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Sulle Pmi un extracosto dell’energia elettrica da 5,4 miliardi. Al top la Lombardia

Sulle Pmi un extracosto dell’energia elettrica da 5,4 miliardi. Al top la Lombardia

La domanda è una sola: come e quando? Il come trascina le numerose riflessioni fatte fino ad oggi sul fronte dei costi dell’energia elettrica e del gas: è possibile arrivare ad un taglio degli extra costi per le piccole imprese, oppure la partita è chiusa? Il quando, invece, presuppone risposte urgenti legate alla definizione di azioni determinate, a misura d’impresa e fondate su una politica industriale che dia slancio alla competitività delle realtà di minori dimensioni. Confartigianato: «Le Pmi non sono un bancomat».

E nonostante la bolla dei prezzi si sia completamente sgonfiata per le commodities importate, e nel mercato all’ingrosso, si osserva una coda lunga della crisi energetica sui costi delle imprese: nel primo semestre del 2025, il prezzo dell’energia elettrica pagato dalle Pmi rimane superiore del 36,8% i livelli pre-crisi, confermando la prolungata pressione sui costi subita dal sistema produttivo italiano.

EXTRACOSTI INSOSTENIBILI
Competitività è la parola che più di altre si accompagna ai numeri: l’Italia è la seconda economia manifatturiera della Ue ed occupa il primo posto per occupazione nelle piccole imprese del manifatturiero, eppure le commodities minano alle fondamenta il dinamismo e l’efficienza delle aziende.

  • Per le imprese che consumano fino a duemila MWh, il prezzo dell’energia comprensivo di accise, oneri ma al netto di Iva è di 28,46 centesimi di euro al KWh: il 24,3% in più rispetto alla media europea. La nostra nazione è tra le prime dieci economie manifatturiere europee a pagare il prezzo più alto
  • Le imprese con consumi inferiori ai duemila MWh pagano un extracosto di 5.393 milioni di euro
  • L’extracosto sulle imprese con consumi inferiori a 20KWh, che pagano un prezzo dell’energia elettrica del 34,5% superiore alla media Ue, è di 2.492 milioni di euro

IL PESO, SQUILIBRATO, DI ONERI E ACCISE
Vogliamo parlare del prelievo fiscale e parafiscale sul costo dell’energia?
I numeri dicono più di quanto possano dire le parole: il carico sulle piccole imprese supera del 68% quello medio europeo.

Entrando nel dettaglio:

  • Nelle imprese con consumi entro i 20 MWh, il gap raggiunge il 92,5% ed è 17,9 volte superiore a quello di chi consuma più di 150mila MWh. Addirittura, 4 volte superiore alle media europea
  • Nelle realtà con consumi fino a 20mila MWh, il gap oscilla tra il 35 e il 65%

LE REGIONI CON GLI EXTRACOSTI PIU’ ALTI
Purtroppo, la Lombardia – con 1.021 milioni di euro (18,9% del totale e 0,22% del Pil della regione) - occupa il primo posto tra le quattro regioni dove le imprese devono sostenere gli extracosti maggiori. A seguire:

  • Veneto: 563 milioni, 10,4% totale, 0,31% del Pil
  • Emilia-Romagna: 496 milioni, 9,2% del totale, 0,27% del Pil
  • Puglia: 410 milioni, 7,6% del totale, 0,47% del Pil

LE PROVINCE DOVE SI PAGA DI PIU’
La top five:

  • Brescia: 192 milioni di euro, 3,6% del totale, 0,38% del Pil della provincia
  • Milano: 177 milioni, 3,3% del totale, 0,08% del Pil
  • Napoli: 155 milioni, 2,9% del totale, 0,23% del Pil
  • Taranto: 144 milioni, 2,7% del totale, 1,18% del Pil
  • Bergamo: 143 milioni, 2,6% del totale, 0,33% del Pil