Za&Bel: le spugne "made in Busto" che coccolano tutta Italia

Za&Bel: le spugne "made in Busto" che coccolano tutta Italia

Za&Bel Srl

gianni.zausio@zaebel.it

La storia di un prodotto è la storia del suo territorio. A due passi da Busto Arsizio, a Sacconago, opera dagli anni Duemila, e in tremila metri quadrati, la Za&Bel Srl. Una fra le poche aziende specializzate nella produzione di spugne. Solo queste. Servano per accappatoi, teli o asciugamani.
Il tessile, nella Piccola Machester, come da sempre è definita Busto Arsizio, è un comparto in evoluzione nonostante le crisi e gli arresti forzati. Tra gli anni Settanta e Ottanta, gli spugnifici erano circa quindici. Oggi si contano sulle dita di una mano. Le ragioni di questa selezione riportano, come raccontano sempre più spesso gli imprenditori del comparto, alla concorrenza spietata del Far East, dove la manodopera a basso costo rompe gli equilibri del mercato. Nel frullatore dell’economia italiana, la tassazione sul lavoro è da sempre una spina nel fianco dell’imprenditoria.
 


DA GREGGISTA A IMPRENDITORE DEL LUXURY
Lo sa bene Giovanni Zausio, perito tessile di cinquantotto anni che, con i fratelli Pietro (amministrazione) e Roberto (produzione e logistica), è a capo di un’impresa fondata nel 1977 da papà Antonio. All’età di diciannove anni, Giovanni si ritrova in azienda lavorando dalle 6 del mattino alle 21: conto terzista con due collaboratrici e, fino agli anni Novanta, greggista. Tesse solo il cotone, lo toglie dal telaio e lo consegna. Le crisi economiche degli anni Novanta fanno scattare in lui una capacità di reazione che lo ha portato, grazie anche all’impegno e alla collaborazione dei due fratelli, fino ad oggi: “Scomparsi gli ordini dei clienti decidiamo di affacciarmi sul mercato”. Lo fa bene e con la mira di un cecchino. Grazie a questo, negli ultimi quarant’anni la Za&Bel ha conservato la sua competitività: intercettare e soddisfare i clienti di alta gamma nei settori alberghiero (compresi i centri benessere), lavanderia industriale e prodotti promozionali. La spugna entra nel mondo del luxury.

IL NOSTRO PUNTO DI FORZA: IL PROBLEM SOLVING
Ma non è stato facile perché, come dice Giovanni Zausio “ogni anno, prima della pandemia, macinavo circa 60mila chilometri girando l’Italia: dalla Lombardia alla Toscana, dall’Emilia alle Marche e dalla Puglia alla Campania”. Con un campionario nel quale sono raccolte le più diverse lavorazioni che la Za&Bel è in grado di offrire alla sua clientela. Ma c’è di più, “perché quello che non si trova qui, lo realizziamo ugualmente. Il nostro punto di forza è il problem solving: se vuoi una lavorazione, un ricamo o un colore specifico facciamo di tutto per arrivare al risultato che piace e che dà soddisfazione tanto al cliente quanto ai suoi clienti”. Perché il servizio è “chiavi in mano”: la spugna viene tessuta, tinta esternamente, poi fa ritorno alla Za&Bel dove, passato il controllo qualità a campione (“ma se troviamo anche un solo piccolo difetto su un capo, li si passa tutti uno ad uno”, dice l’imprenditore) viene etichettata, inscatolata e spedita.

LE CERTIFICAZIONI A TUTELA DEL CLIENTE
La spugna nasce da procedimenti complessi: cento per cento cotone che, sui telai, viene lavorato intrecciando trama e ordito e quel terzo elemento che, della spugna, è la caratteristica principale, cioè il riccio. Spugna Ratiere o Jacquard di tutte le misure, prodotta con materia prima biologica e in linea con le certificazioni di qualità rilasciate dai Laboratori Johnson Diversey Lab di Utrecht, in Olanda. Ma anche secondo i criteri dello Standard 100 Oeko-Tex, un sistema di controllo delle sostanze chimiche che garantisce una sicurezza di prodotti elevata ed efficace dal punto di vista del consumatore.

L’IMPRESA CHE METTE D’ACCORDO VELOCITA’ E QUALITA’
Nell’ultimo anno e mezzo, la richiesta di prodotti in spugna (asciugamani, teli e accappatoi) è aumentata: il picco della produzione si raggiunge dal mese di gennaio e fino a giugno-luglio. Alla Za&Bel scendono dai telai tra i 20 e i 30mila chilogrammi al mese di spugna e si soddisfano anche le richieste per piccole partite. In trenta giorni l’ordine arriva al cliente. La velocità, nell’azienda di Sacconago, si accorda sempre con la cura del particolare: la scelta del filo, la lavorazione, la leggibilità del logo e la care label, l’etichetta fornita di pittogrammi che indicano metodo di lavaggio, asciugatura, pulitura e stiratura del prodotto. Ma un inciso è doveroso: “La spugna italiana, rispetto a quella prodotta all’estero, non ha eguali: dura molto di più”.

Za&Bel: le spugne "made in Busto" che coccolano tutta Italia