Prospettive economiche per il 2025: tra rischi globali e strategie per le imprese

Prospettive economiche per il 2025: tra rischi globali e strategie per le imprese

Il 2025 si apre con una serie di sfide che richiedono alle imprese italiane un cambio di passo. La fragilità della domanda estera, le tensioni geopolitiche e l’incertezza sui mercati finanziari rendono il contesto più complesso, ma allo stesso tempo offrono opportunità per chi saprà anticipare il cambiamento. I principali mercati di riferimento per il Made in Italy – Germania, Francia e Stati Uniti – stanno attraversando fasi diverse: la crescita americana accelera, mentre l’Europa continentale rallenta. Le previsioni di gennaio 2025 del Fondo Monetario Internazionale indicano un calo della crescita per Francia (-0,3 punti) e Germania (-0,5 punti), mentre gli Stati Uniti segnano un miglioramento (+0,5 punti), confermando un progressivo decoupling tra le due sponde dell’Atlantico.

EXPORT ITALIANO SOTTO PRESSIONE

Il calo della domanda in Germania e Francia sta già lasciando il segno sulle esportazioni italiane: -2,3% in Francia e -5,1% in Germania nel 2024, con una perdita di 15 milioni di euro al giorno. Il rallentamento dell’industria manifatturiera tedesca (-2,7%) e le difficoltà politiche in Francia complicano le prospettive per il 2025. Negli Stati Uniti, il rischio di dazi aggiuntivi tra il 10% e il 20% potrebbe ridurre le vendite italiane tra il -4,3% e il -16,8%. Se a questo si aggiungono le tensioni sui flussi di gas naturale liquefatto, diventa evidente come l’export italiano abbia bisogno di nuove strategie per consolidarsi e diversificarsi.

DOMANDA INTERNE E MERCATO DEL LAVORO 

L’economia italiana mostra una certa resilienza, con un PIL atteso in crescita dell’1,0% nel 2025, in leggero miglioramento rispetto al +0,7% del 2024. La manovra di bilancio sostiene i consumi delle famiglie e il mercato del lavoro continua a crescere (+0,5% delle ore lavorate), ma resta l’ostacolo della carenza di manodopera qualificata. Oggi, il 49,4% delle imprese ha difficoltà nel reperire personale specializzato, con punte del 66,9% nel comparto manifatturiero. Questo pone un tema chiave per la competitività: senza investimenti nella formazione e nel miglioramento delle competenze, sarà difficile sostenere la ripresa.

ENERGIA E COSTO DEL CREDITO: LA DOPPIA SFIDA DELLA COMPETITIVITA'

Il costo dell’energia e il costo del denaro restano due elementi critici. A gennaio 2025, il prezzo del gas è aumentato del 79,7% rispetto ai minimi del 2024, mentre il costo dell’energia elettrica è salito del 64,8%. La riduzione dei tassi da parte della BCE (-25 punti base) non è sufficiente a invertire la rotta: il costo del credito per le imprese resta al 4,64%, ancora troppo alto per stimolare nuovi investimenti su larga scala.

INVESTIMENTI E TRANSIZIONE INDUSTRIALE: IL MOMENTO DI ACCELERARE

Gli investimenti in beni strumentali sono previsti in ripresa nel 2025 (+2,7%), ma meno del previsto. Dopo anni di crescita, il settore delle costruzioni subirà una battuta d’arresto (-3,3%), segnale che l’effetto traino del PNRR sta rallentando. La capacità di attrarre risorse, innovare i processi produttivi e migliorare la produttività sarà decisiva per affrontare la sfida della competitività.

COSA DEVONO FARE LE IMPRESE?

Di fronte a questo scenario, le imprese devono rafforzare le proprie strategie per consolidare il loro posizionamento:

  1. Diversificare i mercati, riducendo la dipendenza da Germania, Francia e Stati Uniti e puntando su Asia e Medio Oriente.
  2. Investire in automazione e digitalizzazione, per compensare la carenza di manodopera e migliorare l’efficienza produttiva.
  3. Puntare su efficienza energetica e fonti rinnovabili, riducendo l’impatto dell’instabilità dei prezzi energetici.
  4. Adattarsi rapidamente ai cambiamenti normativi e commerciali, per anticipare i rischi e cogliere nuove opportunità.
  5. Sfruttare le risorse del PNRR, accelerando i processi di investimento e innovazione.

Il 2025 sarà un anno di sfide, ma anche di opportunità per chi saprà adattarsi con rapidità e visione strategica. Le imprese italiane hanno dimostrato più volte di saper affrontare momenti di crisi: oggi è il momento di trasformare le difficoltà in un nuovo slancio per la crescita.