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Credito, investimenti ed export: se non ora, quando? Ma attenti alle imprese "zombie

Credito, investimenti ed export: se non ora, quando? Ma attenti alle imprese "zombie

#Rassegnastampa

LA NOSTRA DIRETTA – “IMPRESE E CREDITO: LA PRUDENZA E’ UN VALORE PER IL BUSINESS?”
“Imprese e credito: la prudenza è un valore per il business?”. Ne parliamo domani, giovedì 4 marzo alle ore 15, in diretta sui canali Facebook e Youtube di Confartigianato Varese. Le domande da sottoporre a Rossella Locatelli, professoressa al Dipartimento di Economia dell’Università dell’Insubria e ospite dell’evento, si possono inviare a team.comunicazione@asarva.org. L’incontro, dedicato al blocco degli investimenti da parte delle imprese e alla grande riserva di liquidità giacente sui conti correnti, si aprirà con una provocazione: «Questo è il momento di osare e sposare il cambiamento: prima lo capiranno le imprese e meglio sarà».

I NUOVI RISCHI PER L’EXPORT MADE IN ITALY
Durante la pandemia, uno fra i rischi maggiori per le imprese che esportano è il credito: in sostanza, la controparte estera non onora i debiti e il problema peggiora in 120 casi su 194. Un rischio che, si legge sul Corriere della Sera, «l’India aumenta di 8 punti salendo così a 65 in una scala da zero a 100. Il Regno Unito sale a 34, il Brasile a 57, il Giappone a 24 e la Germania a 14. La Russia è a 62». In peggioramento i mercati dell’India e dell’America Latina; restano stabili Cina e Usa; in fase di riavvio ci sono Giappone, Australia, Senegal, Kenya e Germania. La ripartenza? Nel solco della sostenibilità: cambiamento climatico, benessere sociale e transizione energetica.

NON TUTTE LE IMPRESE “ZOMBIE” SONO UGUALI
La definizione di “imprese zombie” non è nuova, ma cosa si intende con questo termine? Il quotidiano Domani cerca di fare chiarezza: si definiscono così le imprese che sono nate o che hanno aumentato l’occupazione in periodo pandemico solo per beneficiare dei sussidi; le imprese che, opportunisticamente, hanno scaricato sulla collettività il costo del lavoro ricorrendo allo smart working ma facendo risultare in Cig i lavoratori; le imprese in fase di chiusura prima della crisi che non hanno prospettive future e che sopravvivono grazie alla Cig e ai ristori. «Nei primi due casi – si legge sul quotidiano – si tratta di comportamenti chiaramente truffaldini. La terza questione, invece, è la più complessa».

I SINDACI DELLA VALCERESIO: ALLEANZE PER TAGLIARE I COSTI
Sogno e realtà per i Comuni della Valceresio. A lanciare il sasso del cambiamento è il sindaco di Induno Olona, Marco Cavallin, che propone «una gestione convenzionata tra più Comuni del trattamento dei rifiuti, una mobilità più sostenibile per tutta la Valceresio e una convenzione per la polizia locale», si legge sulla Prealpina. I primi cittadini di Arcisate, Induno e Bisuschio si dicono d’accordo, anche perché «le convenzioni rappresentano l’unico modo per collaborare e uscire dall’obbligatorietà di gestire alcuni servizi da soli. Insieme, tutto diventa più efficace e meno costoso».

INCENTIVI PER AUTO ELETTRICHE: ESAURITI I FONDI DEL BANDO
Le prenotazioni tramite i venditori/concessionari sono state 3.209: 1.081 per auto a zero emissioni con radiazione di un veicolo più inquinante; 704 per auto ibride; 606 per auto a zero emissioni senza radiazione di un veicolo; 493 per veicoli a benzina; 191 per veicoli a metano/gpl e 54 per auto diesel. Tutte le risorse del bando, pari a 16,2 milioni di euro, sono già state prenotate. Ancora disponibili invece le risorse per l'acquisto di motoveicoli e ciclomotori non inquinanti. Si legge su Varesenews che «Regione Lombardia, nei prossimi giorni, valuterà se sussistono le condizioni di poter integrare il bando con ulteriori risorse».