Tecnoblow 95 Srl
info@tb95.it
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«Tutti i nostri articoli sono prodotti in materiale atossico e interamente riciclabile»: Roberto Casella, titolare della Tecnoblow 95 Srl, lo sottolinea con voce ferma. Ma è sul concetto di sostenibilità, che nel settore della plastica vuol dire prima di tutto riciclo, che l’imprenditore mette un punto fermo: «Nel 2019 si è dato il via ad una lotta indiscriminata nei confronti di tutti i prodotti in plastica: da una parte l’Unione europea con direttive volte a contenere l’inquinamento da polimeri, e dall’altro i consumatori. Che, però, non sempre sono così attenti a sposare la cultura dei materiali alternativi». Ma le imprese, “sotto attacco”, si stanno adeguando al cambiamento. Come hanno sempre fatto. Un cambiamento, come racconta l’inchiesta di Imprese e Territorio sul futuro del comparto della plastica, che sarà lento ma mirato. Perché, in fondo, essere sostenibili o meno non potrà più essere una scelta. Anzi, la sostenibilità - in linea con i nuovi principi ESG - diventerà una garanzia di affidabilità per tutte le imprese. Grosse o piccole, non farà alcuna differenza.
MATERIALE RICICLATO? LE PMI NON SE LO POSSONO PERMETTERE
Ma Roberto Casella qualche riflessione la fa: «Oggi si parla sempre più spesso di materiali alternativi, ma non tutti se li possono permettere. Anzi, la maggior parte delle piccole e medie imprese non è in grado di arrivarci se non per piccoli quantitativi. Alla Tecnoblow 95 produciamo oggetti con polimeri che devono essere certificati per il contatto con gli alimenti. E le nostre palline, che hanno scopo ludico perché utilizzate nei Parchi giochi, sono addirittura certificate dall’Istituto Nazionale del Giocattolo. Ma ottenerlo non è così facile perché, dopo anni e anni di ricerca, mi sono accorto che la fornitura di questo materiale va, in prima battuta, alle grosse aziende. Così, se alcuni clienti si fanno carico dell’acquisto del materiale riciclato, altri non lo richiedono perché costa quasi il doppio rispetto alla materia non riciclata. Infine, le code di attesa per poter avere questi polimeri è lunghissima: a volte si supera l’anno. Un ultimo problema: alcuni clienti chiedono alle piccole imprese un servizio stile Amazon (tutto e subito), ma assicurarlo è quasi impossibile».
COSTI TROPPO ALTI: DIFFICILE FARE PREVISIONI
Fondata nel 1995 sulle basi di un’azienda produttrice di stampi per materie plastiche nata dall’esperienza di Mario Casella, padre di Roberto, e soci, la Tecnoblow 95 mette in pratica le conoscenze sulle tecniche di estrusione e soffiaggio accumulate dai soci in oltre 40 anni di lavoro. Nei primi anni si occupa prevalentemente di produrre per conto terzi; in seguito, la gamma dei prodotti viene ampliata con l’inserimento di articoli di propria creazione. Ancora il titolare: «Negli anni abbiamo assistito ad una crescita costante, ma negli ultimi tempi abbiamo dovuto affrontare una vera inversione di tendenza. Il cambiamento repentino dato da un’economia sempre più competitiva ha portato l’azienda ad una drastica riduzione del lavoro conto terzi, che per noi rappresenta il 50% del fatturato. Perché? I passaggi per la realizzazione di un prodotto – dalla progettazione alla sua immissione sul mercato – in Italia sono troppi e fanno aumentare i costi. Così, oggi molte aziende preferiscono portare i processi produttivi al loro interno: di mese in mese, le commesse sono diminuite». La quotazione delle materie prime, e il rialzo dei costi energetici, ha «fatto il resto: da febbraio a marzo 2021, le prime sono passate da 1 euro e 20 centesimi al chilo a 2 euro e 40 centesimi. Mentre l’energia elettrica, alla Tecnoblow 95, ha causato un rincaro di 25mila euro: il 20% del fatturato». Ancora: «Una grossa azienda acquista un bilico di materiale a 1 euro e 50 centesimi al chilo. Un bilico sono 23 tonnellate di materiale plastico: la Tecnoblow 95 ne compra tre bancali al mese, circa 5 tonnellate. Ma se anni fa sapevo quanto fatturato avrei potuto fare in un mese, ora è difficile fare previsioni».
ALLA CONCORRENZA DI CINA ED EUROPA DELL’EST SI AGGIUNGE QUELLA SVIZZERA
Eppure, nonostante le frizioni del mercato e le crisi multiple che hanno rallentato le imprese in questi ultimi anni, questa azienda di Venegono Inferiore sa che l’intuizione, la capacità di inventarsi un percorso sempre nuovo e l’attenzione ai clienti – i prodotti vengono personalizzati con servizi di serigrafia, tampografia e stampa a caldo – è la vera leva per «recuperare quel valore di un Made in Italy (leggi artigianalità) che rischia di perdere mordente», sottolinea il titolare. Nonostante l’andamento altalenante dell’economia, la Tecnoblow 95 scommette su quei prodotti nei quali il suo know how è frutto di quella somma di esperienze tecniche, ma anche umane, che fanno la differenza. Lo sottolinea Roberto Casella, quando parla di «barattoli e pilloliere di varie forme e capacità, certificati con il contatto con gli alimenti secondo le norme vigenti, completi di tappi, sigilli safeguard e sleeve dedicati. Barattoli che vengono usati nella cosmetica, nella farmaceutica, nei prodotti per l’integrazione alimentare e sportiva e, infine, per la cura degli animali domestici. A questi affianchiamo anche la produzione di flaconi. In passato, inoltre, avevamo tentato anche la strada delle borracce prodotte per Decathlon ed Enervit. Ma qui la concorrenza dall’Europa dell’Est e Cina è veramente troppo agguerrita». La Svizzera non è da meno: «Da Venegono Inferiore si raggiunge comodamente il Canton Ticino, dove gli stipendi sono almeno il doppio rispetto a quelli italiani. Così, poco tempo fa un nostro dipendente ha passato il confine».