Energia+ambiente=sicurezza. Viaggio nel cuore del futuro

Energia+ambiente=sicurezza. Viaggio nel cuore del futuro

Settori che si incontrano nella ricerca fino alla produzione, portano a risultati in crescendo sulla mobilità avanzata: un esempio è il confronto tra automotive e aerospazio

Il professor Giovanni Belingardi del Politecnico di Torino racconta una sfida sempre più avvincente: «Siamo attivi da moltissimi anni sul tema dell’evoluzione dei veicoli e abbiamo di recente avviato il Centro interdipartimentale Cars (Center automotive research and sustainable mobility), unendo due direzioni: i veicoli (auto ma non solo) e il fatto che le soluzioni debbano evolvere verso la sostenibilità».

Energia e ambiente i due temi cruciali, assieme alla riduzione degli incidenti stradali.

«Ben prima che avvenisse la tragedia della pandemia – continua il docente – si stava preparando questo vero salto tecnologico degli autoveicoli. Da una parte il discorso del veicolo ibrido, che progressivamente si sposta sull’elettrico. Dall’altra quello connesso, con la rete che riceve e scambia informazioni con le infrastrutture e con gli altri veicoli per migliorare le sue prestazioni. Ma anche l’utilizzo, quindi a favore delle persone. Una delle cose estremamente importanti è che le modifiche che sviluppiamo devono essere userfriendly, cioè rendere un servizio migliore all’utente».

Per il veicolo ibrido ci sono tantissimi vantaggi e pochi svantaggi, visto che garantisce una riduzione significativa dei consumi e delle emissioni di CO2. Un passo importante nella lotta all’inquinamento, senza dimenticare le altre fonti, dalle fabbriche al riscaldamento. Più delicato l’aspetto dell’autonomia nel veicolo elettrico, sottolinea il professore: «Le batterie, a parte costo e peso, hanno una capacità ancora limitata e le operazioni di ricarica soprattutto durano qualche ora, non i pochi minuti di un rifornimento di benzina, per cui questo veicolo è pronto ma da concepire come “metropolitano”. Una delle cose che stiamo sviluppando è l’utilizzo di materiali alternativi, anziché costruire auto di acciaio come tradizione: materiali compositi che si usano per gli elicotteri. C’è un progressivo travaso di tecnologie, informazione, modalità di progettazione dal mondo aeronautica a quello degli autoveicoli». Aspetto che si può constatare anche nelle applicazioni di sicurezza sulla guida.

I progressi sono continui. Un segnale importante lo scorso ottobre è venuto da un team di ricercatori, i dottorandi Pier Giuseppe Anselma di Dimeas, Claudio Maino e Alessia Musa di Denerg ha ottenuto il primo posto nella categoria "Road transport" per la competizione Young Researcher del Contest Europeo Travisions 2020, rivolta ai ricercatori in ambito trasporti e mobilità.

Questo progetto mira a ridurre il consumo di carburante e le emissioni di gas di scarico dei veicoli ibridi elettrici (Hev) implementando un sistema di gestione dell'energia in tempo reale che si sa adeguare in modo ottimale allo stile di guida dell'utente. Così “Theo” - Tailored Hybrid Emission Optimizer - è un sistema intelligente per la gestione dell'energia per veicoli ibridi elettrici mild, full o plug-in, implementato per massimizzare le prestazioni di risparmio di carburante in base al conducente specifico.

Un algoritmo avanzato apprende il comportamento di guida di ogni utente per adattarvi la strategia di controllo del gruppo propulsore elettrificato: potrebbe essere vantaggioso sia per le case automobilistiche sia per i consumatori.

Il progetto è stato sviluppato con la supervisione di diversi docenti, tra i quali proprio Giovanni Belingardi che commenta: «Sono orgoglioso di questo premio, perché è stato frutto di una collaborazione tra giovanissimi all’inizio della loro carriera di ricercatori in settori disciplinari diversi. E diverse competenze hanno messo insieme, con risultati molto belli e concreti, perché lo studio ha portato a un brevetto».