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Covid o non Covid, decollano le startup “tecnologiche” che ci cambiano la vita

Covid o non Covid, decollano le startup “tecnologiche” che ci cambiano la vita

Che sia proprio questo il tempo delle startup? Il tempo della costruzione sicuramente, e lo dimostra la storia con le reazioni spesso innescate dalle crisi più drammatiche. L’avvocato Ernesto Belisario si occupa di diritto amministrativo e delle nuove tecnologie, con uno sguardo dunque dedicato all’innovazione e alle nuove aziende.

Uno sguardo appassionato, che intercetta anche oggi i segnali mandati dal mondo dei neoimprenditori. Quelli che non si sono lasciati spaventare, forse perché l’incertezza l’avevano già assaggiata. «Ovviamente – premette il legale – molto dipende da che tipo di azienda si vada a fondare, ma in questo momento è indubbio che ci sia stata una spinta verso le startup. Soprattutto quelle tecnologiche, innovative appunto. Quello che abbiamo notato è la sempre maggiore importanza della tecnologia nelle nostre vite».

DARE RISPOSTE ALLA SOCIETA' E AVERE SUCCESSO
Così questo impatto determinante, anche per poter superare i problemi creati dalla pandemia, ha messo in luce il valore di giovani aziende già esistenti e ha spinto verso la creazione di altre. I servizi nuovi sono chiesti, sollecitati, dal lavoro all’istruzione. Con intuizioni giuste e ben plasmate nel percorso imprenditoriale, si possono dare risposte preziose alla società e avere successo.

Se il 2020 si porterà dietro l’etichetta drammatica che tutti sappiamo, avrà anche la possibilità di condurre a segnali importanti. «Ad esempio – rileva l’avvocato Belisario – è partito il fondo innovazione, con un miliardo di euro. Durante il periodo di emergenza, sembra proprio ci sia stata una inversione di tendenza rispetto al passato».

Non è finita affatto qui: «Pensiamo a cosa succederà con il Next Generation Eu». Con il pacchetto per la ripresa dalla tormenta Covid-19 viene un altro poderoso segnale che non può non toccare tutta questa sfera. Poi certo bisogna stare attenti a non sovrapporre le startup generali a quelle più tecnologiche, la partita dovrà essere gestita, ma intanto ci sono davvero molte opportunità.

E se qui non siamo in America, con la Silicon Valley, il nostro Paese, il nostro territorio possono ritagliare il loro futuro in base all’identità che più appartiene loro.

BISOGNA ESSERE PRONTI A MONTARE, SMONTARE E RIMONTARE
«Pensiamo alla telemedicina – osserva ancora l’avvocato Belisario – alla didattica, all’agrifood e ancora all’innovazione nel turismo digitale. Tutti temi tradizionalmente nel Dna di noi italiani».

Perché la creatività e le competenze sono fondamentali, ma non è che i soldi siano secondari: quindi è decisivo – sottolinea – saper contare su soggetti con una dotazione finanziaria e sugli stanziamenti ulteriori che verranno dall’Europa. Tutto ciò porta a un ottimismo fondato, ribadisce Belisario: «Raddoppia la considerazione per cui siamo in un momento quasi irripetibile».

Non ci sono automatismi, tuttavia. Non è perché una persona ha la buona idea, la giusta intuizione, che ha già costruito di fatto la “casa”, ovvero la sua startup: «Per niente, non valgono da sole. Ci sono fondatori che sono il limite della loro idea imprenditoriale».

Poi ci vuole coraggio, una capacità di scuotere via un mondo e costruirne un altro: «Gli imprenditori devono essere innovativi. Devono fare un’azione di rottura.  Le storie di innovazione sono in molti di casi di fatica e le grandi conquiste vengono da grandi lotte. Ecco perché dico: se lo startupper deve essere innovativo, deve rompere un equilibrio – proseguendo – il gioco vale la candela».

Altra avvertenza, tuttavia, è approfondire dove ci si sta muovendo: «Conoscere il contesto è sempre importante e se non accade, si è destinati al fallimento prima di avviarsi».

Così è centrale rendersi conto non solo dei talenti, bensì delle tradizioni dei territori, che si possono recuperare. Muoversi con un team solido, «essere pronti a montare, smontare e rimontare le cose».

Solo così si afferrerà al volo «un’occasione incredibile, che non possiamo perdere». Ecco perché le startup si devono muovere decise ma anche molto consapevoli. Il tutto e subito non esiste più, ammesso sia mai esistito, perché altrimenti l’”edificio”  si sbriciola. «Costruzione,  è un termine che mi piace molto – conclude Ernesto Belisario – c’è una canzone di Fossati che dice proprio così. Si vive di lenta costruzione. Solo così diventa solida».