttare

Appalti pubblici, le regole per partecipare: con il Pnrr opportunità da sfruttare
Appalti pubblici Pnrr

I bandi di gara degli enti locali, anche alla luce delle opportunità che stanno nascendo e che nasceranno grazie al Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rappresentano potenzialmente un prezioso alleato anche per le piccole e medie imprese. Che possono, ora, guardare a questo mondo con una consapevolezza diversa rispetto al passato: meno burocrazia, pagamenti più rapidi, possibilità di costituire Associazioni temporanee di imprese.

Eppure - evidenzia Graziano Visconti, capo sezione della Centrale Unica di Committenza del Comune di Varese - «ancora oggi si nota, nelle nostre procedure di gara, una scarsa presenza di piccoli imprenditori. Noi utilizziamo la piattaforma Sintel anche come albo delle ditte. Per lavori fino a 150mila euro sarebbe consentito l’affidamento diretto a un’impresa, ma noi chiediamo sempre almeno tre preventivi, e le ditte vengono selezionate proprio dall’albo di Sintel. Parlo di Varese e del territorio provinciale, ma ritengo che la dinamica sia generalizzata: i piccoli imprenditori non sono molto presenti su questo fronte. Ci rendiamo conto che la Pmi lavora e non ha, spesso, molto tempo da dedicare alla burocrazia, ma va evidenziato che questa è stata ridotta al minimo. Cerchiamo infatti di alleggerire il più possibile le procedure».

POCA BUROCRAZIA

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Alle imprese - prosegue Visconti - «chiediamo, in sostanza, la sola compilazione del Documento di gara unico europeo (Dgue), e anche la stessa iscrizione sul Sintel richiede la compilazione di alcuni moduli, da firmare e reinviare. Un processo che è tra l’altro gratuito, che consente agli operatori economici di avere accesso al mercato delle pubbliche amministrazioni. Si rileva che esiste ancora una sopra di preconcetto da parte di tante realtà di medie e piccole dimensioni a lavorare con il settore pubblico, sia proprio per un problema legato alla burocrazia che viene vista ancora come pesante, sia per il fatto che c’è il timore di incappare in tempi di pagamento lunghi. Ma anche su quest’ultimo fronte devo spezzare una lancia a favore dei colleghi della Ragioneria: gli enti locali si stanno adeguando alle prescrizioni relative ai pagamenti, e il Comune di Varese oggi paga a 35 giorni. Ci troviamo nel problema di non sapere chi invitare, nel caso di alcuni appalti».

LA FORMULA DELL'ATI

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Inoltre, come accennato, il Pnrr sarà una fonte di ulteriori possibili opportunità: «Si avrà anche a che fare con progetti complessi, ma va ricordato che esiste la possibilità di costituire, per interventi rilevanti, un’Associazione temporanea di imprese (Ati), che consente di aggregare più soggetti, laddove il singolo imprenditore non riuscirebbe ad arrivare, per raggiungere i requisiti richiesti dal bando».

La questione, sotto questo aspetto, si pone sia a livello psicologico che giuridico: «Psicologico perché si tratta di mettere assieme più soggetti, che devono poi collaborare. Alcune realtà non sono ancora abituate a ciò. Giuridico perché ci sono costi legati all’operazione, chiaramente in caso di aggiudicazione dell’appalto serve, ad esempio, il notaio per costituire gli atti. Spese, appunto, che arrivano comunque solo dopo aver ottenuto l’appalto. In fase di partecipazione alla gara il costo è praticamente zero, ci sono quindi i margini per poter ampliare il proprio mercato. Quello della pubblica amministrazione è mutato nel tempo, non è più rigido e inflessibile».

IL SOCCORSO ISTRUTTORIO

Certo le regole esistono e vanno osservate a tutela della trasparenza e del bene di tutti, ma ad esempio esiste l’istituto del “soccorso istruttorio”: in caso di mancanza di parte della documentazione, l’impresa può regolarizzare la propria posizione, non viene estromessa automaticamente, se in possesso dei requisiti. «La gara deve essere vista come un momento di collaborazione tra amministrazione e operatori economici - si avvia alla conclusione Graziano Visconti - e vogliamo che si diffonda questa cultura».

Una maggiore presenza di aziende contattabili vuol dire anche andare almeno parzialmente a risolvere alcune criticità legate alla rotazione imposta alla pubblica amministrazione: «Oggi chi viene invitato, e non solo quindi chi vince, non può più essere chiamato per tre anni. Questi termini sono limitativi e dovrebbero essere modificati: se tale limitazione riguardasse solo chi vince effettivamente la gara, si salverebbe il principio del mercato aperto, ma non si andrebbe a punire realtà che invece, dalla stessa gara, non hanno ottenuto in sostanza nulla». Un tema caldo, di cui si continuerà a parlare.