Auguri Finazzi Serramenti: quarant'anni di passione guardando il mondo dalla finestra

Auguri Finazzi Serramenti: quarant'anni di passione guardando il mondo dalla finestra

Finazzi Serramenti

info@finazziserramenti.it

Auguri Finazzi Serramenti. Auguri per un quarantesimo che profuma di successo, di crescita continua, di attenzione al cliente, di ricerca della qualità, di famiglia e di coraggio. Coraggio che non è mai mancato dalle parti di Azzate, quartier generale della Finazzi Serramenti. Ma neppure nell’azienda dalla quale ha preso origine, la Finazzi Minuteria Meccanica, nata dalla determinazione di nonno Furio Giacobbo nel 1968 a Morazzone e, da lì, transitata – con l’obiettivo di crescere – a Casale Litta. Un’azienda che tra gli anni ’70 e la fine degli anni Ottanta è riuscita a mettere in fila 25 torni automatici e ad assumere una ventina di dipendenti. E pensare che tutto era partito da una cantina, come spesso accade nelle grandi storie di determinazione di dipendenti che, ad un certo punto della vita, scelgono di mettersi in proprio per sfidare con le proprie idee il mercato.

È stato così per Furio Giacobbo, che ha scelto il cognome della moglie per battezzare la Minuteria. Al capostipite, strada facendo, s’è affiancato il figlio Giovanni Tiziano, uno che in quanto a determinazione non ha rivali e che ha contribuito ad allargare il raggio d’azione dell’impresa fino a quel 1981 - data che oggi la famiglia Giacobbo ha tutta l’intenzione di festeggiare come si conviene (Covid permettendo) - quando si decise di dedicare un reparto dell’azienda ai serramenti in Pvc, allora nuovissimi e trattatati da ben pochi produttori.

Finazzi Serramenti

LA SVOLTA DEL PVC NEL 1981
E’ la svolta, quella vera. Perché nel frattempo i venti della crisi soffiano in direzione contraria rispetto alla minuteria meccanica, sulla quale si sarebbero dovuti fare investimenti rilevanti in nuovi macchinari per proseguire il lavoro e restare su un mercato sempre più competitivo. Si sceglie una strada diversa, quella del reparto serramenti, che da propaggine diventa il cuore della Finazzi, che prende il nome di Finazzi Serramenti e si allarga sia nella struttura (da Casale Litta si approda in via Garibaldi ad Azzate), sia nel numero di dipendenti (oggi sono 40).

Merito di una famiglia che ci ha creduto fino in fondo: papà Giovanni Tiziano Giacobbo insieme a mamma Adriana Lomazzi (che si occupa di amministrazione) a Gianni Tiziani, un cugino, a zio Paolo Giacobbo e al di lui figlio Diego Giacobbo ma, soprattutto, ai due figli di Giovanni Tiziano: Marco (in azienda dal 1997) e Fabio Giacobbo (in plancia dal 1994), il cui motto oggi è: incorniciamo il tuo mondo dal 1981.

D’altronde sono i serramenti e non solo loro ad essere diventati il tratto distintivo della Finazzi Serramenti, che nel 2016 ha aperto uno showroom in via Valle Olona 36, a Busto Arsizio, che si è andato ad affiancare a quello di Azzate, oggi in fase di rilancio in una nuova e più ampia location.

«Si investe per crescere» dice Fabio Giacobbo, tenendo sempre fede alle parole chiave che papà Giovanni Tiziano ha impresso nella pietra: qualità e servizio.

Finazzi Serramenti

MAI FERMI, NEPPURE DURANTE IL LOCKDOWN
«Non abbiamo mai avuto rivenditori perché spesso cercano più il prezzo della qualità, e questo non rientra nella nostra filosofia: noi ci siamo organizzati per servire il cliente prima, durante e dopo la vendita». E in effetti la filosofia ha premiato al punto da non far mai mancare il lavoro. Non era mancato neppure nel periodo del lockdown della primavera 2020 quando i preventivi si facevano da casa e mamma Adriana andava in azienda a pagare i fornitori. Tutto puntuale, tutto come si conviene, anche nei momenti di difficoltà. E oggi la macchina fila con i motori a tutta forza in vista del 16 luglio quando la festa, secondo le modalità concesse dalle normative anti-Covid, si farà. Magari anche allestendo una mostra che ripercorra la storia dell’azienda. Idee ancora da concretizzare ma idee, quelle che non mancano mai alla Finazzi Serramenti, guidata da papà, «the big boss» come lo chiamano in azienda perché, pur essendo il meno giovanotto, è ancora quello che trascina tutti i quaranta dipendenti, che di anni ne hanno in media tra 20 e 30 (e, comunque, non vanno oltre i 50).

«Oggi – ci aiuta a ricostruire Fabio – la Finazzi Serramenti è un’azienda attiva, che reinveste i propri utili, pensa al futuro e ai dipendenti». Già, perché un ambiente sereno non è cosa da poco quando c’è da correre, fare straordinari, dare il massimo per portare a casa anche i lavori più complessi, quelli che per molti sono più un peso che una soddisfazione. «Ma noi ci proviamo sempre e ci riusciamo grazie al gruppo, alla passione e alle competenze, al clima positivo che abbiamo costruito». Ne è un esempio la grigliata estiva (dalle sette a mezzanotte, dj compreso) che è stata, negli anni pre-Covid, un’abitudine “di famiglia allargata” alla quale non rinunciare per nulla al mondo.

Per questo la Finazzi Serramenti oggi ha il “segno +” alla voce fatturato (+ 55% nei primi quattro mesi dell’anno 2021 rispetto al 2019) e, addirittura, nell’anno Covid le perdite si sono assestate al 3% a dispetto del mese e sette giorni di chiusura forzata. Una specie di miracolo, che Fabio spiega con la riscoperta della casa spinta dalla reclusione forzata e dai risparmi su voci di spesa voluttuarie.

IMG 1658

IL TRAINO (E LE CARTE) DEL SUPERBONUS
A fare la sua parte è stato anche il superbonus 110%, che ha imposto carte su carte, preventivi su preventivi, ma oggi inizia a tradursi in lavori (parecchi) da mettere in cantiere. «Collaboriamo con imprese di costruzione, con studi e, adesso, con una banca con la quale abbiamo fatto un accordo per rendere più rapida la cessione del credito». Risultato, si lavora eccome, senza fermarsi. «Papà ha sempre detto che noi non vendiamo un serramento ma un servizio, e credo sia questo approccio a fare la differenza con clienti che oggi, con internet, sono più preparati e determinati, esigenti, oculati e pignoli. Ma è giusto che sia così, è uno stimolo per noi a fare meglio, a raggiungere nuovi obiettivi» sia nel campo dei serramenti, appunto, che delle schermature solari, delle tapparelle, dei frangisole, delle zanzariere, delle porte di ingresso, delle persiane e delle chiusure garage.

Finazzi Serramenti

L'AUMENTO DELLE MATERIE PRIME
Tutto in discesa? Fino a un certo punto, perché il problema della carenza delle materie prime si sta facendo sentire anche alla Finazzi, non tanto per il Pvc quanto per la difficoltà nel reperire il ferro di rinforzo all’interno dei serramenti: «Se prima arrivava in quattro settimane, ora devi sperare che te lo consegnino in sette e occorre calcolare bene la gestione del magazzino, oltre che i costi, a fronte di un rincaro di circa il 40%». Alla voce rincari vanno aggiunti anche i vetri, saliti di 8 punti percentuali. Ma tant’è, il problema è globale e si spera che rientri.

Fin qui, il presente. E il futuro? Dice Fabio Giacobbo: «Vogliamo crescere portando avanti i concetti di qualità e servizio, e vogliamo farlo gradatamente, perché se la crescita è esponenziale può essere un pericolo per l’azienda». E questo, nessuno lo vuole. Perché la vita di Fabio Giacobbo e della sua famiglia allargata è fatta di finestre. E la finestra è uno sguardo bellissimo sul mondo.

Il mondo Finazzi