Fazzini Srl: il brand “italian style” che nasce dal cuore

Fazzini Srl: il brand “italian style” che nasce dal cuore

Fazzini Srl

fazzini.seller.esp@t-data.it

Due famiglie, due imprese, una storia tutta da raccontare. Nelle parole di Maria Alberta Zibetti Fazzini, CEO della Fazzini Srl, si ritrova tutto il dinamismo di una donna che ha affrontato eventi drammatici (la scomparsa prematura del marito Stefano, nel 1992, quarantaseienne) e vissuto grandi scosse creative. Nella sua voce, i toni sereni si mischiano alle tinte romantiche di chi ha saputo governare un’azienda senza alcuna esperienza se non quella respirata nel ricamificio di famiglia, fondato nel 1905 e al quale si sono rivolti, negli anni, Armani, Valentino e Versace. Ma se di famiglia bisogna parlare, quella di Stefano Fazzini dice tanto altro perché attiva nel tessile per l’abbigliamento dal 1942.

SCELGO CON LA TESTA, MA CIO’ CHE CONTA E’ IL CUORE
Maria Alberta Zibetti Fazzini è una sognatrice che ha saputo realizzare i suoi sogni trasformando l’immaginazione in alcune fra le più belle creazioni del Made in Italy: «Laureata in Lettere, ho insegnato alle Scuole Magistrali per sedici anni – dice -. Poi è accaduto l’inimmaginabile e in quel 1992 ho fatto un salto nel buio con due figli da crescere: Marco aveva diciassette anni (laurea in Filosofia) mentre Paolo nove (è laureato in Economia, proprio come papà Stefano). Ho rischiato tutto da sola, ma sono convinta che se le scelte importanti vanno fatte con la testa, alla fine ciò che conta è il cuore. Non sapevo nulla di Economia e Diritto, ci ho messo entusiasmo e passione, ho usato le mie conoscenze di Storia dell’Arte. Così, le nostre prime stampe in digitale – realizzate alla Stamperia Olonia - riproducono i dipinti più famosi degli Impressionisti. Da allora, tutte le nostre collezioni presentano una narrazione: il rapporto tra l’uomo e la Natura, oppure pietre e pigmenti. Qui non si ragiona in termini di coordinato per la biancheria per la casa, ma di prodotti coordinabili»


IMPRENDITRICE? NON E’ STATO FACILE, MA NEPPURE IMPOSSIBILE
Imprenditrice? «Non è stato facile – racconta ancora Maria Alberta Zibetti Fazzini - ma nemmeno impossibile. Perché ho sempre pensato che ogni impedimento porta giovamento. Per esempio, essere donna dotata di una certa sensibilità è stato più un vantaggio che uno svantaggio. Rispetto, convinzione e tenacia sono sempre stati i miei punti di riferimento».
In tutto questo, però, conta anche l’organizzazione: «Mio marito non ha mai pensato ad un’azienda verticale. Fin dai primi tempi la Fazzini contava al suo interno i processi di ideazione prodotto, taglio e commerciale. All’esterno si concentravano la nobilitazione del tessuto e le confezioni. Una filiera, quella del nostro territorio, che proprio in quegli anni Novanta puntava ad una grande valorizzazione. Questa organizzazione funziona ancora oggi, perché il Made in Italy è un brand di sostanza e in Italia ci sono le migliori tintorie e stamperie. Così ci siamo fatti conoscere in un mondo fatto, soprattutto, da grandi industrie tessili e abbiamo conquistato nuovi clienti come La Rinascente di Milano».

MARCO FAZZINI: ECCO COME L’AZIENDA E’ DIVENTATA UN VERO BRAND
Leader sul mercato italiano nella produzione di biancheria per la casa (letto, bagno, art de la table…), la Fazzini Srl conta trentacinque dipendenti (venti donne e quindici uomini), una rete di 750 punti vendita su tutto il territorio nazionale, la presenza nei Centri commerciali di Arese, Orio Center e Carosello e una piattaforma di e-commerce: fazzinihome.com. La parola passa a Marco, che in azienda dal 2000 segue i mercati italiano ed esteri, l’acquisto dei filati greggi, l’amministrazione e la parte finanziaria. Dopo la laurea, e un Master all’Università Bocconi sulle Pmi, la sua vita – e l’impresa – cambiano: «Dico sempre che c’è un prima e un dopo quel famoso Master». La rivoluzione parte da qui: «La raccolta, l’analisi e l’uso puntuale dei dati per poter scegliere in modo consapevole le nuove strategie aziendali: è così che la Fazzini Srl da fornitrice della Grande distribuzione passa al dettaglio specializzato e alle boutique. Diventiamo un vero brand. Una follia? Lo è stata, perché abbiamo deciso di darci in tutti gli aspetti la fisionomia di un brand di alto profilo in un momento in cui il mercato già abbondava di brand noti», racconta Marco Fazzini.

LE TRE SFIDE ALLA BASE DEL SUCCESSO
Tre sono le sfide lanciate dal giovane sulle quali si lavora successo dopo successo: «Credersi un marchio, aprire alcuni negozi monomarca - a partire dal flagship store di Milano nello storico quartiere di Brera (con format ideato da uno studio di architettura, oggi se ne contano tredici in tutta Italia, dieci in gestione e due in franchising, nei principali Centri commerciali) - e rafforzare le vendite all’estero. Un obiettivo non facile perché «le misure della biancheria sono diverse da Paese a Paese, ma tutte le nostre collezioni seguono le tendenze moda e ci concentreremo sulle realtà più ricettive. Negli Stati Uniti abbiamo aperto una Fazzini Corporation ed una piattaforma di presa ordini», chiude Marco. Ad oggi, però, l’azienda lavora bene con la Svizzera (sta cercando di entrare nei negozi al dettaglio) e con la Germania. Inoltre, è presente nelle boutique di Hong Kong e Taiwan.

PAOLO FAZZINI: ESPERIENZE DI LIFESTYLE SOSTENIBILI PER SCELTA
Paolo Fazzini entra in azienda cinque anni dopo il fratello e, una volta laureato, segue un Master alla Bocconi in Marketing e Comunicazione. Partiamo dal lifestyle: «Colori, ricami, abbinamenti e dettagli di design sono la nostra firma, ma a questi mancava il profumo: da qui l’idea di realizzare una collezione di fragranze per la casa create con la collaborazione di Hangar Design Group, che nel 2018 si è aggiudicata il Premio internazionale del design “IF Design Award”. La sostenibilità? E’ direttamente legata alla durabilità del prodotto». Risale al 2008 il marchio Ecolabel, che Fazzini applica a tutte le sue collezioni - «ce l’ha indicata Esselunga, nostro primo cliente per la biancheria per la casa», racconta Paolo – diventando l’unica azienda tessile in Italia a vantare l’etichetta europea. Ancora il giovane: «Ecolabel attesta che il prodotto ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita, garantisce l’assenza di elementi tossici e certifica anche il rispetto delle norme etiche. Tutta la nostra filiera – confezionisti, tintori e stampisti – rappresentano la massima specializzazione nei loro settori e sono conformi agli obblighi di legge».

CONTAMINATION FREE E CARTA CERTIFICATA, MA ANCHE RICICLO E RISPARMIO ENERGETICO
La Fazzini Srl, però, non si ferma qui. Ancora Paolo: «La Metro ci aveva richiesto la certificazione BRC (Brand Reputation Compliance) anche se destinata al solo Food: di questa abbiamo mantenuto i Protocolli. I nostri imballi sono ridotti nel volume, nella composizione e sono realizzati con carta certificata IFC e plastica Ftalati-Free; tutto il cotone utilizzato è “contamination Free” (come Fazzini controlliamo che vengano rispettate anche condizioni di lavoro socialmente responsabili) e poi c’è il lino, materia prima sostenibile in natura. Gli scarti prodotti vengono venduti per poter essere riciclati».
Anche l’attenzione sul fronte del risparmio energetico è alta: nel 2016, l’azienda sostituisce l’intero sistema di illuminazione con Led A+ riducendo del 50% il consumo annuale di energia, un anno dopo viene rinnovata la centrale termica per ridurre le emissioni di CO2, mentre nel 2022 è stato installato un nuovo impianto fotovoltaico.

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