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Il lavoro riprende con manifattura e costruzioni. Materie prime fattore critico, frenano gli indipendenti

Il lavoro riprende con manifattura e costruzioni. Materie prime fattore critico, frenano gli indipendenti

All’inizio dell’estate 2021 si infittiscono i segnali congiunturali positivi, in un contesto caratterizzato dal miglioramento delle condizioni sanitarie: la velocità di vaccinazione rimane superiore alla media dell’Unione europea, al 3 luglio 2021 la quota di popolazione che ha ricevuto almeno una dose di vaccino è salita al 57,6% mentre prosegue la discesa dei decessi Covid-19.  Gli investimenti e il comparto delle costruzioni trainano la ripresa mentre il dinamismo della produzione manifatturiera sostiene la crescita dell’export. Persistono alcune incertezze sulla dinamica dei prezzi delle commodities e sull’andamento di alcuni segmenti del mercato del lavoro.

I SEGNALI DEL MERCATO DEL LAVORO
I dati sul mercato del lavoro pubblicati giovedì scorso evidenziano segnali di ripresa del lavoro dipendente, mentre perdura la crisi del lavoro autonomo. A maggio 2021 prosegue la crescita dell’occupazione già registrata nei tre mesi precedenti, e da gennaio si registra un incremento complessivo di 180 mila occupati, trainato dall’aumento di 296 mila dipendenti a termine, mentre quelli permanenti scendono di 26 mila unità e gli indipendenti si riducono di 90 mila unità.

Le incertezze del mercato del lavoro mantengono deboli i consumi, ritardando la ripresa nei servizi. Secondo i conti dei settori istituzionali, anch’essi pubblicati la scorsa settimana, nel primo trimestre 2021 il reddito disponibile delle famiglie segna un aumento (+1,5%) mentre  si contrae (-0,6%) la spesa per consumi, con il conseguente aumento del tasso di risparmio.

Pur in un contesto caratterizzato da incertezze, emergono segnali di reattività in particolare da parte delle piccole imprese. L’analisi dei dati Unioncamere-Anpal (2021) evidenzia che a giugno 2021 le entrate previste dalle imprese sono 560.470, per il 67,7% in micro e piccole imprese, e risultano in aumento di 170.860 unità rispetto a maggio 2021. Nel complesso dei tre mesi giugno-agosto 2021 le entrate previste sono 1.282.830, di cui 816.630, pari al 63,7%, in imprese fino a 49 dipendenti, ampiamente superiore al peso del 50,0% dei dipendenti in carico nelle MPI. Nelle imprese fino a 49 dipendenti l’87,8% delle entrate sono per lavoratori dipendenti mentre si limita al 5,9% per il lavoro in somministrazione, quota che triplica (17,6%) per le medie e grandi imprese, per le quali scende al 74,6% la quota delle entrate di dipendenti.

LA CRISI DEL LAVORO INDIPENDENTE
Nonostante il recupero in corso, gli effetti della pandemia sono ancora profondi: rispetto a febbraio 2020, mese precedente allo scoppio della epidemia da Covid-19, gli occupati sono 735 mila in meno (-3,2%) e il tasso di occupazione è più basso di 1,5 punti percentuali, con una più marcata criticità per il lavoro indipendente che, nell’arco dei quindici mesi in esame, registra una perdita di 427 mila occupati, pari all’8,2% in meno.