Technosprings Italia Srl
Technosprings Italia Srl
Una laurea in Scienze Politiche con specializzazione in Diritto Internazionale e Studi Strategici, sottotenente di Vascello della Marina Militare (Ufficiale della Riserva Selezionata), dal 2018 consigliere a Palazzo Chigi per il settore aerospaziale e difesa, ex arbitro di calcio ed ex volovelista e un nonno – Giovanni Mussi – generale di divisione dell’Aeronautica: Stefano Gualandris è un imprenditore camaleontico, irrefrenabile e contagioso. Quando parla della Technosprings Italia Srl, fondata nel 1988 a Gallarate dal papà Romano Gualandris (già direttore del Mollificio di Somma Lombardo), sembra risolvere un gigantesco “cubo di Rubik” nel quale la meccanica si incastra alla perfezione con l’elettronica e l’informatica. E se a dirlo è proprio lui, che l’informatica e l’ingegneria, la meccanica e la metallurgia se le è studiate da autodidatta, potete crederci.
DAGLI OROLOGI ALLA STAZIONE SPAZIALE, LE MOLLE CHE FANNO GIRARE IL MONDO
Così, Stefano Gualandris compone le tante facce del cubo trovando le giuste combinazioni tra le molle (questo è il core business dell’azienda con sede a Besnate) e il mondo: tutto quello che ci fa muovere. E’ questa passione ad affascinarlo fin da ragazzo: «Mi iscrivo all’Università, ma apro da subito una Partita Iva per un’attività di assemblaggio Pc. Papà non mi ha mai forzato ad entrare in azienda, ma il funzionamento dei meccanismi meccanici, il loro muoversi insieme, mi attrae da sempre: ciò che muove un alettone di un aereo, che fa frenare una macchina, che agisce su un impianto antincendio….». E quelle molle che, tra le tante applicazioni nel medicale, automotive, gioielleria, Oil & Gas, macchine per il caffè hanno trovato posto anche sulla Stazione Spaziale Internazionale.
INDUSTRIA 4.0 PER AFFRONTARE LE CRISI
Con Quaranta dipendenti, e una piccola spin-off in territorio svizzero che conta cinque collaboratori, la Technosprings Italia Srl – con Stefano Gualandris ci sono, nel ruolo di soci, il fratello Roberto, la sorella Cristina e la mamma Irene Dell’Oro - ha fatto tesoro delle tante crisi che si sono accavallate in questi ultimi anni: prima la pandemia, poi l’impennata dei costi dell’energia e delle materie prime e, in ultimo, il rallentamento della Germania. Paese con il quale dover fare i conti per chi, come l’azienda di Besnate, scommette da sempre sull’automotive. «Tra incrementi del fatturato, ma in perdita, e il lavoro che diminuiva ma con un margine in aumento – interviene nuovamente Stefano Gualandris - abbiamo puntato su Industria 4.0 per efficientare i processi produttivi e organizzativi e farci trovare preparati nel caso in cui si presentassero altri, eventuali, aumenti».
DAGLI ATTUATORI AI MATERIALI A MEMORIA DI FORMA: FLESSIBILI PER SCELTA
D’altronde, «la flessibilità è nel nostro Dna – aggiunge il co-titolare – e questo non è uno slogan, ma un must operativo che ci contraddistingue dalla nostra fondazione. Produrre molle non è un lavoro facile, ma negli anni offre una professionalità altissima perché ci sono quelle a compressione, a trazione, a torsione e a nastro». Piccole, quasi microscopiche (in proporzione, un’unghia sembra una pista di atterraggio) ma anche gigantesche «realizzate in titanio, inconel, nickel, platino e iridio (questi ultimi due hanno un costo che può arrivare ai 16mila dollari/Kg) dal Giappone, Stati Uniti, Cina e Francia. La Corea del Sud, invece, è uno fra i migliori produttori di filo inox». A queste, si aggiungono gli attuatori e i materiali a memoria di forma: «I primi erano già stati studiati nel 2004 da papà Romano con il Centro Ricerche della Fiat per lo specchietto della Punto. Successivamente, abbiamo sperimentato altri prodotti con il CNR di Lecco. A distinguerci, però, sono anche i dispositivi intelligenti e gli elementi elastici innovativi che recuperano la forma originale per effetto del semplice riscaldamento, oppure possono incamerare grandi deformazioni senza alcun snervamento: si tratta di soluzioni che possono essere integrate nei prodotti dei nostri clienti», spiega Stefano Gualandris.
CON LA CERTIFICAZIONE NADCAP VOLA IL FATTURATO
Entrambi i sistemi sono fondamentali nell’ambito spaziale, aeronautico e difesa. Non un semplice lavoro, ma una devozione che Gualandris svela con abbondanza di modellini disposti nel suo ufficio: razzi, navicelle, jet. Tutto punta verso il cielo. Un mare nel quale si vola e che risolve le tante sfaccettature di questo imprenditore che, nel 2014, allunga il passo nel reparto della difesa e ottiene un risultato tanto esclusivo quanto impegnativo: «Ci siamo certificati NADCAP, National Aerospace and Defense Contractors Accreditation Program. Un programma che garantisce un approccio settoriale alla valutazione della conformità dei processi speciali che riunisce esperti tecnici del settore e di enti pubblici. L’obiettivo è quello di ottenere un approccio standardizzato al controllo della qualità ed un aumento dell'efficienza degli audit nel settore aerospaziale». La scommessa è risultata vincente: «Nel 2008, l’aerospazio rappresentava l’1,5% del nostro fatturato; oggi, incide per il 14%».
LA FORMAZIONE? SEGUIAMO L’ESEMPIO DELLA MOTOR VALLEY EMILIANA
Un lavoro, quello della Technosprings Italia Srl, che si fa in filiera. Ma, afferma Stefano Gualandris, «non puoi essere il migliore se non ti appoggi alla supply chain migliore. Qui, la formazione conta e tanto: fra dieci anni le imprese chiuderanno non per mancanza di lavoro, ma di lavoratori». La soluzione? «Incentivare i giovani seguendo l’esempio della Motor Valley in Emilia – Romagna, dove si impara direttamente nei reparti produttivi: solo così si preparano i talenti. Ma a fare la differenza sarà sempre più una stretta collaborazione tra scuola e impresa. Perché se la meccanica è sempre quella, a cambiare sono i materiali e l’approccio organizzativo grazie alle tante certificazioni che, ormai, sono sempre più necessarie. E questo richiede professionalità di un certo livello: è per questo che noi abbiamo investito in ingegneri dei materiali e delle nanostrutture e in quelli aeronautici».