Varese viaggia a trazione sostenibile

L’analisi di The European House – Ambrosetti per Confartigianato Varese certifica che le potenzialità per il territorio ci sono, nell’ambito di un’area più vasta che va da Milano a Torino

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Perché proprio Varese al centro dell’hub della mobilità avanzata delineato da The European House -Ambrosetti?

Già oggi Varese ha un posizionamento significativo nella filiera automobilistica lombarda, anche in termini di flussi di export: circa 250 milioni di euro nel 2019, il 4,4% del dato complessivo regionale, con un trend di crescita sul segmento autoveicoli (più 7,2%) e di leggera flessione nei segmenti carrozzerie (- 1,1%) e parti e accessori per l’automotive (- 6,5%), e un tasso annuo di crescita composto, tra il 2009 e il 2019 dello 0,5% per il settore.

Attualmente, questa l’analisi di The European House - Ambrosetti a partire dai dati 2019, Varese è la terza Provincia italiana, e la prima lombarda, per numero di autoveicoli elettrici e ibridi in rapporto alla popolazione: 12,59 ogni mille abitanti, solo Torino e Bologna hanno numeri più alti. Sono 11.241 i mezzi elettrici e ibridi immatricolati in provincia di Varese (dato 2019), il 10,7% dei 104.706 in Lombardia. Varese è la quarta provincia in Italia per incidenza dei mezzi elettrici e ibridi sul parco circolante provinciale (14,9 ogni mille autoveicoli), dopo Torino, Milano e Bologna, e davanti a Como, Monza Brianza e Roma. In entrambe le statistiche, Varese risulta essere in assoluto la prima provincia non metropolitana in termini di presenza di veicoli elettrici e ibridi, un dato significativo se si considera che il ricorso alle auto elettriche e ibride si è sviluppato soprattutto per un uso di tipo urbano.

Ecco perché, a partire da queste considerazioni e dalla tendenza generale della filiera dell’automotive a guardare alle alternative alla combustione tradizionale, il think tank ipotizza la realizzazione di un hub della mobilità avanzata nella provincia di Varese, territorio che viene individuato come «il fulcro di una rete di imprese distribuite nelle aree limitrofe» in grado di intercettare «un bacino di utenza più ampio, su scala sovra provinciale». In quest’ottica, «la filiera estesa della mobilità avanzata ricostruita da The European House - Ambrosetti per la prima volta», un cluster di duemila aziende appartenenti a 5 macro-settori nel territorio di a Varese e delle sei Province limitrofe (Milano, Como, Monza Brianza, Lecco, Verbano-Cusio-Ossola e Novara), diventa il «punto di partenza» di questa ipotesi di lavoro. Un’area di riferimento in cui Varese risulta la seconda Provincia, dopo Milano, per numero di imprese potenzialmente coinvolgibili nella mobilità avanzata (206) e la terza Provincia, dopo Milano e Monza Brianza, per fatturato (2,5 miliardi) e occupati (oltre 6000 addetti). A mostrarne le potenzialità sono, da un lato, il fatto che, su un fatturato complessivo del cluster lombardo-piemontese pari a circa 44 miliardi di euro, la quota già oggi direttamente imputabile alla mobilità avanzata ammonta ad oltre 2 miliardi di euro, e dall’altro il fatto che il cluster «coinvolge tutte le attività da monte a valle, con una forte componente manifatturiera». All’interno della filiera della mobilità avanzata nella provincia di Varese, in particolare, il macro-settore della rete infrastrutturale e dei combustibili alternativi ha un’incidenza significativa rispetto al cluster nel suo complesso, nonostante la riduzione registrata rispetto al 2014. E negli ultimi 5 anni, il fatturato generato delle imprese attivabili nella mobilità avanzata a Varese nei macro settori della manifattura, dell’utilizzo e post-vendita e della rete infrastrutturale e dei carburanti alternativi è cresciuto più che nelle altre Province. Inoltre, nella Manifattura, Varese mostra una specializzazione nei segmenti dei sistemi elettrici (44,2% di fatturato contro il 25% medio del cluster) e delle carrozzerie (36,3% contro 14,9%) riscontrabile sia nella ripartizione del fatturato che degli occupati (quasi l’80% nel complesso dei due segmenti contro il 44% della media del cluster). Tutti fattori che rendono il territorio del Varesotto un candidato ideale per guidare la sfida che disegna The European House - Ambrosetti.

Una sfida che guarda ad un futuro incerto: perché, secondo lo studio, il 70% delle imprese del cluster sono «a rischio uscita dal mercato o con attività non prevalenti nella mobilità avanzata», considerando le tendenze di sviluppo del settore automotive verso la mobilità avanzata, che rappresenta attualmente attività prevalente solo per il 3% delle imprese. Varese, da questo punto di vista, è la provincia con la maggior quota di fatturato generato da imprese con attività in produzioni «neutrali» (l’88%), quindi né a rischio uscita né con attività non prevalenti (o prevalenti) nella mobilità avanzata. Un altro elemento che rafforza l’idea che la provincia di Varese possa fare da traino su questo fronte. Un «auspicio», sottolinea lo studio di The European House – Ambrosetti, «emerso dalla attività di ascolto degli stakeholder»: quello per cui Varese «si specializzi nella mobilità del futuro diventando un territorio abilitante per un grande progetto che veda la Lombardia come la “Silicon Valley” d’Italia per la mobilità connessa, autonoma e green». Ora la partita è aperta.

Varese è la quarta provincia in Italia per incidenza dei mezzi elettrici e ibridi sul parco circolante provinciale

Varese è la terza Provincia italiana, e la prima lombarda, per numero di autoveicoli elettrici e ibridi in rapporto alla popolazione: 12,59 ogni mille abitanti, solo Torino e Bologna hanno numeri più alti. Sono 11.241 i mezzi elettrici e ibridi immatricolati in provincia di Varese (dato 2019), il 10,7% dei 104.706 in Lombardia. 

Varese è la quarta provincia in Italia per incidenza dei mezzi elettrici e ibridi sul parco circolante provinciale (14,9 ogni mille autoveicoli), dopo Torino, Milano e Bologna, e davanti a Como, Monza Brianza e Roma. In entrambe le statistiche, Varese risulta essere in assoluto la prima provincia non metropolitana in termini di presenza di veicoli elettrici e ibridi, un dato significativo se si considera che il ricorso alle auto elettriche e ibride si è sviluppato soprattutto per un uso di tipo urbano.