
Non solo per il mondo dell’edilizia, ma anche per idraulici, falegnami, ebanisti, fabbri, tornitori, decoratori e restauratori. Il pacchetto di semplificazioni al quale sta lavorando il Ministero della Pubblica Amministrazione interesserà anche i riparatori di piccoli elettrodomestici, le piccole sartorie e i calzolai: entro la fine del prossimo mese le procedure amministrative semplificate saranno 30, mentre entro la fine dell’anno il governo conta di arrivare a cento. Ancora più corposo il pacchetto che interesserà le Pmi entro il 2026, anno in cui dovrà essere completato il Pnrr: la semplificazione toccherà ben 600 operazioni.
Confartigianato Imprese, in attesa di conoscere i dettagli delle misure annunciatee, si confronterà la prossima settimana con i tecnici del Ministero per approfondire le azioni in agenda e fornire il proprio contributo per presentare proposte mirate e mettere a punto interventi efficaci sulle tante, diverse tipologie di imprese di cui tutela gli interessi.
ITALIA MAGLIA NERA NELL’OCSE. E L’EDILIZA SOFFOCA SOTTO IL PESO DELLE LEGGI
Per rendersi conto di quanto il percorso delle piccole e medie imprese italiane, complice il fardello burocratico, possa essere particolarmente contorto ricordiamo le vicende del settore Costruzioni impigliato in una ragnatela di 224 interventi che si dividono tra detrazioni fiscali edilizie e Superbonus. Confartigianato segnala 29 interventi legislativi distribuiti su 16 differenti leggi, decreti-legge e decreti ministeriali. Un irrigidimento normativo che, solo nell’ultimo anno, ha registrato 24 interventi. Facendo i debiti calcoli, si parla di una modifica legislativa ogni 16 giorni. A questo balletto si sommano 9 provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate e 186 documenti di prassi composti da 6 circolari, 4 risoluzioni, 157 risposte ad interpello e 19 Faq.
L’Italia detiene il record negativo per la burocrazia fiscale: per districarsi tra scadenze e adempimenti, alle piccole e medie imprese servono 238 ore l’anno, 56 ore in più rispetto alla media dei Paesi Ocse.
L’URGENZA DI SEMPLIFICARE
Il “pacchetto” semplificazioni deve sempre più puntare alla semplicità di avvio e di gestione dell’attività d’impresa e ad una comunicazione più fluida e diretta tra gli imprenditori e gli uffici pubblici. Per le imprese significa risparmiare tempo e denaro. Digitalizzazione delle comunicazioni tra imprese e Pa, interazione delle banche dati pubbliche, standardizzazione delle procedure sono le parole d’ordine per combattere davvero la mala-burocrazia e semplificare la vita degli imprenditori.
“BUROCRAZIA ZERO” MA SENZA DEREGULATION
La semplificazione burocratica, però, non deve essere semplicistica e non si deve legare al concetto di deregulation. Lo snellimento di inutile e costosa burocrazia, infatti, non fa venire meno la necessità di garantire gli indispensabili requisiti di qualificazione professionale per svolgere molte attività imprenditoriali. Una Pa rapida ed efficiente, capace di stare al passo con gli imprenditori, è una delle condizioni essenziali per favorire lo svolgimento delle attività economiche, consentire ai giovani di mettersi in proprio, essere attrattivi per gli investitori. Il “pacchetto” di semplificazioni può rappresentare la vera svolta per una buona amministrazione alleata degli imprenditori.