BONUS EDILIZI SOSPETTI: ARRIVANO LO STOP DI 30 GIORNI E I PREZZARI
Per frenare le frodi (ad oggi già superiori agli 800 milioni di euro) legate allo sconto in fattura e alla cessione del credito nei bonus edilizi, il governo ha lavorato ad alcune misure d’urgenza contenute in un nuovo decreto legge. Il decreto controlli “guarda con particolare attenzione ai bonus ristrutturazioni, facciate e sismabonus per i quali non esiste alcun obbligo di certificazione. Ecco perché per queste agevolazioni e per il Superbonus – scrive il Sole 24 Ore - la cessione del credito e lo sconto in fattura saranno accompagnati dal visto di conformità se il contribuente decide di utilizzare i bonus edilizi in detrazione nelle dichiarazioni dei redditi. Obbligo che viene meno se la dichiarazione è presentata direttamente dal contribuente con la precompilata dell’agenzia delle Entrate attraverso Caf e intermediari”. Tra le novità, anche l’arrivo del prezzario - a fissare i valori massimi per alcune categorie di beni sarà il ministero della Transizione Ecologica – e i controlli preventivi da parte del Fisco per contestare possibili violazioni e utilizzi indebiti dei crediti. In caso di profili di rischio elevati, infatti, “può sospendere per 30 giorni l’efficacia delle comunicazioni con cui si possono cedere i bonus edilizi o si possono ottenere sconti in fattura”. Trascorsi i 30 giorni, se i rischi di frode decadono le comunicazioni di cessione dei crediti continuano il loro corso. In caso contrario, le comunicazioni si considerano “non effettuate”. Per gli invii al Fisco sussiste l’obbligo delle segnalazioni di operazioni sospette (Sos) da inviare all’Uif in chiave antiriciclaggio.
SUDOCO: ARRIVA IL PRIMO SI’ ALLO SPORTELLO UNICO DOGANALE
Si legge su Italia Oggi che “si avvicina lo sportello unico doganale e di controlli (Sudoco) in attuazione del Pnrr. L’obiettivo è di ridurre i tempi di sdoganamento, migliorare la qualità dei controlli e ridimensionare i costi per gli operatori attraverso il coordinamento telematico, tra le diverse amministrazioni interessate, di tutti i procedimenti all’import e all’export”. In particolare, ci si riferisce alla trasmissione delle informazioni da parte degli operatori una sola volta, attraverso un’unica interfaccia (il portale è istituito presso l’Agenzia delle dogane) e all’esecuzione contemporanea dei controlli nello stesso luogo. In pratica, si prevede che l’operatore “trasmetta i dati soltanto alla Dogana e che questa, poi, proceda allo scambio automatico con le altre autorità pubbliche interessate ai controlli sulla merce”. Principio già definito dal Trade facilitation Agreement del Wto e, a livello europeo, dal codice doganale del 2016.
ISTAT: SCARSEGGIA LA MANODOPERA
La congiuntura è positiva, ma deve ancora fare i conti con “la difficoltà crescente delle imprese
a trovare la manodopera”, scrive il Sole 24 Ore. Al centro del ciclone ci sono, soprattutto, le aziende del manifatturiero: nel terzo trimestre, la scarsità di lavoratori “sale tra gli ostacoli alla produzione e raggiunge quota 5,3 dal 3,6 del secondo trimestre. L’indice era a quota 1,4 nel primo trimestre”. La logistica ha difficoltà a trovare autisti (ma nel prossimo biennio il fabbisogno sarà di 17mila professionisti), il trasporto di persone con autobus ne chiede 5mila, l’edilizia ha bisogno di operatori specializzati. L’ultima fotografia scattata da Excelsior dice che “tra ottobre e dicembre le imprese faranno un milione e 361.480 assunzioni, ma le difficoltà di reperimento, ormai, hanno raggiunto il 36% dei profili richiesti, soprattutto per le discipline tecnico-scientifiche. L’ultimo indice Meos di Manpower, invece, parlava del 43% di datori di lavori intenzionati a fare assunzioni in diversi settori: horeca, commercio, costruzioni, manifattura in generale”. In Italia il talent shortage (la carenza di talenti) si attesta al 76%.
L’E-COMMERCE TRAINA LE PARTITE IVA
Scrive Italia Oggi che “le partite Iva sono in crescita del 180% grazie al commercio online dei soggetti non residenti nel terzo trimestre 2021. Le partite Iva, tra luglio e settembre di quest’anno, si attestano a 107.024. Numeri in crescita dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”. E’ il commercio, però, a registrare il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 25,1% del totale. In calo le società di persone (-8,2%), le società di capitali (-5,9%) e le persone fisiche (-5,5%). “Nonostante questo – prosegue il quotidiano economico – le aperture di partite Iva sarebbero riconducibili nel 66,2% dei casi a persone fisiche, contro il 20,2% delle società di capitali e il 2,7% delle società di persone”. Inoltre, il 62,5% delle attività sono riconducibili a maschi, il 48,8% a giovani under 35 e il 20,2% a soggetti anti all’estero. Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, il 49,2% delle nuove aperture sono al Nord: la Lombardia registra un incremento del 29,8%.