Confrontarsi per crescere, acquisire spunti di riflessioni e maturare azioni di sviluppo per il futuro. Un futuro che è già adesso.
L’APF Meeting Users Conference promossa da ARBURG il 16 e 17 settembre nella sede dell’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona, è stata l’occasione post-pandemia per mettere insieme, finalmente fisicamente, idee e azioni delle Istituzioni Accademiche, dei Centri di Ricerca e di prototipazione industriale accomunati dall’utilizzo del Freeformer, la stampante 3D con la quale il colosso tedesco ha di fatto reinterpretato la lavorazione delle materie plastiche.
La Arburg Plastic Freeforming (APF) è un processo brevettato per la produzione additiva industriale che reinterpreta completamente la lavorazione delle materie plastiche. Infatti, sulla base di un sistema aperto messo a punto da ARBURG per la realizzazione di componenti tecnici perfettamente funzionali secondo processo addittivo, il freeformer produce in modo efficiente e flessibile direttamente da dati 3D CAD, utilizzando granulati standard qualificati e stratificando piccole gocce di materiale plastico.
Un gioiello entrato nel settore medicale così come in quello industriale come, accanto alle testimonianze di Università e Competence Center, ha certificato Faberlab, l’hub della prototipazione di Confartigianato Imprese a Varese che, a Saronno, è oggi l’unica struttura che offre un servizio di service rivolto direttamente alle imprese e che, spiega l’industrial designer Ilaria Restelli, «consente di realizzare il prototipo e il prodotto con il medesimo materiale, cosa più complessa con la stampante classica a filo».
Un passo in avanti enorme, probabilmente non l’ultimo di ARBURG, già al lavoro per implementazioni che quasi certamente trarranno conforto e stimolo dalle applicazioni emerse nel corso della due-giorni di Ancona, fondamentale per mettere in rete gli “users”, consentire uno scambio biunivoco con l’azienda ma anche trasversale, tra operatori, con i quali Faberlab ha avviato un dialogo propedeutico a futuri sviluppi e, non lo si esclude, collaborazioni.
Un momento ad altissimo impatto scientifico e tecnologico che, dopo i diciannove mesi di distanziamento imposto dalla pandemia, ha offerto la possibilità di raccontare, informare e spiegare le azioni condotte sino ad ora a Faberlab (grazie alle relazioni dell’Innovation Manager Angelo Bongio e di Ilaria Restelli), alla Medical University di Graz, all’università Statale di Milano, a quella di Bologna, a Bi-rex in un clima di innovazione, ricerca, formazione e sguardo sempre rivolto al futuro.
«L’incontro è stata l’occasione per la costituzione di una community, di un network che proseguirà un percorso di interscambio attivo e stimolante ed è stato un modo per rappresentare l’impegno di Faberlab nel diffondere questa tecnologia tra le imprese, con un approccio nuovo, consulenziale e altamente orientato a formare una nuova idea di prototipazione» commenta l’innovation manager Bongio.
Contestualmente alla conference, ARBURG ha promosso delle esposizioni live per mostrare l’efficacia della produzione e del Freeformer in particolare, la macchina per il settore Additive Manufacturing che ha realizzato una pinza per un sistema robotico combinando materiali rigidi e mobili grazie alla tecnologia multicomponente.